pirateria abbonamenti pay tv

PEZZOTTO VOLANTE - CIRCA UN ITALIANO SU CINQUE GUARDA FILM, SERIE TV E PARTITE "A SCROCCO", COSTANDO OLTRE UN MILIARDO DI EURO - SPESSO DIETRO ALLE IPTV ILLECITE CI SONO ORGANIZZAZIONI CRIMINALI, CON GIRI D'AFFARI DA MILIONI DI EURO - NONOSTANTE I NUMEROSI INTERVENTI DELLA GUARDIA DI FINANZA E DELLA POLIZIA POSTALE PER FERMARE IL FENOMENO...

pirateria abbonamenti pay tv

Luigi Merano per “Libero quotidiano”

 

Il rischio è di andare incontro a multe davvero molto salate o di doversi difendere all'interno di un procedimento penale. Ipotesi non così remota, visto che gli interventi della Guardia di Finanza e della Polizia Postale negli ultimi anni si sono intensificati. E per i furbetti dello streaming a sbafo le possibilità di farla franca cominciano a restringersi.

 

Eppure, il fenomeno delle IPTV illegali attraverso anche il cosiddetto pezzotto (il decoder android con cui si può ricevere il segnale via internet) non accenna a diminuire. Anzi, la propensione degli italiani ad infrangere la legge per guardarsi un film o una serie tv gratis è del 21%, gli atti di pirateria commessi ogni bimestre sono 57 milioni e il danno al sistema Paese è di oltre un miliardo di euro.

 

pirateria abbonamenti pay tv

IPTV ILLEGALI CONTENUTI PIÙ PIRATATI

L'unica cosa che è cambiata negli ultimi anni sono gli strumenti. La pirateria tradizionale (i cd contraffatti, tanto per intenderci) e quella indiretta (scarico il film dall'amico, per esempio) sono entrate in una fase di stagnazione, mentre è in forte crescita quella digitale. In particolare quella relativa alla fruizione di IPTV illecite: si stima che siano ben 2 milioni gli italiani che possiedono un abbonamento illegale utilizzato per la visione di film, serie/fiction, programmi televisivi ed eventi sportivi live.

 

pirateria

«Il fenomeno delle IPTV illegali - spiega a Libero Federico Bagnoli Rossi il Segretario Generale della Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali - è in crescita anche perché molto remunerativo. Abbiamo una vera e propria filiera criminale, all'apice c'è una centrale di smistamento che passa il segnale a tutta una serie di soggetti, i cosiddetti reseller, che a loro volta lo rivendono».

 

 E i controlli? «Le vere difficoltà dipendono dalla forte componente tecnologica del sistema di trasmissione e dalla diversificazione logistica delle strutture. Buona parte delle centrali per esempio ha sede nei Paesi dell'Est ed è quindi difficilmente perseguibile e molti reseller utilizzano servizi che gli garantiscono l'anonimato».

pezzotto 2

 

GDF E POLIZIA POSTALE

Nonostante ciò i nuclei specializzati della Guardia di Finanza e la Polizia Postale negli ultimi mesi hanno messo a segno molte operazioni importanti. Meno di due mesi fa per esempio, l'operazione "The Net", con perquisizioni in Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Calabria, ha portato all'inibizione di una serie di accessi a piattaforme digitali che consentivano la fruizione illegale di contenuti televisivi (Internet Protocol Television) utilizzati da oltre 500mila utenti.

 

pezzotto

«Operazioni di questo tipo - continua Bagnoli Rossi - consentono di rivelare le reali dimensioni della pirateria audiovisiva, un fenomeno ancora troppo sottovalutato dall'opinione pubblica ma che in realtà è gestito da veri e propri criminali informatici. Soprattutto in un momento così difficile come quello attuale per l'industria audiovisiva, a causa della pandemia, le operazioni di contrasto sono ancora più decisive per sostenere la fase di ripartenza».

 

COLLABORAZIONE

tivo, per far comprendere le conseguenze negative di queste truffe sull'economia, che da quello legislativo. Ma resta fondamentale la collaborazione tra le aziende colpite e gli organi investigativi specializzati nello smantellamento del network illegale che sono dotati di strumenti sofisticati e più incisivi di quelli che possono usare i privati. Eppure dei passi in avanti sono stati fatti.»

 

pezzotto 3

In italia - evidenzia Bagnoli Rossi - lo stesso presidente Draghi ha evidenziato quanto sia importante l'attività di contrasto alla pirateria. Il recepimento della direttiva sul copyright, per esempio, ha rappresentato un segnale rilevante, così come va sottolineato che per la prima volta si è iniziato a parlare del tema delle responsabilità delle 21% piattaforme e degli intermediari del web in un'ottica di maggiore collaborazione e sta prendendo sempre più spazio il tema della tempestività dell'azione decisivo per arginare questa forma di illegalità».

pezzotto 1

 

LEGGI

In questo momento alla Camera dei Deputati è in corso la valutazione su quattro proposte di legge di contrasto alla pirateria. L'esame in Commissione ha l'obiettivo di arrivare ad un testo unico. E proprio a questo scopo sono all'esame i provvedimenti. Ma adesso è arrivato il momento di accelerare.

il pezzotto decoder illegale

 

Il tema della pirateria riguarda tutta la industry dei media e dell'intrattenimento, incluso il mondo delle OTT (Netflix, Dazn, Prime Video...) e necessita di un'azione corale da parte di tutte le parti coinvolte con l'obiettivo comune di salvaguardare il valore del prodotto, sia esso contenuto on demand o un evento live, perché questo possa crescere a vantaggio di tutto il mercato e dell'utente stesso.

il pezzotto decoder illegalepezzotto iptvil pezzotto decoder illegale

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?