barcellona scontri

CHE CATAROGNA! BATTAGLIA NELLA NOTTE A BARCELLONA, ASSEDIO ALLE PREFETTURE SPAGNOLE. SABOTATA L’ALTA VELOCITÀ, OLTRE 40 ARRESTI - MADRID USA LE MANIERE FORTI PER LIBERARE L'AEROPORTO, GLI AGENTI MIRANO A OCCHI E TESTICOLI - L'EUROPA NEGA I DIRITTI DI PARLAMENTARE A CARLES PUIGDEMONT - PROTESTE PER L’INDIPENDENZA NEGATA

Carlo Nicolato per “Libero quotidiano”

barcellona scontri

 

Qualche sito indipendentista già paragona la repressione degli indipendentisti catalani a quella curda, la Spagna alla Turchia, Erdogan al governo Sanchez. E si chiede se l' Europa che si indigna con Ankara e prende di conseguenza provvedimenti, non debba fare lo stesso con Madrid, che oltretutto è parte integrante della comunità.

 

Sebbene il paragone sia un po' azzardato qualche elemento in comune c' è, a cominciare dai dissidenti incarcerati e per finire con gli scontri e le vittime.

 

Certo, in Siria si parla di invasione, bombardamenti e morti, qua di polizia che non invade ma interviene per contenere le proteste e spara proiettili di gomma. Morti per fortuna non ce ne sono ancora stati, ma feriti sì, in almeno un paio di casi, anche gravi. Un uomo, colpito da un proiettile di gomma al viso durante le manifestazioni di lunedì, ha perso un occhio, mentre un altro avrebbe perso un testicolo durante gli scontri avvenuti all' aeroporto El Prat. Lo sostengono quelli del gruppo Solidarity Alert che fa capo al Cup (Candidatura di unità popolare) anche se si attende ancora la conferma ufficiale della Clinic de Barcelona nel quale le vittime sono state sottoposte a un intervento chirurgico d' urgenza.

barcellona scontri

 

 

VENERDÌ SCIOPERO In totale, in due giorni di scontri si contano 170 feriti, tra i quali 131 manifestanti e 40 poliziotti, e tre arresti. Un po' troppo per un Paese che si vanta di essere tra i più civili e avanzati dell' Unione Europea. E la situazione non può che peggiorare se non addirittura degenerare visto che secondo la piattaforma Tsunami Democratic le proteste proseguiranno per tutta la settimana, mentre venerdì è previsto uno sciopero generale della Catalogna indetto dalle sigle Intersindical-CSC e Intersindical Alternativa de Catalunya (IAC ).

 

barcellona scontri

La Generalitat catalana intanto ribadisce di non essere a conoscenza dei piani di Tsunami Democratic ma il presidente Quim Torra ha comunque fatto sapere di condividere in pieno la rabbia della gente. La Generalitat ha chiesto al governo spagnolo l' immediato indulto per i 9 capi dell' indipendentismo condannati, mentre Torra presiederà questa mattina anche una seduta eccezionale del Parlamento riunito in plenaria. Il presidente è però finito a sua volta sotto accusa da parte degli stessi Mossos d' Esquadra, la polizia catalana, che lo ritengono responsabile di non aver preso le loro difese negli scontri verificatisi all' aeroporto di Barcellona e di non essersi interessato dei tre agenti rimasti feriti.

 

Anzi, alla fine sotto inchiesta ci sono finiti i Mossos stessi per un manifestante investito accidentalmente da un furgone d' ordinanza. La Guardia Civile ha invece ammesso di aver utilizzato 14 proiettili di gomma, sempre all' aeroporto, in quanto, sostengono, non hanno avuto alternative per difendersi dalla violenta aggressione. In tutto ieri al Prat in seguito ai ritardi dovuti ai disordini di lunedì sono stati cancellati 45 voli.

 

barcellona scontri

I LEADER DELLA RIVOLTA L' ex-vicepresidente Junqueras condannato a 13 anni ma in cella già dal novembre 2017, dichiara che «è inevitabile un nuovo referendum per l' indipendenza», dopo quello dell' autunno 2017.

 

E aggiunge: «Credo nella democrazia, il carcere e l' esilio ci rendono più forti».

PUIDGEMONT

Fra i leader catalani riparati all' estero, il presidente Puidgemont, che dal Belgio cerca di promuovere la causa con il suo "Consiglio della repubblica" fondato nella sua residenza. Per lui è stato rinnovato un mandato di cattura internazionale e, non può rientrare in Spagna.

 

Quindi ci proverà di nuovo con le istituzioni europee e ha annunciato a sorpresa che chiederà la restituzione dei suoi diritti politici ed economici come deputato al Parlamento europeo. Non sapendo bene che posizione prendere e come reagire, l' Europarlamento si è tutelato da eventuali noie riattivando il divieto di accesso ai suoi edifici per l' ex presidente catalano. Una vergogna nella vergogna.

barcellona rivoltabarcellona rivolta

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...