referendum giustizia 1

PANICO TRA LE TOGHE - LA CASSAZIONE HA DATO IL VIA LIBERA I SEI REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA PROMOSSI DA LEGA E RADICALI ITALIANI. ORA LA PALLA PASSA ALLA CORTE COSTITUZIONALE, CHE DOVRÀ GIUDICARE L’AMMISSIBILITÀ DEI QUESITI, ENTRO IL 20 GENNAIO. PER IL VOTO BISOGNERÀ ASPETTARE ALMENO LA PRIMAVERA – MA COSA C’È IN PALIO? INNANZITUTTO LA RIFORMA DEL CSM, POI LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE E LA RESPONSABILITÀ DEI MAGISTRATI

Tommaso Montesano per “Libero quotidiano”

 

MATTEO salvini PRO referendum giustizia

Il conto alla rovescia può scattare. I sei referendum sulla giustizia promossi dalla Lega con l'aiuto dei Radicali Italiani hanno raccolto le adesioni necessarie. Anzi: le sottoscrizioni a favore dei quesiti che, se approvati dagli elettori, potrebbero finalmente rivoluzionare la magistratura italiana, sono state anche più del necessario.

 

referendum giustizia2

Perché alle firme dei cittadini si sono aggiunte anche le "approvazioni" - così come previsto dalla Costituzione - di nove Consigli regionali (quelli di Basilicata; Friuli Venezia Giulia; Liguria; Lombardia; Piemonte; Sardegna; Sicilia; Umbria e Veneto, tutte governate dal centrodestra).

 

L'articolo 75 della Carta prevede che per mettere in moto il meccanismo del referendum abrogativo occorrono o le firme di 500mila elettori, o la richiesta di almeno cinque Consigli regionali. Ebbene, il Carroccio ha centrato entrambi gli obiettivi. La campagna referendaria lanciata in piena estate, grazie a gazebo, banchetti e adesioni elettroniche, ha permesso di sfondare il muro delle 700mila sottoscrizioni a quesito, per un totale di oltre 4,2 milioni di autografi. Firme stipate in 368 scatoloni che hanno riempito tre furgoni.

 

referendum giustizia

Il leader della Lega, Matteo Salvini, può esultare: «Finalmente gli italiani avranno l'opportunità di cambiare la giustizia! Appuntamento in primavera. Un ringraziamento a chi ha firmato, a chiera presente ai gazebo e nelle piazze, a chi ha dato una mano da Nord a Sud». E le adesioni continuano ad arrivare: ieri mattina, ad esempio, nella sede milanese del Carroccio, in via Bellerio, ne sono state consegnate altre 80mila.

concorso magistratura 1

 

LA TABELLA DI MARCIA

A questo, la Lega ieri ha affiancato le richieste dei Consigli regionali di centrodestra, che hanno ricevuto la convalida della Corte di Cassazione, cui attraverso l'Ufficio centrale per il referendum spetta un primo controllo, limitato a verificare la conformità delle richieste alla normativa vigente (in primis sul numero delle sottoscrizioni), sulle adesioni.

 

referendum giustizia 1

Il via libera del Palazzaccio di piazza Cavour ha così l'effetto di blindare la campagna referendaria leghista, rendendo addirittura non più necessaria la consegna fisica degli scatoloni in cancelleria. Deposito che dopo il cambio dei termini per la consegna delle firme - dal 30 settembre al 31 ottobre- sarebbe dovuto avvenire oggi.

 

Invece la mossa dei nove Consigli regionali accorcia i tempi, lasciando alle firme popolari il compito di testimoniare il seguito popolare della battaglia leghista, fortemente voluta dal leader Matteo Salvini e che, nonostante l'ostilità del segretario del Pd, Enrico Letta, ha aperto una breccia anche a sinistra, viste le adesioni di Goffredo Bettini, Giorgio Gori (sindaco di Bergamo), Luciano Pizzetti (deputato dem), Gianni Pittella (senatore pd), Massimo Smeriglio (eurodeputato). Per non parlare di Matteo Renzi, leader di Italia Viva.

presentazione dei referendum sulla giustizia promossi da lega e partito radicale

 

LA POSTA IN PALIO

Una mole di sostegni che ha irritato, viceversa, il fronte della magistratura, che naturalmente non ha visto di buon occhio la mobilitazione. «Credo che spetti all'Anm una ferma reazione a questo tipo di metodo», disse lo scorso 19 giugno il presidente del "sindacato delle toghe", Giuseppe Santalucia.

magistrato

 

Superato il vaglio della Corte di Cassazione, la palla passerà alla Corte costituzionale, incaricata del giudizio di ammissibilità dei quesiti. La pronuncia dovrà avvenire entro il 20 gennaio del prossimo anno. I quesiti ammessi saranno poi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale entro il 10 febbraio per poi essere sottoposti al giudizio popolare una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno 2022.

salvini E I referendum SULLA giustiziA

 

Il referendum sarà ritenuto valido se andrà a votare la maggioranza degli aventi diritto di voto. E qui torna in ballo la quantità di firme - trasversali - raccolte dalla Lega nella "campagna d'estate". I sei questiti destinati a rivoluzionare la giustizia riguardano in primis la riforma del Consiglio superiore della magistratura, con lo stop allo strapotere delle correnti in tema di candidature all'organo di autogoverno dei giudici.

presentazione dei referendum sulla giustizia promossi da lega e partito radicale 1

 

Il secondo quesito, invece, consentirebbe finalmente al cittadino vittima di un errore giudiziario di rivalersi direttamente sulla toga, senza chiamare in ballo lo Stato. Grazie al terzo, i magistrati potrebbero essere giudicati - nei consigli giudiziari - non solo dai loro colleghi, ma anche dai rappresentanti di università e avvocatura.

 

Il quarto quesito, se approvato, realizzerebbe quella separazione delle carriere da sempre osteggiata dalle toghe e dalla maggioranza del Parlamento, quale che fosse la coalizione al governo. Gli ultimi due quesiti da una parte introducono limiti per l'uso della custodia cautelare, riservandola agli accusati dei reati gravi, dall'altra aboliscono il "decreto Severino", eliminando l'automatismo della sospensione e della decadenza di sindaci e amministratori locali condannati in via non definitiva.

concorso magistratura 2mattarella csmconcorso magistratura 3

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?