
“IL DISARMO? SERVONO GARANZIE DI EGIZIANI E TURCHI PER CONVINCERE I PALESTINESI A SMANTELLARE LE LORO ARMI IN CAMBIO DELLA PROTEZIONE DA UN ATTACCO ISRAELIANO FUTURO” - PARLA AHMED YOUS, CONSIGLIERE POLITICO DELL’EX CAPO DI HAMAS HANIYEH: “IL FUTURO DI HAMAS? DIVENTARE UN PARTITO POLITICO, FACENDO SUA L’AGENDA DELL’OLP, RICONOSCENDO LA SOLUZIONE A DUE STATI. IL 7 OTTOBRE È STATO UN GROSSO ERRORE. PERSONE COME SINWAR CHE HANNO PASSATO LA MAGGIOR PARTE DEL LORO TEMPO NELLE CARCERI ISRAELIANE, NEI TUNNEL, NON SONO ISTRUITI, NON CAPISCONO LA POLITICA. NON ERANO FORMATI INTELLETTUALMENTE PER VEDERE LA TRAPPOLA CHE NETANYAHU STAVA PREPARANDO…”
Estratto dell’articolo di Gabriella Colarusso per “la Repubblica”
Ahmed Yousef è stato a lungo l'uomo dei due mondi dentro Hamas, il prof. islamista che aveva agganci in America, dove ha vissuto per 20 anni, e influenza a Gaza. Allievo dello sceicco Yassin, il fondatore del movimento armato palestinese, fu scelto come consigliere politico da Haniyeh, l'ex capo di Hamas, quando divenne premier nel 2006.
Veterano del movimento, non ne ha mai preso le distanze, pur criticando alcune scelte dei nuovi capi. I leader dentro e fuori Gaza li conosce tutti: «Siamo cresciuti insieme», dice al telefono. Nella tenda di Khan Younis dov'è sfollato, vanno in tanti a chiedere il suo parere.
Ha avuto contatti con la leadership in queste settimane?
«Ho spinto per i negoziati e per fermare la guerra perché è una catastrofe, un genocidio, che punta a espellere i palestinesi da Gaza. [...] il 7 ottobre era stato un grosso errore».
Un crimine contro l'umanità, dice il tribunale dell'Aia.
«Le persone come Sinwar e altri che hanno passato la maggior parte del loro tempo nelle carceri israeliane, nei tunnel, non sono istruiti, non capiscono la politica.
Non erano formati intellettualmente per vedere la trappola che Netanyahu stava preparando. L'attacco del 7 ottobre gli ha fornito il pretesto per provare a mettere in atto il genocidio e spingere i palestinesi fuori da Gaza. Possiamo e dobbiamo trovare un approccio non violento per affrontare la questione palestinese, lo sostengo da tempo».
Non è quello che dice Hamas.
«Hamas non è un gruppo terrorista, ci consideriamo un'organizzazione di liberazione nazionale. Con una visione islamica, ma non siamo terroristi. Gli israeliani hanno ogni tipo di potenza militare e il sostegno occidentale, non siamo in grado di affrontarli militarmente.
Dobbiamo usare la politica, i media e anche l'arte, ora che abbiamo il sostegno dell'opinione pubblica occidentale e molti Stati europei hanno riconosciuto ufficialmente lo Stato palestinese. È il momento di isolare Netanyahu e la destra israeliana per conquistare il cuore e la mente delle persone nei Paesi occidentali».
Sarebbe pronto a sostenere la soluzione dei due Stati?
«Non sono contrario, ma ritengo che sia più solida e abbia maggiori possibilità di sopravvivere la soluzione di un solo Stato che concili la vita, religiosa e politica, di musulmani, cristiani ed ebrei».
Hamas disarmerà?
«[...] Non ci si può fidare degli israeliani, servono garanzie di egiziani e turchi per convincere i palestinesi a smantellare le loro armi in cambio della protezione da qualsiasi attacco israeliano in futuro».
Hamas vuole ancora far parte del governo di Gaza?
«Un giorno i palestinesi avranno uno Stato con il sostegno degli europei, degli arabi e dei Paesi musulmani. Nel frattempo c'è bisogno di unità tra tutte le fazioni palestinesi. E credo che il futuro di Hamas sia quello di avere un partito politico che faccia sua l'agenda dell'Olp, l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina. [...]».
palestinesi picchiati e torturati dai miliziani di hamas a gaza 1
Israeliani, americani, europei, arabi del Golfo: nessuno vuole Hamas, né come movimento militare né politico.
«Hamas è un movimento popolare che qui a Gaza ha più di 150mila seguaci, forse ci sono 40mila combattenti o qualcosa del genere.
E in Cisgiordania sono di più. Come si fa a impedirgli di organizzarsi per avere un nuovo partito politico che affronti i loro problemi, le loro convinzioni e le loro aspirazioni? Ci sarà una condivisione del potere, noi ci crediamo e vorremmo farne parte. Il futuro non sarà deciso da Abu Mazen, ma dalla volontà del popolo».
Parla dell'Olp, ma l'Olp riconosce lo stato di Israele. Hamas accetterebbe?
«Penso che ora accetteranno di riconoscere Israele e la soluzione dei due Stati».
Abbiamo visto orribili esecuzioni pubbliche a Gaza. È questa la legge che Hamas vuole imporre ai palestinesi?
«Ci sono persone che lavorano con le forze israeliane per creare il caos.
E hanno ucciso. Stanno cercando di mantenere la legge e l'ordine […] Non dovrebbe succedere, i collaborazionisti dovrebbero essere arrestati e giudicati in un tribunale. Ma c'è ancora una guerra e gli israeliani controllano ancora la sicurezza palestinese. Ci sono violazioni e persone che non rispettano la legge. A volte certe cose possono accadere».
baci e abbracci tra ismail haniyeh e yahya sinwar 2
Hamas lo faceva anche prima della guerra, eravate un governo autoritario.
«In futuro cambierà tutto nella vita dai palestinesi».
Crede che la religione debba essere separata dalla politica?
«La politica devono farla persone preparate, non i miliziani. Dobbiamo avere vere elezioni vere, lavorare con la diplomazia e l'Onu. Contare sulle nostre armi non ci porterà al risultato».
yahya sinwar nel 2018, proteste a khan younis, gaza
bibi netanyahu
sinwar in un tunnel di gaza
miliziani di hamas pattugliano il territorio della striscia di gaza
esecuzioni pubbliche by hamas nella striscia di gaza 2
valico di rafah
BENJAMIN NETANYAHU ANNUNCIA LA MORTE DI YAHYA SINWAR