amanda lear

"MI STANCO SUL LAVORO E ANCHE IN AMORE DI MANGIARE SEMPRE LA STESSA PAPPA..." - AMANDA LEAR E LE SUE FOLLIE: "OGGI LA VERA PROVOCAZIONE È SPOSARSI, RESTARE SPOSATI, METTERE LA CRAVATTA. IL VERO PROVOCATORE OGGI È IL RAGIONIERE. IL RESTO È SUPERATO. ALLA MUSICA MI HA PORTATA DAVID BOWIE E IO GLI HO SPIEGATO L’ESPRESSIONISMO" - "TOMORROW? NON È UNA BELLA CANZONE, MA MI HA PAGATO L’AFFITTO PER 30 ANNI. MI SONO PROPOSTA A ‘X FACTOR” E MI HANNO RISPOSTO.." - VIDEO

 

 

 

Matteo Persivale per “Liberi Tutti – Corriere della Sera”

 

amanda lear

Modella negli anni Sessanta per fotografi come Helmut Newton e David Bailey, e all' inizio dei Settanta sulla copertina dell' Lp For your Pleasure dei Roxy Music, in tacchi a spillo e con una pantera nera al guinzaglio. Regina della disco music con 27 milioni di copie vendute. Poi negli anni Ottanta personaggio tv. E attrice, prima al cinema e oggi in teatro. Doppiatrice, anche, per una serie (kolossal) di cartoni animati hollywoodiani. Amanda Lear ha fatto di tutto, in oltre cinquant' anni di carriera perché, molto semplicemente, tutto dopo un po' la annoia. Proprio tutto. E proprio tanto.

 

amanda lear

Tantissimo. «Sì, tantissimo. Io mi stanco. Mi stanco sul lavoro, mi stanco in amore. Mi stanco di mangiare sempre la stessa pappa. È per questo, di sicuro, che sono ancora qui.

Perché ho cambiato strada, spessissimo: ho fatto la modella e poi la cantante e poi la tv, il cinema, il teatro, il doppiaggio. Tutto purché la gente non mi vedesse sempre lì a fare la stessa identica cosa. Me lo immagino il pubblico, che mi vede e pensa "Ancora lei?"». (E qui Lear, che parla perfettamente anche l' italiano tra le 5 lingue a sua disposizione si lancia in un' esclamazione lombarda da fare invidia al Pozzetto dei bei tempi: Ancora lei? E la Madooooooonna!; ndr).

 

La soluzione? Cambiare?

amanda lear

«Meglio ancora: sparire. Sparire e poi tornare. In un' altra veste. Sei sempre tu, ma fai tutt' altro. In questi giorni presento il nuovo Gli Incredibili 2. Il sequel del film del 2004: quando allora sentirono la mia voce nel doppiaggio - francese e italiano - nessuno mi riconobbe».

 

Dà la voce a Edna, la stilista dei supereroi, che disegna i loro costumi.

«Rispetto al doppiaggio originale ho scelto un atteggiamento diverso, un po' Anna Wintour, prepotente, deciso. Mi sono divertita moltissimo 14 anni fa, e mi sono div la versione originale la voce a Edna la dà un uomo, il regista».

amanda lear

 

Tanto lei in tutta la carriera con il genere femminile e maschile ha sempre giocato.

«Sì, che barba, tutti a dire la Lear è una donna, un uomo, per tanti anni. Come se fosse una cosa così strana. In realtà adesso la vera provocazione è essere conservatori, sposarsi, restare sposati, mettere la cravatta. Ecco, il vero provocatore oggi è il ragioniere. Tutto il resto è superato. Anche perché onestamente sono stata amica e allieva di Dalí (il suo nome d' arte, vuole la leggenda, fu inventato dal sommo pittore, foneticamente affine a amant de Dalí; ndr) e mi chiedevano del cambiamento di sesso? Le domande riflettono l' intelligenza di chi le fa».

 

AMANDA LEAR E MAURIZIO COSTANZO

Spero di no. Lei tra l' altro ha studiato arte, da ragazza, prima ancora di incontrare Dalí. Si è stufata anche dell' arte?

