el chapo-1

LA VITA SMERALDA DEL "CHAPO" - MACCHINE DI LUSSO, ZOO, YACHT, TRE JET PRIVATI E UNA CASA SULLA SPIAGGIA DI ACAPULCO DA 10 MILIONI DI DOLLARI - UN MEMBRO DEL CARTELLO DI SINALOA E TESTIMONE AL PROCESSO, DESCRIVE LE RICCHEZZE DEL RE DEL NARCOTRAFFICO: “PAGAVA REGOLARMENTE CINQUE DONNE E ANDAVA IN SVIZZERA PER TRATTAMENTI ANTI-ETÀ”- DIECI INCREDIBILI STORIE SU "EL CHAPO"

DAGONEWS

 

el chapo

Il 13 novembre è iniziato a New York il processo a Joaquín Guzmán Loera, il re della droga conosciuto come El Chapo, “il piccoletto”: il trafficante dovrà difendersi da 17 capi d’accusa, tutti legati alle 155 tonnellate di cocaina che si ipotizza abbia fatto arrivare negli Stati Uniti. Un business che negli anni gli ha fruttato milioni, come raccontano i testimoni che descrivono il lusso in cui viveva il re della droga.

 

il tesoro di el chapo 1

In particolare Miguel Angel Martinez, un membro del cartello conosciuto come El Gordo, ha raccontato che il suo capo era così ricco da potersi permettere uno zoo personale, tre jet privati, uno yacht, viaggi in Svizzera per un trattamento anti-età e una casa sulla spiaggia di Acapulco da 10 milioni di dollari.

 

Eccessi, tra l’altro, documentati da una serie di foto pubblicate sui social dai figli del narcotrafficante. Guzman, inoltre, avrebbe usato i suoi jet per visitare le sue case accompagnato da guardie del corpo armate. A bilancio c’erano anche quattro, cinque donne che pagava regolarmente.

 

il tesoro di el chapo 2

Martinez, inoltre, ha confermato che il cartello di Sinaloa ha contrabbandando tonnellate di cocaina negli Stati Uniti.

 

Da "www.tpi.it"

 

Il re della droga, Joaquin El Chapo Guzman Loera, sta affrontando il processoche lo vede accusato di omicidio, cospirazione, traffico di droga e riciclaggio di denaro sporco.

Qui alcune storie incredibili che riguardano il signore della droga:

 

1. El Chapo, maestro dell’evasione dal carcere, è scappato due volte da prigioni di massima sicurezza. Joaquin “El Chapo” Guzman, signore del narcotraffico messicano e del cartello di Sinaloa è stato estradato negli Stati Uniti giovedì 19 gennaio 2017. El Chapo, 59 anni, è arrivato a bordo di un piccolo jet all’aeroporto MacArthur di Long Island in serata ed è stato trasferito al Centro correzionale metropolitano di Manhattan, un carcere di massima sicurezza, da un imponente convoglio della polizia seguito dall’alto dagli elicotteri.

el chapo 1

 

Un tale spiegamento di forze non si deve solo all’importanza del prigioniero, uno dei più sanguinosi signori della droga, ma anche alla fama di Guzman come maestro della fuga. Due le sue rocambolesche evasioni, di cui l’ultima nel luglio del 2015 quando El Chapo fuggì da quella che era ritenuta la prigione più sicura del Messico attraverso un lungo tunnel nel quale era stata installata una motocicletta su rotaie.

il tesoro di el chapo 4

 

2. El Chapo, a capo del cartello di Sinaloa controllava il 90 per cento delle forniture di droga dirette negli Stati Uniti e in Europa. Le mani del cartello si estendevano anche su altri paesi del mondo.Con il tempo, El Chapo è riuscito ad assicurarsi la fornitura di cocaina dalla Colombia, riuscendo a sfruttare le rotte già esistenti per il traffico di marijuana ed eroina, fino a prendere il controllo del traffico di droga in Messico e non solo.

 

El Chapo è riuscito a consolidare  e mantenere in piedi il suo regno anche grazie alla rete di corruzione da lui stessa messa in piedi ed estesasi sempre più negli anni, fino ad arrivare ai vertici del governo nazionale.

 

il tesoro di el chapo 3

3. El Chapo è famoso per i tunnel della droga costruiti sotto il confine tra Messico e Stati Uniti e usati anche per la sua fuga dal carcere. Nel gennaio del 2016 El Chapo è riuscito a scappare dalla prigione di Los Mochis, prima di essere estradato a New York nel 2017. Da quel momento, è rimasto rinchiuso nel Metropolitan Correctional Center, a Manhattan, una delle prigioni più sicure di tutto il paese. La prigione è nota anche come “Piccolo Gitmo”, un riferimento alla base navale americana di Guantanamo dove sono detenuti i più pericolosi terroristi.

