AVVISATE MELONI E SALVINI: I REATI SEGNALATI IN ITALIA NEL 2024 SONO STATI 2,3 MILIONI, IN AUMENTO DELL’1,7% IN PIÙ RISPETTO AL 2023 – LA CRESCITA RIGUARDA SOPRATTUTTO LA MICRO-CRIMINALITÀ DI STRADA: FURTI, RAPINE E REATI DI DROGA – NELLA CLASSIFICA DEL “SOLE 24 ORE”, MILANO, FIRENZE E ROMA SONO IN TESTA PER DENUNCE IN RAPPORTO AI RESIDENTI – È BOOM DI MINORI DENUNCIATI: +30% RISPETTO AL PERIODO PRE COVID…
CRIMINALITÀ, AUMENTANO I REATI DI STRADA PIÙ DENUNCE PER VIOLENZE
Estratto dell’articolo di Marta Casadei e Michela Finizio per “Il Sole 24 Ore”
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Numeri alla mano, i delitti denunciati all’autorità giudiziaria dalle forze di Polizia in Italia sono in aumento e la crescita riguarda soprattutto la micro-criminalità di strada. I reati segnalati nel 2024 sono stati 2,38 milioni, l’1,7% in più rispetto al 2023, in aumento del 3,4% sul 2019.
[…] Cresce anche il peso degli illeciti rilevati dalle forze di Polizia nelle città metropolitane: Milano, Roma e Firenze occupano il podio della nuova edizione dell’Indice della Criminalità del Sole 24 Ore che misura le denunce ogni 100mila abitanti. E nelle prime tre grandi città si concentra il 23,5% degli illeciti rilevati.
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Seguono Bologna, Rimini e Torino, dove - anche in questo caso - ad alimentare lo stock di denunce è il passaggio quotidiano di centinaia di city user e turisti. Sono queste le principali evidenze messe in luce dalle statistiche della banca dati interforze del dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, fornite in esclusiva al Sole 24 Ore del Lunedì.
Il 2024 rappresenta, dunque, il quarto anno consecutivo di aumento delle denunce e diventa il secondo di fila in cui vengono superati i livelli di criminalità pre Covid (in sorpasso rispetto ai livelli del 2018).
«Tralasciando il brusco calo degli illeciti nel 2020 a causa delle restrizioni anti-contagio, fino al 2019 avevamo assistito a un calo progressivo e costante di tutte le tipologie di reato. Ora, invece, assistiamo a una risalita della curva», osserva Marco Dugato, ricercatore dell’osservatorio Transcrime dell’Università Cattolica di Milano.
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«Gli incrementi di oggi - aggiunge il professore - possono essere considerati fisiologici a fronte delle criticità sociali ed economiche che il Paese sta attraversando. E anche le tensioni internazionali possono avere influenze sui fenomeni criminali».
I trend nazionali In pratica, il 2024 consolida l’aumento della criminalità in corso post-pandemia, anche se dai dati provvisori dei primi sei mesi del 2025 arriva già un primo segnale di miglioramento (-4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente in base ai trend non consolidati del Viminale).
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Nel 2024 i furti hanno riguardato il 44% delle denunce, in aumento del 3% su base annua. In particolare, a crescere maggiormente sono i furti in abitazione (+4,9%), i furti di autovetture (+2,3%), i furti con strappo (+1,7) e infine i furti con destrezza (+0,6%). «Bisogna sempre mettere questi dati in prospettiva», ricorda Dugato.
«Se confrontati con le statistiche del 2014 - spiega - i furti risultano comunque in calo del 33 per cento. In pratica, sul lungo periodo i trend più recenti indicano una sostanziale stabilità, in particolare con alcune fattispecie di reato in risalita. E queste specificità non vanno sottovalutate». Gli incrementi più elevati sono quelli dei delitti di strada, tra cui spiccano anche le rapine (+1,8%), i reati legati agli stupefacenti (+3,9%) e le violenze sessuali (+7,5%).
Salgono del 5,8% le lesioni dolose, dell’1,6% i danneggiamenti. In controtendenza contrabbando (-38%), incendi (-5,3%) e le truffe informatiche (-6,5%) che invertono la rotta dettata dalla diffusione delle tecnologie digitali.
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A destare maggiore preoccupazione, infine, è l’analisi geografica del crimine, che mette in luce una crescente concentrazione dei fenomeni criminali nelle grandi città. Tra le prime dieci province per numero di denunce ogni 100mila abitanti, figurano sette città metropolitane (si veda l’articolo a pagina 5). Dal lato opposto si distinguono per minore incidenza alcune province medio-piccole come Oristano, Potenza, Benevento, Enna, Sondrio, Treviso e Pordenone.
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Resta più difficile, infine, stimare l’impatto della maggiore o minore propensione alla denuncia. Sono davvero poche - e datate - le indagini che misurano il tasso di vittimizzazione della popolazione. «Al netto di fenomeni per cui una maggiore sensibilità si traduce in più denunce, come violenze sessuali o bullismo, per il resto non abbiamo evidenza che la propensione degli italiani a denunciare sia cambiata nel tempo. È correlata a vari aspetti, che però sono rimasti pressoché stabili rispetto a 15 anni fa», conclude Dugato.
2. BOOM DI MINORI DENUNCIATI: +30% RISPETTO AL PRE COVID
Estratto dell’articolo dal “Sole 24 Ore”
C’è uno spartiacque nel rapporto tra minori e criminalità in Italia: la pandemia. Dal 2020 al 2024 il numero degli under 18 denunciati, fermati e/o arrestati ha imboccato una direttrice di crescita a velocità sostenuta: l’anno scorso il dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno ha registrato 38.247 segnalazioni di minori contro le 29.544 del 2019.
Il dato è superiore anche a quello di anni precedenti - è il più alto dell’ultimo decennio - e fotografa un vero e proprio boom: denunce, fermi e arresti di under 18 sono saliti di circa il 30% rispetto al pre Covid e hanno segnato un +16% rispetto al 2023.
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Se a livello complessivo i minori segnalati sul totale sono poco meno del 5% del totale, denunce e arresti sono legati a tipologie di reati cosiddetti predatori: una segnalazione su cinque per rapina è riferibile a un minore e l’incidenza sale a una su quattro se si prende in esame la “sottocategoria” delle rapine messe a segno in pubblica via.
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Il “primato” spetta alla provincia di Treviso dove su 9.120 persone denunciate o arrestate nel corso dell’anno scorso, gli under 18 sono stati il 9,5%, quindi quasi il doppio della media nazionale. A seguire, ci sono le province di Udine (8,2% di minori sul totale degli arrestati) e Mantova (7,9%) mentre agli antipodi ci sono province del Sud come Crotone (1,2%) e Avellino (1,2%), ma anche Napoli (3,1%).
«Dopo la pandemia ci sono stati alcuni episodi, legati allo spaccio di droga, che hanno acceso i riflettori su un crescente disagio giovanile sfociato in violenza - spiega il sindaco di Treviso, Mario Conte - e siamo corsi ai ripari: ho chiesto uno sforzo alle forze dell’ordine nel monitoraggio del territorio, con controlli a tappeto e, appunto denunce e arresti in caso di reato. Purtroppo il sistema sanzionatorio non è molto efficace: un foglio di via o un daspo non incutono timore e, dunque, ci sono ragazzi con 10-15 denunce ancora a piede libero». […]
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