«No, è l' unica cosa che mi ha accompagnato sempre, e sempre mi accompagnerà, anche se dovessi vivere fino a cent' anni (oltre al genere registrato all' atto della sua nascita, è nebuloso anche l' anno: fonti varie indicano dal 1939 al 1950; ndr). Io ho studiato alle Beaux-Arts a Parigi, poi alla St. Martins a Londra. A Dalí pulivo i pennelli, come gli assistenti del Rinascimento. Un privilegio pazzesco, il grande onore della mia vita. Ma è successo tutto per caso».

 

AMANDA LEAR

Per caso?

«Tutto casuale, sempre: non mi sono mai preparata niente, mai studiato una strategia».

 

Ventisette milioni di dischi venduti per caso?

«In generale dico sempre che se squilla il telefono, io ci sono. La musica è arrivata perché nella mia vita c' è stato David Bowie. Mi vede sulla copertina dei Roxy Music, chiede di conoscermi: stiamo insieme per due anni. Io gli spiego l' espressionismo tedesco del quale non sapeva niente - era un autodidatta, intelligentissimo ma partiva da zero o quasi - che diventa una sua passione. Lui si accorge che ho una bella voce, mi dà fiducia, mi consiglia di diventare cantante. Arriva subito la disco e capisco che è il momento giusto.

 

malgioglio amanda lear

Prima non avrei potuto cantare. Così come non avrei potuto fare la modella prima di Françoise Hardy che cambiò l' estetica delle ragazze e quindi anche delle modelle: prima sarei stata troppo alta, troppi zigomi, troppi denti. E prima della disco non credo che avrei potuto fare il pop di allora. Ma ho puntato sulla musica perché non potevo fare la modella per sempre, sapevo che il fisico non sarebbe durato».

 

In Italia il tormentone, tra i tanti, è stato Tomorrow, canzone che lei non ama.

«Non è una bella canzone, ma in Italia è stato il delirio, me la citano ancora, me la chiedono, quando faccio un concerto qui tendo a rifiutarmi di cantarla. Però a Tomorrow dico grazie, mi ha pagato l' affitto per trent' anni. All' estero, di canzoni me ne chiedono cento altre, in Germania per esempio Queen of Chinatown. Ma ogni Paese ha delle peculiarità: io cantavo Lili Marlene con il vocione alla Marlene Dietrich, ma qui in Italia me lo proibirono, dicevano che da voi porta sfiga, quella canzone, se l' avessi cantata sarebbero scappati tutti».

amanda lear (3)

 

Basta rivedere qualche foto dal telefono, o un video su YouTube. Lei che canta, con quegli abiti, quei capelli, quel trucco, nell' era della disco: è diventata un' icona. Gay ma non solo. E gli stilisti la adorano.

«Perché venivo dalla moda, sapevo come posare. Come muovermi sul palco lo imparai prendendo lezioni di ballo sempre su suggerimento di David Bowie. Io amo i fumetti, pensavo a Vampirella, quel tipo di immagine lì. E poi la gente in discoteca ci andava per rimorchiare, ecco. L' idea che ho avuto? Donna Summer faceva tutti quei gridolini che non vogliono dir niente, io voglio le parole, a me piacciono le parole. Le mie canzoni hanno le parole, disco o non disco».

 

amanda lear su playboy

Se la trasgressione adesso è essere sposati perché la sua musica funziona ancora? I Baustelle l' anno scorso le hanno dedicato una canzone molto bella, Amanda Lear: «I wanna be Amanda Lear / Il tempo di / Un LP / Il lato A, il lato B / Non siamo mica immortali, bruciamo ed è meglio così... Soltanto per un LP... Che niente dura per sempre, figurati io e te».

«Dovevo esserci, nel video, poi ho evitato. La canzone ha avuto un successone. È vero che niente dura per sempre, è il caso: l' amore, la passione, durano tre anni. Se va bene».

 

Mille giorni: nel mondo dello spettacolo come si fa?

DALi' AMANDA LEAR

«Bisogna rinnovarsi. Come Madonna. Guardi Madonna: arrivano altri, ma poi spariscono dopo aver fatto il loro bel boom, invece lei è sempre lì».

 

E la moda?

