renzi cantiere stazione

IL MAXI BUCO DI FIRENZE! ANNULLATO IL PROGETTO DI FOSTER PER L’ALTA VELOCITA’: LA STAZIONE COSTATA 774 MILIONI COSA DIVENTERÀ? CANTIERI BLOCCATI IN ATTESA DELLA DECISIONE UFFICIALE - IL PIANO B: COMPLETARE I TUNNEL SOLO PER I TRENI VELOCI

FIRENZE CANTIERE STAZIONEFIRENZE CANTIERE STAZIONE

Sergio Rizzo per il Corriere della Sera

 

Che cosa si può fare con 774 milioni? Per esempio pagare la quattordicesima a un milione 200 mila pensionati. Oppure costruire due centri congressi (e mezzo) come la famosa Nuvola di Massimiliano Fuksas, a Roma.

 

O ancora, cinque stadi di calcio uguali a quello, realizzato a Torino, della Juventus. Invece a Firenze li hanno spesi per fare un buco. Non uno qualunque, beninteso. Un buco enorme. Così grande che potrebbe contenere una stazione dell' Alta velocità ferroviaria: 450 metri per 60, profondo 10.

 

ALTA VELOCITA'ALTA VELOCITA'

Tuttavia sarebbe assai meglio dire: che avrebbe potuto. Perché quella stazione, dopo che si è sventrata mezza città, non si farà più. E i 774 milioni già spesi? Un bel centro commerciale, un gigantesco parcheggio o qualcos' altro, non c' è che l' imbarazzo della scelta.

 

Come nella migliore tradizione italiana, comincia tutto ventuno anni fa. Siamo agli albori dell' Alta velocità e nonostante sia appena passata la bufera di Tangentopoli tutto sembra possibile. Anche fare un passante ferroviario di otto chilometri sotto la città di Firenze per il transito dei supertreni. Una logica c' è, la stessa che farà spendere molti anni dopo 300 milioni a Roma per la stazione Tiburtina.

 

La linea ferroviaria veloce che dovrà collegare Milano con Napoli ha bisogno di stazioni passanti, diverse da quelle di Roma e Firenze dove i treni devono invece entrare uscendo poi a ritroso per proseguire la corsa.

 

CANTIERE FIRENZECANTIERE FIRENZE

Bisogna quindi fare stazioni nuove, grandi e accoglienti per consentire alle future Freccerosse di fermarsi e ripartire nel più breve tempo possibile. Peraltro, senza essere costretti a tortuose carambole nel traffico dei convogli pendolari. A Firenze però lo spazio per passare in superficie non c' è, quindi si deve scavare. Un bel tunnel e una bella stazione sotterranea, quindi.

 

Si bandisce un concorso per il progetto e lo vince lo studio del celebre architetto britannico Norman Foster. L' investimento delle Ferrovie è cospicuo e cresce come la panna montata: da 700 milioni la spesa prevista arriva a superare di slancio il miliardo e mezzo. Ma compatibilmente con i disagi, qualche protesta e molte perplessità sul luogo prescelto, a un chilometro o poco più da Santa Maria Novella, la cosa sembra procedere. Nemmeno le inchieste giudiziarie che inevitabilmente sfiorano anche questa opera riescono a bloccarla. Anche le difficoltà politiche sembrano superate.

 

A Firenze c' è un sindaco, Matteo Renzi, che fa le bizze. Ma con la promessa di un indennizzo da 100 milioni per la città pure lui si placa. Nessuno immagina, alle Ferrovie, che tre anni dopo il giovanotto diventerà presidente del Consiglio, e allora la musica cambierà.

 

RENZI NARDELLARENZI NARDELLA

Succede a marzo 2016. Da un paio d' anni Renzi è a Palazzo Chigi e il suo posto l' ha preso il fido Dario Nardella. Ma l' ex sindaco è ancora di casa a Palazzo Vecchio, e un bel giorno il Corriere Fiorentino rivela un fatto clamoroso. Il premier si presenta al Comune e presiede di fatto una giunta straordinaria per fare il punto sui finanziamenti governativi per le infrastrutture della sua città: in quell' occasione si decreta la fine dello scalo sotterraneo dell' Alta velocità che tutti ormai chiamano stazione Foster.

 

RENATO MAZZONCINIRENATO MAZZONCINI

Per la società Condotte, subentrata da un anno e mezzo al consorzio Nodavia che aveva vinto la gara acquisendo la quota di maggioranza detenuta da Coopsette, è un' amara sorpresa. A Roma si sta ultimando la Nuvola di Fuksas, operazione quanto mai travagliata. L' impresa di Duccio Astaldi ha fatto anche causa al committente, l' azienda pubblica Eur spa, avanzando riserve per 202 milioni più interessi: una somma paragonabile a quella dell' intero appalto. E a Firenze l' esisto si profila ben peggiore.

 

Anche perché Renzi ha appena consegnato il timone delle Ferrovie a un altro fedelissimo qual è Renato Mazzoncini, già protagonista della cosiddetta privatizzazione dell' Ataf, l' azienda di trasporto del Comune di Firenze. La sua tesi è nota: da quando due decenni fa è stato partorito il progetto la tecnologia ha fatto passi tali da rendere inutile la stazione sotterranea.

renzi nardellarenzi nardella

 

La verità è che spostare il traffico da Santa Maria Novella comporterebbe più problemi collaterali che vantaggi pratici: il caso della stazione Tiburtina a Roma, che non è mai decollata veramente, lo sta a dimostrare. Meglio allora lasciare tutto com' è, magari completando il tunnel per i soli treni veloci che collegano direttamente Milano alla Capitale.

 

L' unico a non essere d' accordo sembra essere il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ma le sue armi paiono spuntate. Per seppellire definitivamente il progetto si attende solo un pronunciamento ufficiale: che però non risolverà il grande pasticcio. Quasi 800 milioni spesi, i cantieri praticamente fermi, le perdite che viaggiano al ritmo di 2 milioni al mese, un buco enorme in mezzo alla città. E un' idea da escogitare per salvare capra e cavoli. Cadono le braccia...

FIRENZE CANTIERE STAZIONEFIRENZE CANTIERE STAZIONE

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…