IL CAOS DEGLI AFFITTI D’ORO, GRILLINI FANNO OSTRUZIOSIMO INSIEME AI LEGHISTI - FAVORI AI PALAZZINARI, LA MAGGIORANZA PROTEGGE I CONTRATTI D’AFFITTO

1. AFFITTI D'ORO, LA BATTAGLIA CONTINUA - M5S E LEGA PRONTI ALL'OSTRUZIONISMO
Silvio Buzzanca per ‘La Repubblica'

Il governo incassa una doppia fiducia, - legge di Stabilità al Senato, decreto "salva Roma" alla Camera, ma non esce dal caos che caratterizza la questione degli "affitti d'oro". Per il semplice motivo che Montecitorio il 27 dicembre dovrà approvare il provvedimento nel merito e dovranno essere discussi e votati gli ordini del giorno. Atto dovuto prima di passare la pratica al Senato, dove il voto finale deve arrivare entro il 30 dicembre. Pena la decadenza.

Su questo percorso grava però la minaccia di ostruzionismo dei grillini e dei leghisti. E ora anche il malessere politico dei montiani pronti ad astenersi al Senato sul "salva Roma". I due gruppi dell'opposizione aspettano da Letta un atto che salvi la decisione, presa su impulso dei Cinque stelle, di permettere alle amministrazioni pubbliche di recedere da alcuni salatissimi affitti di immobili.

Possibilità che però viene negata da un comma della legge di Stabilità approvata ieri. «O sistemate questa indecenza e riapprovate questa norma del M5S o comprate cotechino e lenticchie perché vi facciamo passare il Capodanno qua dentro», ha minacciato ieri in aula il grillino Alessandro Di Battista.

Il governo è orientato ad intervenire proprio il 27 dicembre, quando si riunirà il Consiglio dei ministri per varare un altro classico decreto di fine anno: il Milleproroghe. Ne è sicuro Enrico Costa, capogruppo degli alfaniani a Montecitorio: «Il governo - dice - ha dato ampie garanzie che la norma affitti d'oro verrà neutralizzata con un provvedimento urgente. Tutto ciò accadrà prima del voto finale sul dl salva Roma».

Ma questa certezza viene messa in dubbio dai montiani contrari a cancellare la norma della legge di Stabilità che protegge i fondi di investimento dal deprezzamento successivo alla revoca di un affitto pubblico. Lo dice il responsabile giustizia Andrea Mazziotti. «Condivido pienamente il giudizio di Mazziotti » spiega Stefania Giannini, capogruppo dei montiani al Senato.

La senatrice allarga però il ragionamento è ricorda che nella legge di Stabilità sono entrate diverse cose che non piacciono ai montiani. A partire dal ritorno della stabilizzazione dei precari. Allora, dice la Giannini, «noi siamo una piccola forza, ma chiediamo al governo di tenere conto degli accordi e di cancellare questa norma sui precari. Altrimenti siamo pronti ad astenerci sul "salva Roma"».

E visti i numeri al Senato della maggioranza questa è una bella grana A tentare di mettere tutti d'accordo ci sta provando il sottosegretario all'Economia Pierpaolo Baretta «Stiamo lavorando - dice - ma la cosa non è semplice. È un problema vero e serio - Bisogna cercare di conciliare le norme del "salva Roma" con quelle della legge di Stabilità che tutelano gli investitori», Baretta dice anche di avere incontrato i grillini.

«Ci siamo parlati con i Cinque stelle - spiega - e credo che abbiano compreso che il problema è molto più complesso di quanto sembri a prima vista. Speriamo di trovare una soluzione». Soluzione che il sottosegretario spera di portare nel Cdm venerdì
prossimo.


2. SCARPELLINI E QUEI 444 MILIONI: ‘DOPO LE TASSE RESTA MICA TANTO'
Tommaso Ciriaco per ‘La Repubblica'

È al centro di una battaglia parlamentare spaventosa, Sergio Scarpellini. Affittando palazzi alla Camera, l'imprenditore ha incassato 444 milioni di euro in diciassette anni. E mentre le opposizioni denunciano i favori ai "palazzinari", dalla maggioranza spuntano emendamenti che "proteggono" i contratti d'affitto. La linea dell'imprenditore è chiara: «Tutte stronzate ».

Dottore, è seduto su una polveriera. Quanti attacchi, in queste ore.
«Tutte stronzate».

Scusi, ma nelle Aule parlamentari è in corso da giorni un furioso braccio di ferro attorno all'affitto dei suoi palazzi. E il cinquestelle Riccardo Fraccaro sostiene che lei, in un video, avrebbe detto di aver distribuito risorse a tutti i partiti.
«Tutte stronzate».

Proviamo a fare un passo in avanti. Cosa c'è di inesatto nelle accuse che le vengono mosse?
«Ma no, guardi, la politica... »
Dica.
«Tutte chiacchiere. La politica è fatta di chiacchiere».

La Camera potrebbe rescindere i contratti di affitto. Non sarebbe una bella notizia, per lei.
«Peccato che se rescindono gli affitti rischiano di andare a casa cinquecento dipendenti. A meno che non li assume la Camera».

Cioè, cinquecento persone lavorano in quei palazzi? Non si tratta di personale della Camera?
«Quelli sono altri».

L'attuale norma non permette di rescindere i contratti degli edifici controllati dai fondi d'investimento. I suoi edifici, per esempio. Ma le opposizioni chiedono di cancellare la norma. Possono farlo?
«Mah, secondo me non... Guardi, in questo momento si può fare tutto, vale tutto. E poi, senta, io adesso voglio passare il Natale tranquillo. Mi dispiace solo per la gente che lavora».

Capisco. Intanto il Movimento cinque stelle non sembra darle tregua. È infastidito,
ha qualche problema con loro?
«Con loro non ho nessun problema. Fanno tutto questo per uno scopo politico. Pensi che mi hanno anche chiamato per chiedermi di altri edifici e ho risposto: "Rivolgetevi al catasto"».

Il primo contratto d'affitto dei suoi palazzi fu firmato quando Luciano Violante era Presidente della Camera. Siete in buoni rapporti?
«Ma no. Scusi, ma che c'entra? Voglio dirle una cosa: la politica fa schifo».

Farà anche schifo, dottore. Ma dal 1997 ad oggi lei ha guadagnato 444 milioni di euro, affittando palazzi alla Camera.
«Ma lasci perdere... Bisognerebbe saperli fare, i conti».

Scusi, 26 milioni di euro all'anno per 17 anni porta più o meno a quella cifra. O no?
«Allora, innanzitutto deve levare l'Iva da quella cifra: sono tanti milioni. Poi deve togliere il 50% di tasse. E poi ci sono gli interessi bancari. Le ripeto, i conti bisogna saperli fare».

Non è che la cifra che resta sia così insignificante. Vedremo come andrà a finire, dottore.
«Ora le auguro un felice Natale ».

 

I PICCIOTTI SCARPELLINI PAOLETTI BACCINI Sergio Scarpellini saluta il Sindaco Marino SERGIO SCARPELLINI E SUOI AMICI SERGIO SCARPELLINI LETTA E SACCOMANNI images LETTA, ALFANO, SACCOMANNIALESSANDRO DI BATTISTABanchi con deputati del M S alla Camera jpegalessandro di battista

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO