VAFFANCURIA! BERGOGLIO HA DIFFICOLTÀ A TRASFORMARE LA CURIA IN UN ORGANISMO MENO CORROTTO - I NON BERGOGLIANI, SPECIE NEGLI USA, SI OPPONGONO A OGNI RIFORMA - BERTONE FA LO SGAMBETTO: “L’ATTICO? ME L’HA DATO BERGOGLIO”

1 - RIFORME IN ALTO MARE: IL PAPA IN VATICANO È ANCORA MINORANZA

Marco Politi per “il Fatto Quotidiano”

VINICIO RIVA LUOMO ABBRACCIATO DA BERGOGLIO VINICIO RIVA LUOMO ABBRACCIATO DA BERGOGLIO

   

Due anni fa si dimetteva Benedetto XVI. Papa Francesco entra nel suo terzo anno di pontificato. La sua carica profetica ha coinvolto le masse cattoliche, toccando l’opinione pubblica di altre religioni e differenti visioni filosofiche. Ma la macchina delle riforme avanza con fatica. “È come quando le ruote di un’auto si muovono sulla sabbia... girano, girano e ci si sposta di poco”, commenta un monsignore vaticano.

   

Il pontefice argentino ha partecipato per tre giorni alle riunioni del suo consiglio della corona (il cosiddetto C9), formato dagli otto cardiali di tutto il mondo integrati dal segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. Il porporato, con la sua lunga esperienza diplomatica congiunta ad un’intensa vita spirituale, è diventato un valido collaboratore del Papa. In alcuni discorsi di politica internazionale del pontefice, come a Strasburgo, si vede chiaramente la sua mano.

 

IL PAPA CON LA MISERICORDINA IL PAPA CON LA MISERICORDINA

I due formano un’accoppiata felice. E tuttavia non basta. Il Papa sabato procederà alla creazione di venti nuovi porporati, evidenziando il peso crescente del Terzo mondo - persino nelle estreme periferie come le Isole Tonga, un regno di atolli sperso nel Pacifico che avrà il suo primo cardinale oriundo Soane Patita Paini Mafi - però resta il fatto che in Curia non è stata ancora messa in piedi un’autentica squadra bergogliana. In Vaticano Francesco continua ad essere tuttora in minoranza.

   

un bimbo con papa francesco bergoglio alla giornata per la famiglia un bimbo con papa francesco bergoglio alla giornata per la famiglia

Da giovedì le proposte di riforma sono all’esame del Concistoro, l’assemblea di 160 cardinali venuti a Roma. Il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, coordinatore del C9, aveva evocato mesi fa una Curia più snella, in cui anche personalità non ecclesiastiche - uomini e donne - potrebbero occupare posti guida di congregazioni e segretariati: “Perché il lavoro di un cardinale, lo dice anche il Papa, non è basicamente da ufficio”.

 

Ma ieri è arrivata la doccia fredda del portavoce vaticano Lombardi: un laico alla guida di una Congregazione è “impensabile”, ha dichiarato. È prevista la nascita di due grandi poli. Una “Congregazione dei Laici”, che dovrebbe accorpare Consiglio dei Laici, Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, Accademia pontificia della Vita e nuovi settori su giovani e donne. E poi un dicastero sociale, inglobando il Consiglio Giustizia e Pace, l’organismo assistenziale Cor Unum, il Consiglio dei Migranti e la Pastorale sanitaria.

 

PAPA BERGOGLIO CON IL ROSARIO COME ORECCHINO PAPA BERGOGLIO CON IL ROSARIO COME ORECCHINO

Tuttavia, circolano dubbi tra vescovi e cardinali di Curia: i due megaministeri non rischiano di diventare balene burocratiche? E c’era bisogno di tanto tempo per arrivare agli accorpamenti? Il consiglio dei nove cardinali continuerà a lavorare sulla riforma della Curia per tutto il 2015 e la lunga attesa innervosisce i monsignori curiali, aumentando nel palazzo apostolico un clima di incertezza, irritazione e passività.

   

In realtà la questione è complicata. La Curia si è strutturata per secoli come stato maggiore - una sorta di comando generale - della Chiesa cattolica. Funzionava bene con segretari di Stato della levatura del cardinale Casaroli o buoni manager come Sodano, mentre si è sfilacciata con il segretario di Stato Bertone che non conosceva l’apparato.

 

Papa Francesco, però, ha in testa un’idea tutta diversa di Curia: un organismo meno “statale” e più ecclesiale, al servizio non solo del Romano Pontefice ma anche dei vescovi (come spiegò poco dopo la sua elezione nell’intervista-manifesto a Civiltà Cattolica). Un concetto teologicamente molto aperto, ma di cui è difficile tracciare le coordinate organizzative. È come se si dicesse che il governo italiano deve essere al servizio dello Stato e delle Regioni. Giusto obiettivo, tutto da realizzare.

LA RENAULT QUATTRO DI DON ZOCCA REGALATA AL PAPA BERGOGLIO LA RENAULT QUATTRO DI DON ZOCCA REGALATA AL PAPA BERGOGLIO

   

Sul fronte del nuovo approccio della Chiesa in materia di etica familiare e sessuale papa Francesco è stato costretto a frenare. Dopo il Sinodo dell’anno scorso si è limitato a esortare in interviste che i divorziati risposati non vengano discriminati in alcuni ruoli ecclesiali. Quanto alla questione omosessuale il pontefice si è concentrato sul tema dei bambini, che vivono nel contesto di una coppia gay. Poi però, a gennaio, ha ricevuto il transessuale spagnolo Diego Neria Lejárraga, una donna diventata uomo, che aveva scritto al Papa, lamentando di essere stato emarginato dalla Chiesa.

BERTONE-BERGOGLIOBERTONE-BERGOGLIO

 

Francesco gli ha telefonato due volte, accogliendolo poi in Vaticano con la fidanzata. Sono gesti, che la parte più tradizionalista della Chiesa accetta fin quando si possono etichettare come atti di misericordia, ma che i più conservatori respingono decisamente se indicativi di un approccio innovatore del Papa, non demonizzante, nei confronti delle relazioni umane contemporanee.

 

In campo cattolico si sono venute a creare in tal modo quasi due Chiese, fortemente contrapposte. Era così anche durante il pontificato di Benedetto XVI. Ratzinger (e chi la pensava come lui) contro gli altri cattolici. Ora è lo stesso, solamente che le caratteristiche dei protagonisti sono di segno opposto.

PAPA FRANCESCO BERGOGLIO CON BALOTELLIPAPA FRANCESCO BERGOGLIO CON BALOTELLI

   

La Chiesa non bergogliana è in fermento. Specialmente nella gerarchia americana, dove c’è un nucleo di personalità apertamente contrarie alla linea di Francesco. Il cardinale Raymond Burke, che dopo il Sinodo aveva parlato di Chiesa “senza timone”, accentua le sue critiche. Francesco si mostra comprensivo con i gay? Replica il cardinale statunitense: “È una sofferenza ch alcune persone siano attratte contro natura da persone dello stesso sesso”. Né si può dare la comunione ai conviventi, perchè “è adulterio”.

 

L’ex arcivescovo di Chicago, cardinale Francis George incalza: “Il Papa ha creato intorno a sé aspettative, che egli non può assolutamente soddisfare”. Dalla Polonia il vescovo di Praga (sobborgo di Varsavia) scandisce: “La Chiesa ha tradito Giovanni Paolo II”.

 

Raymond 
Leo 
Burke 
Raymond Leo Burke

Nel frattempo si sta svolgendo in seno alla commissione vaticana anti-abusi, guidata dal cardinale Sean O’Malley, uno scontro duro fra chi chiede l’obbligo di denuncia immediato alla polizia e la punizione dei vescovi negligenti e quanti sono contrari alla denuncia automatica. Paul Sanders, uno dei membri della commissione - abusato da piccolo - ha dichiarato al Messaggero che si dimetterà “se non c’è un’azione ferma della Chiesa nella protezione dei bambini”.

 

Sanders critica le troppe “risposte inopportune” di vescovi e preti. La questione scottante delle nuove direttive anti-abusi è stata portato direttamente all’attenzione di Francesco e del consiglio dei cardinali. In paesi (vedi Italia) dove la legge non obbliga il clero, la maggioranza dei vescovi si oppone strenuamente alla denuncia obbligatoria.

 

2. BERTONE: “L’ATTICO ME L’HA DATO BERGOGLIO...”

Da “il Fatto Quotidiano” - Lunga intervista di Tarcisio Bertone ad Andrea Purgatori per Huffingon Post: l’ex segretario di Stato vaticano ci tiene a chiarire un po’ di cose. L’attico da 700 mq in cui vive ora in realtà misura meno della metà e gli è stato “assegnato da Francesco”, che era d’accordo pure sulla “segreteria personale”.

cardinal sean omalley cardinal sean omalley

 

Bertone sostiene poi di aver avuto “una consultazione continua e fraterna” col Papa e di non essere affatto stato “cacciato”: “Mi ha pure confermato per due anni come membro della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli”. Autodifesa completa anche sullo Ior: “Non ero il padre padrone dell’Istituto, ma il presidente della Commissione di vigilanza, e agivo di comune accordo con i cardinali”, compreso monsignor Tauran - è la stilettata - cardinale “bergogliano” che ha preso il suo posto come Camerlengo.

CARDINALE TARCISO BERTONECARDINALE TARCISO BERTONE

 

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)