AMANDA LEAR DALI'

«Mi piace quella fresca, l' eleganza che non si prende troppo sul serio. In Italia ci sono tanti stilisti bravi, in questi giorni sarò a Milano per cantare a un piccolo concerto dopo la sfilata di Philosophy di Lorenzo Serafini, che è un talento vero e uno stilista di grande finezza e una persona intelligente. E educata. Ecco, l' educazione. Ce n' è bisogno, dentro e fuori la moda».

 

In questi giorni sta dipingendo?

«Sempre, anche se sto per tornare in teatro e devo seguire l' uscita de Gli Incredibili 2. Io che ho passato tanto tempo con Dalì però dipingo fiori. Olivi. Ma la pittura resta, ben oltre mille giorni. In Italia mi sono sempre sentita a casa perché l' arte è ovunque, è la regola e non l' eccezione. Feci anche una mostra con Sgarbi che è una persona intelligentissima. Ecco, l' arte. Per me niente alcol, niente droga, no grazie. No, io dipingo. È terapeutico. È la cosa che consigliano di più gli psicoterapeuti».

amanda lear

 

Gli artisti della sua vita, al di là del maestro Dalì?

«Caravaggio, Bronzino. Botticelli. Guardi che il mondo dello spettacolo è complicato per le donne ma non è che quello dell' arte sia da meno. Di sicuro non è meno maschilista, anzi lo è di più. È ancora peggio. Dalì quando gli dicevo che volevo fare la pittrice rispondeva che non c' è mai stata una donna grande come Velazquez. Io rispondevo che a quei tempi eravamo in cucina, non ci lasciavano dipingere».

 

Era nato nel 1904, c' erano pochi uomini sintonizzati sulle istanze del femminismo allora.

«Vero. Ma io gli citavo Frida Kahlo, Suzanne Valadon. Grandi artiste, nonostante tutti quegli ostacoli. Dalì era intelligente e generoso però. Alla fine mi dà una tela. I colori, i pennelli. E mi dice: "Fammi vedere". Io dipingo, lui guarda. Quando alla fine il quadro l' ho finalmente completato mi dice: "Non devi mai finire un quadro, mai, così la gente pensa che poteva essere un capolavoro". Se solo avessi fatto quello che pensano loro. Gala, sua moglie, me lo comprò. Il primo quadro che ho venduto. Capii che ero stata promossa, che sarei diventata pittrice».

amanda lear

 

Nello spettacolo c' era e c'è molto maschilismo ma ora siamo in tempi di #metoo.

«Guardi, ha presente il grande produttore americano Darryl Zanuck? (Furore, Eva contro Eva, Il re e io; ndr). Ricordo i baffoni, il sigaro puzzolente: lo stereotipo del produttore, che personaggio grossier. Mi trovò che ero ragazza, cosa crede che abbia provato a fare con me? Sono cose che son sempre successe, ma questo #metoo che scoperta è?

 

Se c'è una ragazzina stupidina ci casca, ma in un mondo così duro come quello dello spettacolo bisogna essere intelligenti, altrimenti quella delle molestie diventa una barzelletta, che lo fai e poi ti penti anni dopo quando ti accorgi che è stato un errore. Io, quando è stata eliminata Asia Argento per lo scandalo del ragazzino, mi sono proposta a X Factor. Ho detto: state tranquilli che io non pago minorenni, non mi interessano e tra l' altro dargli 350mila euro come ha fatto Asia Argento sarebbe pura follia, al massimo 50 euro».

aldo busi e amanda lear

 

Cosa le hanno detto?

«Di no, peccato, sarebbe stato divertente. Io la tv l' ho fatta e a volte la faccio ancora, ma fa veramente schifo, tanta volgarità e tanti opinionisti inutili. Le opinioni quelle le hanno tutti, è l' unica cosa che hanno tutti, i cretini come i geni. No, veramente la tv non si può guardare

I DIPINTI DI AMANDA LEAR AMANDA LEAR BOWIEAMANDA LEAR DISCO ROXY MUSICI DIPINTI DI AMANDA LEAR I DIPINTI DI AMANDA LEAR I DIPINTI DI AMANDA LEAR AMANDA LEAR BOWIEI DIPINTI DI AMANDA LEAR AMANDA LEAR BOWIEamanda lear in for your pleasureamanda lear ilamanda lear daliamanda lear 5I DIPINTI DI AMANDA LEAR

Ultimi Dagoreport

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…