carlo cimbri

UNIPOL ARROSTO - CARLO CIMBRI E L'EX DIRETTORE GENERALE DI CONSOB, GAETANO CAPUTI, RISCHIANO IL PROCESSO PER LE NOZZE UNIPOLSAI - L'IPOTESI DELLA PROCURA E’ CHE IL MATRIMONIO ASSICURATIVO ITALIANO PIU’ IMPORTANTE DEGLI ULTIMI ANNI SAREBBE STATO FRUTTO DI UNA COMPLESSA OPERAZIONE DI MANIPOLAZIONE DEL MERCATO, FAVORITA ANCHE DALLE “SVISTE” DELLA CONSOB

Massimiliano Peggio per “la Stampa”

 

CARLO CIMBRI

Il più audace matrimonio assicurativo italiano degli ultimi anni sarebbe stato frutto di una complessa operazione di manipolazione del mercato. Favorito anche dalle «sviste» della Consob. È lo scenario ipotizzato dalla procura di Torino che nei giorni scorsi ha chiuso le indagini sulla fusione per incorporazione da cui è nata UnipolSai, il 6 gennaio 2014.

 

Da anni sotto indagine, rischiano ora di finire a processo per «aver diffuso dati infedeli» e alterato «il valore di cambio delle azioni delle società coinvolte», tutti i vertici del cda di UnipolSai: dal presidente Carlo Cimbri, ai due vice presidenti, Fabio Cerchiai e Pierluigi Stefanini. In tutto 7 indagati. Tra cui anche l' ex direttore generale di Consob Gaetano Caputi, accusato di abuso d' ufficio: già vice capo di gabinetto al ministero dell' Economia con Giulio Tremonti.

 

GAETANO CAPUTI

I fatti contestati risalgono al triennio 2011-13, quando andò in scena la valutazione delle «doti», cioè la determinazione del valore delle azioni delle 4 società destinate a fondersi: Fondiaria Sai, Premafin, Milano Assicurazioni, Unipol. Una complessa operazione finanziaria alla quale hanno lavorato consulenti stellari e un esercito di advisor. Un gioco a più mosse e con intricati incastri contabili, per permettere ad un «pesciolino» di divorare la balena Fonsai.

 

Stando al primo dei sei capi di imputazione dell' avviso di chiusura indagini, Cimbri e Cerchiai, nell' ambito della fusione, avrebbero prima «appesantito» il saldo negativo delle riserve di Milano Assicurazioni, e poi ribassato la trimestrale del settembre 2012 della controllata Banca Sai. Tutto ciò per «indicare una perdita consolidata di 1,1 milioni di euro, in luogo di un utile pari a 41,5 milioni» e dare una notizia falsa al mercato in grado di «provocare un' alterazione del prezzo del titolo di Fondiaria Sai». E il fine di queste mosse, ritiene il procuratore aggiunto Marco Gianoglio, già titolare dell' inchiesta Fonsai dell' era Ligresti, si pensa fosse la manipolazione dei rapporti cambio.

 

GRATTACIELO UNIPOL A MILANO

Per arrivare a questa conclusioni, la Guardia di Finanza e i consulenti del pm, hanno lavorato a lungo per mettere a fuoco il meccanismo. «I rapporti di cambio - si legge negli atti - sono stati determinati esclusivamente attraverso un metodo matematico, attribuendo alle singole società un numero di azioni corrispondente alle percentuali concordate il 30 giugno 2012, senza utilizzare le metodologie di valutazione adottate nella miglior prassi».

 

In base ai calcoli, ritengono gli inquirenti, a Unipol è stato attribuito un capitale azionario superiore, ritoccando il peso reale dei titoli strutturati posseduti. Ad esempio «omettendo di considerare le minusvalenze sui titoli destinati alla vendita per 557 milioni e quelle sui titoli posseduti fino alla scadenza per 690 milioni». Per contro sarebbe stato «limato» il capitale azionario di Fonsai, «omettendo anche l' incremento del valore di Borsa» tra il 2012 e il 2013.

 

logo unipol

Con queste alchimie contabili, il rapporto di cambio tra le azioni ordinarie Fonsai e Unipol, anziché essere compreso tra 0,365 e 0,664, ha raggiunto quota 1,497, come indicato nel comunicato stampa congiunto del 2012. Tra gli indagati c' è anche l' advisor di Unipol, Paolo Gualtieri.

 

Caputi, come pubblico ufficiale, avrebbe «omesso di fornire all' istituto di vigilanza sulle assicurazioni, le valutazioni sul pricing e sulla valorizzazione del portafoglio titoli strutturati di Unipol, valutazioni che segnalavano un differenziale negativo di circa 600 milioni».

 

Così facendo, avrebbe «intenzionalmente procurato un ingiusto vantaggio agli azionisti Unipol, con contestuale danno agli azionisti Fonsai, Milano Assicurazioni e Premafin». E l' Ivass, malgrado le richieste di chiarimenti mai ottenute, alla fine ha «autorizzato il progetto di fusione in assenza di elementi di valutazione tali da determinare approfondimenti istruttori e vincoli all' operazione, o richieste di modifica».

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...