paolo maldini mauro russo e christian vieri ultras

SI SCRIVE ULTRAS, SI LEGGE CRIMINALI – ALTRE SETTE PERSONE SONO STATE ARRESTATE IN UN NUOVO FILONE DELLA MAXI INCHIESTA MILANESE SULLE CURVE DI SAN SIRO – CONTESTATI EPISODI DI USURA, ESTORSIONE E FALSE FATTURE. PER ALCUNI DEI REATI C'È ANCHE L'AGGRAVANTE DELLA FINALITÀ MAFIOSA PER AVERE AGEVOLATO "LA COSCA" DELLA "FAMIGLIA BELLOCCO"  – DETERMINANTI LE RIVELAZIONI DELL'EX CAPO ULTRÀ BERETTA – AI DOMICILIARI È FINITO ANCHE MAURO RUSSO, EX SOCIO D'AFFARI DI PAOLO MALDINI E CHRISTIAN VIERI – IL GIP: “C'ERA UN RAPPORTO INTERCORRENTE TRA GLI ESPONENTI  DELLA CURVA NORD E IL CLUB DELL'INTER”. ZANETTI FU INVITATO A UN EVENTO ORGANIZZATO DA UNO DEGLI ARRESTATI...

antonio bellocco e andrea beretta

CASO CURVE SAN SIRO,ALTRI 7 ARRESTI PER USURA E ESTORSIONI 

(ANSA) - MILANO, 05 MAG - Sette arresti - 5 in carcere e 2 ai domiciliari - in un altro filone della maxi inchiesta milanese sulle curve di San Siro, coordinata dai pm della Dda Paolo Storari e Sara Ombra e condotta dalla Squadra mobile e dalla Gdf, e che aveva portato ad una serie di arresti a fine settembre per capi ultrà e sodali della Nord interista e della Sud milanista.

 

In questo caso sono contestati episodi, già emersi e approfonditi, di usura, estorsione e false fatture. Per alcuni dei reati c'è anche l'aggravante della finalità mafiosa per avere agevolato "la cosca" della "famiglia Bellocco".

 

Gli episodi che hanno portato ai nuovi arresti erano già emersi nel corso delle indagini ma sono stati successivamente approfonditi e meglio delineati attraverso le dichiarazioni delle persone offese, gli interrogatori resi dal collaboratore di giustizia Andrea Beretta, ex capo della curva Nord, già in carcere anche per l'omicidio di Antonio Bellocco, e accertamenti mirati di natura economica e finanziaria.

 

Le vicende estorsive contestate attengono a diversi ambiti, e in particolare a versamenti di denaro pretesi in modo illecito dal gestore dei parcheggi dello stadio Meazza al fine di garantirsi una sorta di "tranquillità ambientale"; al recupero di somme di denaro connesse a prestiti di natura usuraia ovvero finanziamenti per attività economiche e, infine, al tentativo di estromettere Beretta dalla gestione della sua società di merchandising.

 

GIP MILANO, 'C'ERANO RAPPORTI TRA BELLOCCO E L'INTER'

javier zanetti

(ANSA) - MILANO, 05 MAG - Si parla anche di un "rapporto intercorrente tra gli esponenti di spicco del direttivo della curva Nord", tra cui Antonio Bellocco, lo 'ndranghetista ucciso lo scorso settembre dall'ex capo ultrà interista Andrea Beretta, "e la società interista", nell'ordinanza cautelare che, in un filone della maxi inchiesta sulle curve, oggi ha portato ad altri sette arresti. Dagli atti emerge, infatti, che Bellocco si sarebbe speso affinché il vicepresidente dell'Inter Javier Zanetti "fosse presente" ad un evento che interessava all'attività imprenditoriale di Davide Scarfone, finito oggi in carcere e legato, secondo le indagini, a Bellocco.

 

CASO CURVE, 'DA BELLOCCO PRESTITO CON TASSI USURARI AL 400%'

andrea beretta

(ANSA) - Il clan della 'ndrangheta dei Bellocco, e in particolare anche il rampollo della cosca Antonio Bellocco, ucciso lo scorso settembre nel Milanese dall'ex capo della curva Nord interista Andrea Beretta, avrebbe prestato soldi, quasi 400mila euro in totale, a tassi usurari fino al 400% ad un imprenditore comasco, titolare di una società che si occupa di programmazione e trasmissioni televisive.

 

"Quando pensi di rientrare? I soldi di Antonio erano i miei", sono solo alcune delle minacce all'imprenditore, riportate nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Milano Domenico Santoro. Ordinanza con la quale, per vari episodi di usura, estorsioni e false fatture, contestati a vario titolo, è stato disposto il carcere per Francesco Intagliata, ultrà della curva interista già arrestato nel maxi blitz di settembre, per Filippo Monardo, Giuseppe Orecchio, Davide Scarfone e Domenico Sità. E i domiciliari per Mauro Russo e Carmelo Montalto.

 

Tra i casi ricostruiti nelle indagini dei pm della Dda Storari e Ombra, condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano e dalla Squadra mobile milanese, anche una contestazione, originariamente attribuita anche questa ad Antonio Bellocco, poi ucciso, che riguarda l'utilizzo di una società per l'emissione di fatturazioni per operazioni inesistenti finalizzate all'evasione dell'Iva.

 

INCHIESTA ULTRÀ A MILANO, AI DOMICILIARI MAURO RUSSO

Estratto dell’articolo di Cesare Giuzzi per www.corriere.it

 

Mauro Russo

Sette nuovi arresti di polizia e guardia di Finanza per l’inchiesta «Doppia curva» della Dda di Milano sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel mondo ultrà di Inter e Milan. Ai domiciliari anche Mauro Russo, imprenditore del mondo dei parcheggi del Meazza, socio d’affari dell’ex storico capitano del Milan di Paolo Maldini e della bandiera dell'Inter Bobo Vieri.

 

Le accuse, a vario titolo, riguardano i reati di estorsione, usura, false fatture anche aggravati dall’aver favorito la cosca mafiosa dei Bellocco. In cella su ordine del gip Domenico Santoro sono finiti Francesco Intagliata, 45 anni, di origini palermitane, Filippo Monardo, 49 anni, Giuseppe Orecchio, 36 anni, Domenico Sità, 43 anni e Davide Scarfone di 38 anni, tutti calabresi. Ai domiciliari invece è finito anche Carmelo Montalto, 49 anni.

 

 

Paolo Maldini Mauro Russo e Christian Vieri

 Al centro dell'ennesimo filone dell'inchiesta «Doppia Curva» dei pubblici ministeri Paolo Storari e Sara Ombra con l'aggiunto Alessandra Dolci tornano il business dei parcheggi dello stadio San Siro-Meazza e richieste usuraie con prestiti in denaro da restituire con interessi fino all'803 per cento nei confronti dell'imprenditore Piero Bene che con la sua società, Be.Pi Sport, si occupa di programmazione e trasmissioni televisive […]

 

Tutte le vicende erano già emerse nel corso degli altri filoni ma sono state «approfondite e meglio delineate attraverso le dichiarazioni delle persone offese, gli interrogatori del collaboratore di giustizia Andrea Beretta e l'effettuazione di mirati approfondimenti di natura economica e finanziaria». […]

 

andrea beretta

Il reato di usura contestato riguarda, invece, prestiti elargiti, da più persone, tra i quali, secondo l'impostazione accusatoria, anche da Antonio Bellocco, vittima di un omicidio il 4 settembre 2024, a un imprenditore comasco, dal quale sono stati pretesi interessi fino al 400% e che negli ultimi mesi avrebbe subito minacce per indurlo a versare quanto pattuito

 

JAVIER ZANETTI

omicidio antonio bellocco

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…