piatti tradizione

BASTA SPRECHI IN CUCINA, RILANCIAMO LE RICETTE DI RECUPERO - IL GASTRONOMO CARLO PETRINI: "DA NORD A SUD, DAGLI ANTIPASTI AI DESSERT, GRAZIE AL RIUTILIZZO DELLE MATERIE PRIME SONO NATI ECCELLENTI PIATTI TRADIZIONALI: MINESTRONI, ZUPPE, FRITTELLE, TIMBALLI, PASTE AL FORNO, CONFETTURE" - "E OGGI, CITTADINI SEMPRE PIU' CONSAPEVOLI QUALI SIAMO, ATTRAVERSO LE NOSTRE SCELTE POSSIAMO DARE UNA SECONDA VITA AGLI AVANZI E..."

Carlo Petrini per lastampa.it

 

Carlo Petrini

Cosa rende la cucina italiana così ricca e variopinta? Senza dubbio ad arricchire la nostra cultura gastronomica sono state materie prime e commistioni culturali giunte da ogni parte del globo. Sono altresì convinto che anche la propensione a gestire qualsiasi tipo di spreco in cucina sia uno dei pilastri che ha sorretto la gastronomia italiana nel corso dei secoli.

 

Moltissime ricette della cucina regionale italiana hanno come ingrediente principale il recupero degli alimenti avanzati. Sto parlando di un aspetto culturale ben radicato all’interno delle case delle nostre province fino almeno alla seconda metà del Novecento. Questo è bene ricordarlo.

 

Frittata di pasta

Se è vero che oggi ci stiamo dirigendo verso una maggiore consapevolezza al momento dell'acquisto, purtroppo risulta altrettanto vero che il concetto di sovrabbondanza, inculcato dal modello consumistico all’interno della nostra cultura occidentale, è duro a morire. Infatti, se da un lato riserviamo maggiore attenzione nell’adottare scelte oculate sulla provenienza, l’etica e la salubrità del cibo, dall’altro la FAO avverte che l’11% del cibo prodotto a livello globale viene sprecato senza essere utilizzato proprio all’interno degli ambienti domestici.

 

Zuppa

Questo è un dato curioso, soprattutto se confrontato con la percentuale di cibo che va perso tra il momento della raccolta e quello della vendita (17%) e con la percentuale di spreco di alimenti all’interno delle strutture di vendita al dettaglio (2%) (il 5% viene sprecato all’interno dei ristoranti e nel servizio alimentare, arrivando allo scenario mefistofelico che vede circa un terzo del cibo prodotto nel mondo sprecato e buttato via prima di essere consumato).

 

Risulta evidente che a pagare lo scotto maggiore non sia la grande distribuzione, bensì i terminali con cui questa si rapporta. Il modello stesso della GDO è infatti impostato sulla massimizzazione del profitto, garantendo un bassissimo spreco alimentare all’interno dei propri store (in quanto rappresenta un costo vivo della gestione) e andando a concentrare i più alti livelli di spreco nei suoi fornitori (i quali sono soggetti passivamente alle regole imposte su prezzi e quantità) e nei suoi clienti.

 

Zuppe 2

Ecco che spinti verso un consumo compulsivo rischiamo di cancellare quella tradizione culinaria che ha reso la gestione degli sprechi un tratto identitario della cultura, dell’economia e anche della socialità italiana.

 

Da Nord a Sud, dagli antipasti ai dessert, grazie al riutilizzo delle materie prime sono nati eccellenti piatti tradizionali. Il punto fermo è che tutte le ricette di recupero sono figlie di una diversa ma più efficace economia domestica. Minestroni, zuppe, frittelle, timballi, paste al forno, confetture e potrei continuare, sono tutti esempi di invenzioni culinarie basate sugli avanzi.

 

Timballo di riso

In alcuni casi, poteva succedere persino che questo tipo di economia uscisse dalle mura domestiche; ed ecco che sono venute a crearsi vere e proprie correnti gastronomiche. L’esempio lampante è l’utilizzo degli scarti della macellazione di quello che era il mattatoio di Testaccio. Qui, sul finire del XIX secolo, proprio dal riutilizzo di frattaglie e carni bovine considerate meno “nobili”, prese vita quella che oggi è considerata l’unica cucina romana con le origini ben radicate entro il perimetro della Capitale: ovvero quella del Quinto quarto.

 

Timballo di pasta

Infatti, se per molte ricette considerate romane a farla da padrone è la contaminazione con diverse culture confluite sulle sponde del Tevere nel corso dei secoli, piatti come la coda alla vaccinara, la pajata, le animelle, la trippa alla romana e persino i saltimbocca alla romana, trovano la loro origine nelle cucine di case e osterie di questo quartiere popolare.

 

Oltre a cambiare i connotati alla gastronomia locale e nazionale, molte ricette basate sulla gestione dello spreco alimentare includono anche un importante fattore sociale. Mi viene per esempio in mente l’incredibile tradizione di paste ripiene, torte salate o dolci e anche le polpette nelle più svariate forme, dimensioni e gusti. Le loro preparazioni infatti spesso avevano come scopo anche quello di riunire la famiglia, trasportando l’aspetto conviviale del cibo dalla tavola alla cucina.

 

Timballo di pasta 2

Ecco che oggi, da cittadini sempre più consapevoli quali siamo, attraverso le nostre scelte possiamo scegliere di combattere lo spreco in cucina, dare una seconda vita agli avanzi e utilizzare parti commestibili ma che solitamente vengono scartate. Tutte queste possono essere pratiche lodevoli in termini di sostenibilità non solo economica ma anche ambientale.

 

trippa alla romana 3

Dirò di più. In molte famiglie italiane la sosta natalizia coincide con la rievocazione di vere e proprie tradizioni, spesso legate in maniera indissolubile al cibo, alla sua preparazione e alla sua condivisione. Nell’anno che ci apprestiamo a vivere, sarebbe perciò molto opportuno che noi tutti possiamo riprendere quella tradizione culinaria che è stata in grado di generare valore attraverso il riutilizzo del cibo, mantenendo l’aspetto di socialità legato ad esso. Solo così, abbandonando la cultura dell’abbondanza e dello spreco, noi potremo continuare ad arricchire il patrimonio gastronomico italiano e fare del bene al nostro pianeta.

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)