flavio briatore twiga

“PER IL TWIGA DOVREI VERSARE ALMENO 100MILA EURO” – FERMI TUTTI! FLAVIO BRIATORE VUOLE PAGARE DI PIÙ LA CONCESSIONE DEL SUO STABILIMENTO BALNEARE DI LUSSO: “LA MIA TARIFFA È FERMA A 17.619 EURO, MA GLI AFFITTI ANDREBBERO RIVISTI E ALMENO TRIPLICATI” – “SE LO STATO METTESSE DUE OMINI A CONTROLLARE LE METRATURE E FACESSE UN PREZZO EQUO INCASSEREBBE MOLTI SOLDI”

Gian Antonio Stella per il “Corriere della Sera”

 

flavio briatore e elisabetta gregoraci al twiga

«Gli affitti delle concessioni balneari andrebbero rivisti tutti. E almeno triplicati». Bum! Fatto il botto, Flavio Briatore, creatore e proprietario del Billionaire in Sardegna, del Twiga a Marina di Pietrasanta e altri poli turistici esclusivi in giro per il mondo, sorride. Sa che le sue parole rischiano di scatenare un putiferio tra i suoi colleghi balneari e prende tutti in contropiede: «Parlo anche per me: per il Twiga, di concessione, dovrei pagare circa 100.000 euro».

 

E racconta: «Quando abbiamo preso quel posto, una quindicina di anni fa, non andava. Abbandonato a se stesso. Mi pare che avesse una ventina di dipendenti stagionali. Non c' era neanche più il "Bagno". C' era una specie di discoteca sotterranea. Sa come funzionava?»

 

Lo spieghi.

flavio briatore al twiga

«All' inizio dovevamo dare al vecchio concessionario 110.000 euro più i 4.322 che lui pagava di canone allo Stato. Poi il nostro affitto è raddoppiato a 200.000 euro più i soldi della concessione, saliti a 14.000, da pagare sempre al posto suo».

 

Rendita parassitaria pura.

«Esatto. Totale 214.000 l' anno. Senza che il titolare facesse niente. Ovvio che, dovendo salvaguardare gli investimenti che avevamo fatto, l' anno scorso abbiamo deciso di comprare tutto: concessione e strutture».

 

Nonostante incombesse l' ipotesi «Bolkestein»...

flavio briatore e elisabetta gregoraci al twiga 1

«Al contrario. Proprio perché, se fosse passata la direttiva europea che obbliga a mettere a gara le concessioni avremmo avuto un grande vantaggio: nel caso di un' asta saremmo stati sia concessionari sia operatori. Abbiamo investito cinque milioni di euro, sul Twiga. Moltiplicando per otto volte i dipendenti, passati da una ventina a 160. Facendolo diventare un posto conosciuto in tutto il mondo.

 

Un punto di attrazione per Marina di Pietrasanta, Forte dei Marmi, tutta la Versilia... Il Twiga non porta solo soldi a noi. Chi viene da noi la sera esce, va al ristorante, spende in giro... Siamo il punto di riferimento per una certa clientela...».

 

Quella del lusso.

santanche briatore

«Lusso, lusso... Ce ne vorrebbero di più di Twiga, in Italia, piuttosto che le tende piantate nei giardini. Vanno bene anche i campeggi, per carità. Ma ci vuole di più. Noi lavoriamo bene. Offriamo qualità. Eccellenze. Ora partiamo anche con "Sumosan" che è un marchio nostro di sushi già introdotto a Londra e a Montecarlo. Dobbiamo attirare in Italia il turismo che porta soldi sul territorio».

 

Quelle che i cittadini faticano a capire sono certe rendite stupefacenti sui beni pubblici.

«Ma su questo sono d' accordo! Lo dico anch' io! I concessionari, o almeno tantissimi di loro, non hanno mai fatto un ca... Hanno avuto per grazia ricevuta dei pezzi di terra dello Stato e per decenni hanno incassato delle cifre così, di pura rendita».

 

Quindi le concessioni dovrebbero andare all' asta.

twiga

«L' ho detto e lo ripeto. Lo Stato dovrebbe rivederle tutte. E almeno triplicare le tariffe».

