donna vino sexy

BEVI E GODI CON CRISTIANA LAURO – IL VINO È SOTTO ATTACCO E DA PIÙ FRONTI CONTEMPORANEAMENTE: CI SONO I PROBABILI DAZI, C’È IL GIRO DI VITE SULLE SANZIONI AGLI AUTOMOBILISTI E C’È LA CROCIATA SALUTISTA DELL’OMS: “A RIGOR DI LOGICA, SE IL VINO FACESSE COSÌ MALE L’UMANITÀ SI SAREBBE GIÀ DOVUTA ESTINGUERE DA UN BEL PEZZO” – I PREZZI TROPPO ALTI CHE SCORAGGIANO I GIOVANI, LA COMUNICAZIONE “INTELLÒ” E LA CONFUSIONE  SULLE TIPOLOGIE DI ALCOL: QUELLO DEL VINO È FRUTTO DI FERMENTAZIONE, UN PROCESSO NATURALE CHE NON HA NIENTE IN COMUNE CON SUPERALCOLICI E DISTILLATI…

CRISTIANA LAURO CONTRO LA CRIMINALIZZAZIONE DEL VINO

 

Estratto dell’articolo di Cristiana Lauro per www.ilsole24ore.com

 

cristiana lauro contro la criminalizzazione del vino 1

C’è una profonda crisi di consumi del vino e non riguarda solo l’Italia; questa volta non siamo messi bene neanche con le esportazioni. Le recenti notizie intorno al sempre più probabile aumento dei dazi Usa non inducono alcun pensiero incoraggiante, così come l’importante giro di vite sulle sanzioni applicabili a chi guida con tasso alcolemico superiore a 0,5 mg.

 

Se aggiungiamo alla recente avversione generale nei confronti dell’alcol[…] , la minaccia dell’Ue di dover apporre etichette shock alle bottiglie, non c’è dubbio che il vino sia sotto attacco (e da più fronti contemporaneamente).

 

vino rosso

Occorre quindi fermarsi a riflettere sull’opportunità di organizzare gli Stati Generali del vino […]. Bando alle tattiche, occorre fare strategia e presentare delle proposte che raggiungano […] i tavoli istituzionali.

 

Senza farsi condizionare, senza mollare il colpo perché la situazione è preoccupante per l’Europa e per l’Italia, giacché siamo i primi produttori di vino al mondo.

 

Il tema è purtroppo di attualità - non son di certo l’unica a parlarne - è bene però non nascondersi dietro a un dito e provare ad analizzare i tanti aspetti della questione […]

 

[…]  Persi nell’annosa diatriba fra produttori artigianali, industriali, biologici, biodinamici, vinnaturisti e inutili fondamentalismi sul tema, non ci siamo accorti dell’incedere di segnali importanti intorno a una crisi contro la quale occorre fare fronte comune.

 

cristiana lauro contro la criminalizzazione del vino 3

Mollate quindi gli oltranzismi che fin qui hanno prodotto niente di buono (ma non è solo colpa vostra) e iniziamo a remare tutti quanti nella stessa direzione perché la situazione non è bella, dati alla mano accessibili a tutti.

 

Oltre alla questione dei dazi […] le origini di questa crisi sono diverse e le ha ben descritte DoctorWine.it nei tre ultimi editoriali firmati da Daniele Cernilli. È in atto una vera e propria demonizzazione del vino da parte dell’Oms, la quale sostiene che pure piccolissime dosi di alcol siano nocive per la salute. Secondo questo ragionamento, a rigor di logica, io dico che l’umanità si sarebbe già dovuta estinguere da un bel pezzo. Quindi andiamoci cauti con gli allarmismi!

 

VINO ROSSO

Un altro elemento da non sottovalutare è quello economico che allontana i giovani dal consumo di vino, ma credo che anche la comunicazione non sia andata incontro alle nuove generazioni dato che i più giovani preferiscono sempre e comunque bere birra e sodati alcolici (pieni di chimica, altro che “vinnaturismo”). D’altra parte, se chi comunica il vino pensa di farlo col linguaggio stanco e autoreferenziale che continuo a leggere un po’ ovunque, c’è poco da sguazzare. Il vino non è un prodotto intellettuale, non deve rivolgersi a una nicchia, è un alimento e sarà bene che torni sulle nostre tavole.

 

angelo gaja 3

Sull’onda della criminalizzazione in atto nei confronti dell’alcol consumato anche in quantità moderate, il noto produttore Angelo Gaja ci esorta a prestare attenzione alla confusione generata dalla mancata distinzione fra tre le tipologie di alcol: di fermentazione (quello del vino che è frutto di un processo naturale, bio), di distillazione e di addizione

 

La mancata distinzione fra le tre versioni fa si che il vino venga equiparato ai superalcolici e agli aperitivi solo a causa della componente alcolica che hanno in comune, ma si tratta di alcol totalmente differenti.

 

Anche su questo tema occorre fare chiarezza ed è bene che noi comunicatori ci prendiamo la briga di «spiegare lo spessore culturale del vino…», come dice Angelo Gaja «…che affonda le radici nell’umanità, nella storia, nella cultura, paesaggio, tradizione e religione». Prestiamo dunque attenzione alle parole di chi sa bene cosa sta dicendo, Angelo Gaja, il produttore di vino italiano noto in tutto il mondo e visionario da sempre.

vino rossocristiana lauro contro la criminalizzazione del vino 6cristiana lauro contro la criminalizzazione del vino 4cristiana lauro contro la criminalizzazione del vino 5cristiana lauro contro la criminalizzazione del vino 2

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO