
ANNAMO BENE! TRA ATTACCHI HACKER, SPIONI E DOSSIERINI, I DIPENDENTI DELL’AGENZIA NAZIONALE DI CYBERSECURITY SCELGONO IL PRIMO MAGGIO PER ENTRARE IN STATO DI AGITAZIONE – MOTIVO? “SCARSA TRASPARENZA NEI PROCESSI DI RECLUTAMENTO DEL PERSONALE” – I CONCORSI FANTASMA E LE ACCUSE DI NEPOTISMI E PARENTOPOLI. MENO DELLA METÀ DEI LAVORATORI È STATA SCELTA CON UN CONCORSO: “SU 233, BEN 140 SONO STATI PRESI MEDIANTE ALTRI ISTITUTI” - COSA NE PENSA IL DIRETTORE DELL'AGENZIA BRUNO FRATTASI, EX PREFETTO DI ROMA MOLTO VICINO AL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO?
Giuliano Foschini per repubblica.it - Estratti
“Scarsa trasparenza nei processi di reclutamento del personale e progressione di carriera del personale”, “modalità di ingresso e selezione da altre amministrazioni né pubblico né chiaro”. I dipendenti dell’Acn, l’Agenzia nazionale per la cybersecurity, hanno scelto proprio il primo maggio per entrare in stato di agitazione, il secondo nel giro di pochi mesi.
Una questione politicamente rilevante perché mette sul tavolo due temi: il primo è che in agitazione sono la maggior parte delle operatrici e operatori del Csirt, la centrale operativa che interviene nei casi di attacchi informatici alle infrastrutture critiche del paese, coloro cioè che in questi anni sono stati chiamati a risolvere ed evitare collassi di infrastrutture strategiche (gli ospedali, per esempio) quando hanno subito violenti attacchi cyber. La seconda riguarda i temi che i dipendenti di Acn pongono sul tavolo: e cioè le modalità di selezione di un’agenzia che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della macchina burocratica del Paese e che, invece, tra accuse di nepotismi e parentopoli si sta trasformando in altro.
“La selezione del personale in Acn è stata fino a questo momento un percorso virtuoso che però si è inceppato molto presto”, spiega Valerio Marone, il segretario della Cisal-Sibc-Acn, il sindacato che si è creato all’interno dell’Agenzia. “Il ricorso massiccio ai comandi delle altre amministrazione, e non invece una selezione tramite i concorsi così come si era sempre detto e immaginato, è un segnale di mancata trasparenza nelle scelte di un’agenzia che serve il Paese offrendo un servizio cruciale a tutti gli italiani” dice a Repubblica.
I lavoratori pongono una serie di questioni pratiche: l’Agenzia era nata, con l’obiettivo di attirare le migliori risorse del Paese, con lo stesso tipo di contratti della Banca d’Italia ma invece, denuncia il sindacato, tanto ancora manca. Esistono poi un problema sugli orari di lavoro ma soprattutto viene denunciata una mancata trasparenza sulla selezione del personale
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I concorsi fantasma
BRUNO FRATTASI CON LA MAGLIETTA DI FRATELLI D ITALIA ALLA CONVENTION DI PESCARA - APRILE 2024
Il punto è che soltanto una piccola parte dei dipendenti dell’Agenzia, meno della metà, fino a questo momento è stata scelta con un concorso. “A fronte – scrivono – di un organico composto da 233 dipendenti, 93 sono stati assunti tramite concorso e 140 mediante d di altri istituti”: Il 19 marzo è stato comunicato un organico a 336 persone, “che risulta però riconducibile ad assunzioni per via di concorso solo per 30 unità”. Le altre persone sono state scelte con comandi da altre amministrazioni. Un sistema che il sindacato denuncia.
“Molti delle persone arrivate in comando-distacco da altre amministrazioni, spesso senza nessuna competenza in cybersicurezza, sono poi stati stabilizzati in posizioni gerarchicamente ed economicamente superiori rispetto al personale del Csirt, l’unico effettivamente incaricato della protezione cibernetica nazionale”. “Anche i percorsi di progressione interna – si legge ancora nel documento con cui si annuncia lo stato di agitazione – risultano opachi, nonostante le ripetute sollecitazioni sindacali a favore della trasparenza”.
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AGENZIA PER LA CYBERSICUREZZA NAZIONALE
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