 

il tesoro di el chapo

4. Il 6 novembre 2018 si è aperto il processo contro El Chapo, che deve rispondere a 17 capi di accusa. Il processo contro il signore della droga più ricco e potente mai esistito ed estradato negli Stati Uniti nel 2017 si tiene a New York. Dopo più di 10 anni dall’arresto dal capo del feroce cartello messicano di Sinaloa, El Chapo deve rispondere di 17 capi di accusa.

 

Contro di lui sono state presentate 300 mila pagine di documentazione, con migliaia di registrazioni e testimonianze. Contro il narcotrafficante sono state formulate le accuse di omicidio, cospirazione, traffico di droga e riciclaggio di denaro sporco.

 

el chapo arriva in usa

5. El Chapo è stato intervistato da Sean Penn dopo essere scappato di prigione per la seconda volta. L’attore americano Sean Penn ha intervistato il più famoso e potente narcotrafficante al mondo, Joaquín Guzmán Loera, in un luogo segreto del Messico poco dopo che El Chapo, così come è più comunemente noto, era scappato di prigione per la seconda volta.

 

L’intervista è avvenuta a ottobre del 2015 in una giungla messicana, quando El Chapo era ancora in fuga, ed è stata pubblicata il 9 gennaio 2016 su Rolling Stone. El Chapo era riuscito a fuggire da un carcere di massima sicurezza nel sud del Messico a luglio del 2015 ed è stato arrestato nuovamente venerdì 8 gennaio 2016. Nel corso dell’intervista – durata almeno sette ore – i due hanno discusso di diversi temi, tra cui naturalmente anche il traffico di droga.

el chapo

 

6. Le autorità americane temono che El Chapo possa tentare ancora una volta la fuga durante il processo. I giurati scelti devono rimanere anonimi il più a lungo possibile, oltre ad essere trasferiti da e per il tribunale scortati dai federali. Per trasportare il detenuto da Manhattan al tribunale è stato chiuso al traffico il ponte di Brooklyn.

 

7. El Chapo è cresciuto in una famiglia povera, diventando poi enormemente ricco. Primo figlio di una famiglia povera dello stato di Sinaloa, noto per la produzione d’oppio e cannabis, Joaquin Guzman sognava una vita diversa e per farsi strada intraprese l’unica via disponibile, quella della droga.

 

denaro reciclato

Cominciò dal basso, facendo il corriere, ma grazie alla sua intelligenza e al suo acume scalò i ranghi del cartello fino a diventarne il capo indiscusso. La rivista Forbes nel 2012 calcolava che il patrimonio personale di Guzman si aggirava intorno ai 900 milioni di euro, facendo di quell’uomo di umili origini soprannominato “il corto” uno dei più ricchi del pianeta.

 

8. Il cartello di Sinaloa è diventato la più potente organizzazione dedita al narcotraffico. Secondo le stime controlla il 25 per cento della droga (eroina, cocaina e metanfetamine) che dal Messico raggiunge gli Stati Uniti, con un giro d’affari di quasi 3 miliardi di euro e ramificazioni in America Latina, Europa, Asia e Australia.

 

cattura el chapo

 La guerra della droga in Messico ha causato oltre 100mila vittime. Non solo narcotraffico, ma anche sequestri, omicidi, esecuzioni extragiudiziali e racket. Il cartello di Sinaloa può contare sul potente mezzo della corruzione per comprare funzionari pubblici e autorità locali.

 

9. Nel 2001 El Chapo evase grazie all’aiuto di una guardia corrotta che lo trasportò fuori nascosto in un carrello della lavanderia. El Chapo fu catturato per la prima volta nel 1993 in Guatemala, ma la sua permanenza in prigione non gli impedì mai di continuare a gestire il cartello, né di godere dello stile di vita opulento cui si era abituato: pasti preparati appositamente per lui e frequenti visite non solo della moglie, ma anche di amanti e prostitute.

 

foto segnaletica di el chapo

10. Negli anni della latitanza pendeva su El Chapo una taglia di 4,5 milioni di euro. Venne ricatturato nel 2014 ma fuggì un anno dopo facendosi beffe della sicurezza messicana. Dopo che avrà affrontato il processo e scontato la pena, ammesso che non gli venga inflitta la condanna all’ergastolo o addirittura la pena di morte, dovrà tornare nel suo paese natale per affrontare anche la giustizia messicana.

sean penn incontra el chapo

 

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...