femministe chiara saraceno

“IL FEMMINISMO DI OGGI? NON SI COMPRENDE LA TRASFORMAZIONE DEI DISSENSI IN ANATEMI ED ESCLUSIONI” – LA SOCIOLOGA CHIARA SARACENO STRIGLIA LE NAZI-FEMMINISTE: “SI CHIUDE LA PORTA AL CONFRONTO, A QUELL'APPRENDIMENTO RECIPROCO, A QUELLA CAPACITÀ DI USCIRE DAL PROPRIO PUNTO DI VISTA. NON HO MAI PENSATO CHE LE DONNE SONO PIÙ BUONE DEGLI UOMINI PER NATURA E…” - GLI ATTACCHI ALLA ROWLING E I DISTINGUO DELLE FEMMINISTE SU GAZA E HAMAS

Estratto dell'articolo di Chiara Saraceno per "la Stampa"

 

CHIARA SARACENO

Il movimento delle donne, in Italia e nei paesi occidentali almeno, è sempre stato attraversato da controversie, anche aspre, sia sul piano teorico sia sul piano dell'azione pratica.

 

Semplificando un po', negli anni settanta le controversie erano tra chi si ispirava al marxismo e chi era di orientamento liberale, tra chi pensava necessario lavorare (anche) nelle istituzioni e chi invece professava il separatismo radicale, tra femminismo della differenza e femminismo dell'uguaglianza nonostante le differenze.

 

femministe

Anche l'entrata dei gruppi delle donne lesbiche è stata all'inizio oggetto di controversie. Oggi ci si divide invece sulla liceità del ricorso alla gestazione per altri e sulla perfetta equiparazione tra donne tali per biologia e donne nate biologicamente maschi, ma che si identificano, appunto, come donne.

 

[…] Ciò che ha permesso di vedere ed anche sperimentare il movimento delle donne e l'essere femministe come un fenomeno collettivo non è stata la cancellazione delle differenze più o meno conflittuali, ma l'individuazione di terreni comuni […]

 

CHIARA SARACENO

Pur nelle divergenze anche aspre, raramente nella storia del femminismo fino agli anni recenti si è assistito al lancio di anatemi reciproci, a pratiche di esclusione. Non ho mai fatto parte di quelle femministe che teorizzavano che le donne sono per natura più buone degli uomini, o più orientate alla pace. Troppe sono le smentite della storia pubblica e privata.

 

femministe 9

Ma del femminismo e del movimento delle donne, anche quando io stessa me ne sono sentita messa ai margini, ho sempre percepito lo sforzo di lavorare sulle connessioni, sull'inclusione, anche a rischio di semplificazioni o di oscurare non tanto le divergenze quanto le disuguaglianze.

 

E si devono ad alcuni gruppi femministi azioni coraggiose come quello delle donne in nero, un movimento pacifista diventato poi internazionale e presente in varie situazioni di conflitto, nato da un gruppo di donne israeliane a Gerusalemme nel gennaio del 1988, in seguito allo scoppio della prima intifada, per protestare contro l'occupazione israeliana dei territori palestinesi semplicemente imponendo la propria presenza fisica, silenziosa, nello spazio pubblico del conflitto.

 

CHIARA SARACENO

Proprio a motivo di questa storia, di questa aspirazione inclusiva del movimento, faccio fatica a comprendere la trasformazione dei dissensi, delle divergenze in anatemi, esclusioni, che riguardino chi, come Joanne Rowling ritiene che non si possano assimilare tout court le donne transessuali alle donne tali anche biologicamente e dalla nascita, o chi ha un atteggiamento possibilista nei confronti della gestazione per altri (o viceversa la condanna senza appello), o chi appartiene ad un'etnia, religione, nazione che è considerata nemica, cancellando così il suo diritto non solo a riconoscersi come donna e femminista, ma anche a far valere, come tale, la propria richiesta di solidarietà.

femministe 8

 

In questo modo non solo si chiude la porta a quel confronto, a quell'apprendimento reciproco, a quella capacità di uscire dalla monodimensionalità del proprio punto di vista e/o posizionamento, sociale che per molte di noi ha costituito una delle dimensioni più importanti del movimento delle donne e del femminismo. Si pongono inaccettabili gerarchie di rilevanza tra vittime di violenza e ingiustizia.

 

femministe 6

Protestare contro la sistematica uccisione della popolazione di Gaza e l'espulsione forzata di centinaia di migliaia di palestinesi dalle loro case e dalla terra in cui abitano da secoli non può essere in contrapposizione con la condanna delle violenze dei seguaci Hamas, che nell'attacco del 7 Ottobre hanno portato all'estremo la violenza di genere, gli stupri spesso seguiti da uccisioni, che sono spesso il corollario dei conflitti di guerra. Perché anche nelle guerre, nei conflitti tra fazioni, l'abuso del corpo delle donne fa parte dell'armamentario bellico.

femministe 4femministe 3femministe 11femministe 12femministe 2

chiara saraceno 1chiara saraceno 2

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO