charlotte angie

ARRESTATO L’ASSASSINO DELLA PORNOSTAR CHARLOTTE ANGIE: E’ UN 43ENNE VICINO DI CASA - L’UOMO HA CONFESSATO DURANTE L’INTERROGATORIO - IL CORPO, RITROVATO IN UN DIRUPO IN VAL CAMONICA VICINO BRESCIA, ERA STATO FATTO A PEZZI E TENUTO IN CONGELATORE. NON SOLO: IL VOLTO DELLA 25ENNE E' STATO SFIGURATO  CON IL FUOCO - L'IDENTIFICAZIONE E’ STATA POSSIBILE SOLO COMPARANDO I SUOI 11 TATUAGGI...

CADAVERE A PEZZI: ARRESTATO L'ASSASSINO

CHARLOTTE ANGIE

(ANSA) - È stato arrestato il presunto responsabile dell'omicidio della donna ritrovata cadavere, fatta a pezzi a Borno nel bresciano una settimana fa. L'uomo, 43 anni, è un amico e vicino di casa della vittima, identificata come Carol Maltesi, 25 anni, in arte Charlotte Angie, milanese nota nel mondo dell'hard. Ha confessato l'omicidio durante un interrogatorio nella notte ai carabinieri.

 

CADAVERE A PEZZI:TENUTO IN CONGELATORE E GETTATO IN DIRUPO

(ANSA) - E' stato tenuto in un congelatore, fatto a pezzi e poi gettato in un dirupo, il cadavere di Carol Maltesi, 25 anni, trovato il 21 marzo scorso in alcuni sacchi neri a Borno, nel bresciano, e di cui un uomo ha confessato l'omicidio la scorsa notte. Nei confronti dell'uomo, residente nel milanese, i carabinieri del Comando provinciale di Brescia e della Compagnia di Breno hanno eseguito alle 4:30 un provvedimento di fermo emesso dal pm di Brescia Lorena Ghibaudo. È accusato di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere.

CHARLOTTE ANGIE

 

IL MISTERO DI CHARLOTTE

Monica Serra per “la Stampa”

 

L'età, l'altezza, i tatuaggi, come quella trama maculata sul gluteo sinistro. Qualcosa in più di semplici coincidenze. Il cadavere fatto a pezzi e ritrovato nel pomeriggio di domenica 20 marzo in una scarpata a Paline di Borno, nell'alta Val Camonica bresciana, al confine con la provincia di Bergamo, potrebbe appartenere a una nota pornodiva, scomparsa da settimane: il suo nome d'arte è Charlotte Angie. La pista principale battuta dai carabinieri porta a lei.

CHARLOTTE ANGIE

 

Italo olandese di ventisei anni, ex commessa diplomata in fashion design, che puntava a trasferirsi a Praga, ma viveva a Milano. Dove era attesa venerdì 11 marzo, tra le decine di ospiti del Luxy Erotic Festival, una tre giorni al Luxy club di corso Buenos Aires. E dove non si è mai vista.

 

«La sua presenza era prevista nel cartellone ma non è venuta e siamo stati costretti a rimpiazzarla con un'altra artista», conferma uno dei responsabili. Molto conosciuta per i suoi video estremi, amatoriali e professionali. Particolarmente quotata nell'ambiente e attiva sui suoi canali social e sul web, dove circolano anche diverse interviste.

CHARLOTTE ANGIE

 

Dopo il ritrovamento del cadavere sezionato e chiuso in quattro sacchi neri, congelato e poi abbandonato nella scarpata, col volto sfigurato dal fuoco forse proprio per impedirne il riconoscimento, erano stati i carabinieri del comando provinciale di Brescia, coordinati dal pm Lorena Ghibaudo, a diffondere l'elenco degli undici tatuaggi, nel tentativo di risalire al nome della vittima e risolvere il giallo.

 

Diverse le scritte su tutto il corpo: «step by step» sulla caviglia destra, «wanderlust» sulla clavicola destra, «elegance is the» sul lato destro della schiena lato destra, «be brave» sul gomito sinistro, «fly» sul polso destro, diverse «V» rovesciate sulle cosce, «te» sul dorso della mano sinistra. Tracce di altri tatuaggi erano visibili anche sulle dita della mano destra, oltre alla trama maculata sul gluteo.

 

Segni distintivi che sono rimasti impressi ai tanti fan di Charlotte. Diverse segnalazioni sono così arrivate alla redazione del sito d'informazione locale bsnews.it. Dopo la pubblicazione dell'articolo, domenica pomeriggio gli investigatori hanno sentito a verbale il direttore del quotidiano, Andrea Tortelli, e l'ascolto ha dato un'importante svolta alle indagini.

CHARLOTTE ANGIE

 

Gli esami eseguiti agli Spedali Civili dalla consulente Nicoletta Cerri avevano già stabilito l'età della vittima, presumibilmente compresa tra i trenta e i cinquant' anni, e l'altezza, che si aggira attorno al metro e sessanta. Le mani erano molto curate con uno smalto viola glitterato applicato sulle unghie. Il cadavere è stato sezionato con tagli netti. Chi l'ha uccisa ha sfigurato il volto con il fuoco, poi ha infierito sul corpo con un'accetta, o una sega elettrica, per farlo a pezzi e chiuderlo in quattro sacchi di plastica.

 

CHARLOTTE ANGIE

Per giorni li ha conservati in una cella frigorifera, come rivelavano i segni di disgelamento sui resti. Infine, ha scelto con cura il luogo in cui gettarli: una piazzola sterrata e isolata di una stradina di montagna, che collega la bresciana Borno e la bergamasca Dosso, la Val Camonica e la Val di Scalve sopra una scarpata troppo spesso usata come discarica a cielo aperto. A scoprire i sacchi è stato proprio un abitante del posto. Stufo dei vandali ha provato ad aprirne uno, in mezzo a tanta spazzatura.

 

E si è trovato davanti la mano della donna. Subito sono state avviate le indagini, che ora proseguono nel più stretto riserbo. Il sospetto degli investigatori è che possa trattarsi di un omicidio maturato nella cerchia di conoscenze o frequentazioni della vittima, come lascia pensare il tentativo di renderla irriconoscibile.

 

CHARLOTTE ANGIE

Chi l'ha ammazzata sperava che il corpo non venisse identificato, segnale che dal suo riconoscimento si sarebbe potuto risalire facilmente al nome del killer. Proprio per questo nelle ultime ore le indagini hanno avuto una forte accelerazione, tra interrogatori e accertamenti tecnici. L'inchiesta si sta allargando pure al Milanese, dove Charlotte viveva. Anche per stabilire con esattezza la data e l'ora della scomparsa, e i suoi ultimi contatti, compresi quelli telefonici, prima di svanire nel nulla.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?