 

Lei ci rimetterebbe di più: la sua tariffa è ferma a 17.619...

«Sì, credo che centomila sarebbe un prezzo giusto. Io credo che se lo Stato mettesse due omini a controllare le metrature degli stabilimenti balneari e facesse un prezzo equo incasserebbe molti, molti soldi».

 

Ha un' idea della cifra?

«Mah... Mi ero anche informato. Mi pare che in tutta la Versilia lo Stato prendesse un milione e seicentomila euro.

la capanna 2

Più o meno. Facciamo anche due milioni. Io credo che potrebbero diventare quindici milioni».

 

Dieci volte di più?

«Senta, io faccio l' operatore e le dico che i canoni sono quelli di quindici o vent' anni fa».

 

Sta dicendo che il ministro del turismo Centinaio e il governo giallo-verde hanno sbagliato a concedere una proroga fino a 2034?

«Dico che è ora di adeguare i prezzi».

 

Lei frequenta molto la Francia: «Paris Match» ha scritto che il Comune di Ramatuelle si era spinto ipotizzare che i ventuno stabilimenti di Pampelonne potessero fare nei prossimi dodici anni un fatturato complessivo di 660 milioni di euro.

la capanna 1

«Lì siamo sulla Costa Azzurra, è tutta un' altra storia. Praticamente lo Stato ha revocato a sé tutte le licenze (tutte), ne ha emanate di nuove e le ha messe all' asta: chi ha lavorato bene può riaverla, pagando un canone adeguato ai prezzi di oggi. Chi ha lavorato male no, chi campava di rendita ciao: non gli hanno dato niente. Non so se mi spiego: ho dovuto tirare fuori, in Versilia, quasi quattro milioni per avere quella concessione...»

 

Quindi il sistema francese a lei andrebbe bene.

vacchi e briatore al twiga di pietrasanta

«Si è fatta chiarezza. Chi opera è anche concessionario. Così sono state ribaltate tutte le coste francesi. Io stesso, dopodomani, dopo aver mostrato che siamo all' altezza, sono a Saint Tropez per vedere la possibilità di prendere una spiaggia importante. Non grandissima, centoventi ombrelloni, un po' più grande del Twiga... Ma una bella spiaggia».

 

E quanto va a pagare di concessione?

«Non so ancora. Centotrenta, forse centoquarantamila euro».

 

flavio briatore al twiga

A Pampelonne 225mila...

«Non so... Lì i "bagni" sono molto più grandi. Diciamo che ci sono tre blocchi di prezzi a seconda della grandezza: da 130 ai 225 che dice lei. Lo scandalo vero, bisogna avere il coraggio di dirlo, sono sempre stati i concessionari.

 

Che non hanno mai portato valore aggiunto e mai assunto persone e hanno dato una proprietà non loro in affitto un terzo».

 

Quanti pensa che siano questi i concessionari che subaffittano?

«Non lo so. Abbastanza, credo».

 

Quindi lei, al posto del governo, non avrebbe regalato questi 15 anni di proroga.

matteo salvini flavio briatore

«Una proroga l' avrei data perché capisco l' apprensione di tante famiglie: arriva un gruppo di stranieri, rastrella dieci spiagge e lì comanda. È ovvio che il lavoro italiano va difeso. Però, una volta data la proroga, le tariffe degli affitti che i "bagni" devono pagare al demanio vanno riviste sul serio. Vanno adeguate».

 

Ma i tempi? Centinaio dice che lui potendo avrebbe dato una proroga di trent' anni...

fedez twiga

«Se fossi io al governo lo farei subito, l' adeguamento. E sarebbe giusto. Capisco che a far subito le aste, con tante famiglie che vivono di quelle rendite, ci sarebbe stato un caos. Dopo aver avuto questo regalone, però, i concessionari stessi devono ben capire che certi canoni vanno adeguati. Almeno il tre o quattro percento del fatturato...»

 

È la tesi degli ambientalisti e tanti altri che contestano da anni le rendite di posizione in perenne prorogatio a prezzi spesso stracciati. Scommettiamo? Polemiche in vista.

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)