luca barbareschi

COSE DA BARBARI, ANZI DA BARBARESCHI - L’ATTORE INDAGATO PER TRAFFICO DI INFLUENZE IN RELAZIONE AL MAXI FINANZIAMENTO DA 8 MILIONI DI EURO DI CUI, IN QUANTO DIRETTORE DEL TEATRO ELISEO DI ROMA, HA BENEFICIATO PER LA STAGIONE 2017-2018 - IL COMUNICATO DI BARBARESCHI: “HO COMBATTUTO PER SALVARE IL TEATRO NEL PIENO RISPETTO DELLA LEGALITÀ. IN MOLTI ERANO INTERESSATI AL FALLIMENTO DELL’ELISEO…”

luca barbareschi con elena monorchio

1 - COMUNICATO DI LUCA BARBARESCHI

Il Parlamento ha deciso in piena liberta di salvare una istituzione culturale come il Teatro Eliseo, per non privare la Citta di Roma del suo unico Teatro di interesse culturale. Io certamente ho combattuto per questo, nel pieno rispetto della legalita e senza promettere o dare utilita a qualsivoglia soggetto coinvolto nella decisione. I professionisti che hanno lavorato con me lo hanno fatto in totale trasparenza, in forza della loro formale iscrizione al registro della rappresentanza di interessi della Camera e del Mise.

 

La decisione del Parlamento, che ha peraltro tanti precedenti in ambito di istituzioni culturali, ha chiaramente scatenato le reazioni di molti soggetti interessati al fallimento dell’Eliseo ed indebolire la Capitale d’Italia nell’ambito dell’offerta culturale.

LUCA BARBARESCHI

 

Hanno scatenato una guerra giudiziaria che stiamo vincendo in sede amministrativa e che vinceremo, trionfalmente, in sede penale dove sono indagato per un reato “traffico di influenze illecite” di cui non si capiscono i contorni e le caratteristiche e sono curioso di leggere le carte, che i giornalisti ovviamente conoscono prima dell’indagato, perche voglio proprio sapere qual e il funzionario pubblico cui avrei offerto utilita in cambio di una decisione.

 

Gli unici soldi che ho speso, in questa vicenda, sono quelli che ho versato, regolarmente fatturati, ai consulenti che mi hanno seguito e con cui avevo e ho un regolare contratto e che continueranno a lavorare con me per affiancare una istituzione culturale nella sua legittima rappresentanza di interessi.

Luca Barbareschi

 

2 - FONDI AL TEATRO ELISEO, BARBARESCHI INDAGATO

Valeria Di Corrado per www.iltempo.it

 

Teatro Eliseo

"Coup de théâtre" nella vicenda sul maxi finanziamento da 8 milioni di euro di cui Luca Barbareschi, direttore dell'Eliseo di Roma, ha beneficiato per la stagione 2017-2018. Il regista e attore, assistito dal professor Franco Coppi, è indagato dal pm Giuseppe Cascini per traffico di influenze, in concorso con un "faccendiere", che, in cambio dell'assunzione di sua figlia in teatro, si sarebbe speso per far presentare un emendamento grazie al quale l'anno scorso il Parlamento ha approvato lo stanziamento extra Fus (il Fondo unico per lo spettacolo erogato dallo Stato) a favore dell'Eliseo.

 

Pur non sapendo cosa si nascondesse dietro il sipario, e prima che i carabinieri del Nucleo investigativo ultimassero le indagini, le associazioni di categoria avevano già gridato allo scandalo. «Si è deciso di riconoscere un contributo straordinario ad personam di 8 milioni di euro a una società privata che gestisce un immobile di proprietà privata. Stiamo parlando - avevano specificato le associazioni Agis e Federvivo - della Casanova Teatro srl di Luca Barbareschi e del Teatro Eliseo».

barbareschi

 

Sulla stessa linea Benedetta Buccellato, segretario generale dell’associazione per il Teatro Italiano, che aveva definito «una regalia faraonica a un privato» quella riservata al collega Barbareschi, mentre «centinaia di sale bellissime in tutta Italia restano chiuse per mancanza di fondi».

 

Il «contributo al teatro Eliseo», bocciato dall'allora ministro alla Cultura Dario Franceschini, era stato presentato e poi ritirato dal decreto Milleproroghe, per essere rinfilato in commissione Bilancio da due deputati, Alberto Giorgetti di Forza Italia e Sergio Boccadutri del Pd, con addirittura il raddoppio della cifra: passata da 2 a 4 milioni di euro per ciascun anno. L'emendamento, approvato in commissione alla Camera a maggio 2017, era finito nella manovra correttiva di bilancio. Le altre sale romane non hanno assistito mute allo spettacolo.

 

Platea teatro Eliseo

A novembre il Sistina, il Cometa, il Parioli, l’Ambra Jovinelli, il Quirino e il Vittoria (che hanno ricevuto un ottavo della somma ottenuta dall'Eliseo) hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio, chiedendo l’annullamento del provvedimento con cui il ministero dell'Economia e quello dei Beni culturali avevano stanziato gliti 8 milioni di euro. «Un intervento agevolativo - si legge nel ricorso, respinto a dicembre dai giudici - posto in essere a favore di uno specifico soggetto al di fuori di quelle che sono le regole generali di assegnazione di fondi statali ai teatri, che finisce per discriminare tutte le altre imprese».

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…