ASSALTO AL RELITTO PERFETTO - LA CONCORDIA SARÀ SMALTITA IN ITALIA - IL PORTO DI PIOMBINO È TROPPO PICCOLO, MA PER INCASSARE I 600 MILIONI, SI STA ADATTANDO DI CORSA

Walter D'Amario per http://www.repubblica.it

La Costa Concordia verrà smaltita in Italia. Ormai è una certezza. Si tratta di una partita che vale più di 600 milioni di euro, una manna dal cielo per uno dei tanti settori italiani in difficoltà. Entro luglio la Protezione Civile si è impegnata a rimuovere la nave dall'Isola del Giglio. Anche se la gara per lo smaltimento della nave, fatta dalla LCO per conto della Costa Crociere e delle sue assicurazioni, non ha dato ancora il suo esito e vede tra i partecipanti anche porti stranieri, l'opzione estera è di fatto già esclusa.

Le ragioni e le conferme sono diverse, ma tutte portano nella stessa direzione. Se il porto di Piombino sarà pronto quella sarà la sua destinazione naturale, in caso contrario si opterà per quello di Civitavecchia. Nei mesi scorsi si erano detti pronti ad accogliere il relitto i principali porti italiani, da Genova a Palermo, da Napoli a Taranto, oltre naturalmente a Piombino e Civitavecchia, i più vicini all'isola del Giglio.

LA NORMATIVA. "Allo stato della normativa deciderà il presidente della Provincia di Grosseto", questa la posizione che trapela dal Ministero dell'Ambiente. A confermarlo è lo stesso presidente, Leonardo Marras, che sottolinea come "sia la stessa normativa a prevedere che la nave vada portata nel sito più vicino".

Il bando che dovrebbe decidere sulla destinazione per lo smaltimento della nave, è stato redatto affinché venga adottata una procedura che consentirà di selezionare l'impianto presso il quale la demolizione e il riciclo del relitto possano avvenire secondo metodologie che offrano le migliori soluzioni in termini di velocità e certezza dell'esito, "protezione dell'ambiente, sicurezza sul luogo di lavoro, nel pieno rispetto delle normative nazionali e internazionali" dicono da Costa Crociere.

La stessa posizione che il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, ha dichiarato nella conferenza di presentazione del progetto di rotazione della Costa Concordia, tenutasi il 10 gennaio, alla presenza di Michael Thamm, ad di Costa Crociere e Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile. "Il bando rispetta tutte le normative, pertanto, l'Italia non può intromettersi, ma può garantire che le norme stesse vengano rispettate", ha affermato in Ministro. Ma sono proprio queste "normative nazionali e internazionali" a garantire la destinazione italiana al "rifiuto".

Infatti, nella delibera del Consiglio dei Ministri dell'11 marzo 2013, il Governo presieduto da Monti, aveva riconosciuto la nave come "rifiuto" e pertanto assoggettato alla direttiva 2008/98/Ue e al regolamento (Ce) n. 1013/2006. Queste norme, in sostanza, impongono che il rifiuto venga gestito "nel rispetto dei principi di vicinanza e prossimità". Stando così le cose, pronto anche solo un porto italiano, l'opzione estera non è normativamente percorribile.

IL CONTENZIOSO. E se la Costa dovesse optare per una destinazione estera anche qualora un porto italiano fosse pronto a smaltire il rifiuto? "Va nel porto più vicino. La posizione è chiara e non ci sarà bisogno di nessun contenzioso", spiega lapidario il presidente Marras. Una posizione, questa, che la Costa Crociere conosce e che si limita a "non commentare". Arrivare a una situazione del genere, ovvero un contenzioso tra Costa Crociere e le autorità italiane, siamo certi non converrebbe a nessuna delle parti in gioco.

I PORTI. Ovviamente, affinché la normativa si possa applicare, il sito più vicino, Piombino, dovrà essere attrezzato e adeguato. "Saremo pronti in tempo", dice il Presidente dell'autorità portuale di Piombino, Luciano Guerrieri. Pochi giorni fa il ministero ha finalmente sbloccato i 100 milioni di euro previsti per i lavori. Anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è convinto che Piombino sarà pronto. Ma c'è chi crede, come Samuele Segoni deputato toscano del Movimento 5 Stelle, che il porto di Piombino non riuscirà ad essere pronto e che "tutta sia stato studiato per far ricevere un finanziamento ad hoc al porto di Piombino. Finanziamento che copre in parte i lavori di adeguamento necessari".

Ma se il porto di Piombino non fosse pronto, si dicono già pronti quelli di Civitavecchia, seguono Genova e Palermo. A meno che tutti questi abbiano "mentito" un porto sarà sicuramente pronto, pertanto la destinazione sarà naturalmente italiana.

IL PORTO DI TRANSITO. Altro decisivo indizio che ci porta a credere che la Costa Crociere abbia oramai abbandonato la strada estera è che il porto di transito, necessario per l'opzione estera, sembra anch'esso definitivamente messo da parte.

Infatti, il Vanguard, la nave-piattaforma capace di sollevare e trasportare la Costa Concordia all'estero, è opzionato non oltre il mese di settembre. Pertanto, qualora la si dovesse utilizzare, la nave dovrebbe essere "parcheggiata" in un porto transitorio in attesa di settembre. Attualmente, come detto, la Costa Concordia ha affermato di "non essersi attivata in tal senso". Nessun porto è stato contattato per una richiesta del genere. Cosa che ci lascia pensare che se ad oggi non è stato affrontato il discorso difficilmente potrà essere fatto domani.

Lo smaltimento della nave ha delle enormi criticità e rischi incalcolabili. Nulla è certo, nemmeno la possibilità che la nave possa essere effettivamente rimorchiata. Difficoltà che Costa conosce e che in questo momento incidono sempre più nella decisione finale. Si fa anche da parte loro l'idea che l'opzione debba essere quella più semplice e meno rischiosa. Se le cose stanno così, il destino della nave sembra segnato, ed è tutto italiano.

 

 

PORTO PIOMBINO Il parbuckling della Costa Concordia costa concordia IL RIBALTAMENTO DELLA COSTA CONCORDIA LA COSTA CONCORDIA VISTA DALL ALTO DAL SITO DELLO SPIEGEL

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…