lagarde crosetto bce

"STIAMO CREANDO UNA SITUAZIONE, DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO E SOCIALE, CHE È LA MIGLIOR ALLEATA DELLA RUSSIA IN QUESTO MOMENTO” – IL MINISTRO DELLA DIFESA CROSETTO TORNA AD ATTACCARE LA BCE PER LA DECISIONE DI ALZARE I TASSI DI INTERESSE – L’EX MEMBRO DEL BOARD BCE, BINI SMAGHI, LO RANDELLA: “CON UNA INFLAZIONE AL 10% SU QUALI BASI SI PUÒ CRITICARE UN AUMENTO DAL 2 AL 2,5%? LE POLEMICHE SUL MES? È UNA STRATEGIA INCOMPRENSIBILE. SE NON SI RATIFICA, SI RISCHIA DI PERDERE CREDIBILITÀ CON GLI ALTRI GOVERNI EUROPEI. CHE SENSO HA NEGOZIARE CON L'ITALIA, POTREBBERO CHIEDERSI, SE POI NON RISPETTA GLI ACCORDI. CI VUOLE ORA UN PO' DI INTELLIGENZA POLITICA…”

guido crosetto

CROSETTO, 'ASSURDITÀ DA LAGARDE, SI FAVORISCE LA RUSSIA'

(ANSA) - ROMA, 16 DIC - "Stiamo creando una situazione, dal punto di vista economico e sociale, che è la miglior alleata della Russia in questo momento. Ecco perché è ancora più assurdo quello che Lagarde ha fatto". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha commentato - in un'intervista rilasciata alla Reuters - la politica dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea. Per Crosetto è una decisione che va giustificata "politicamente ai cittadini europei. Non sei un marziano". "Si sono comportati in un certo modo con il Covid, e ora invece in un modo completamente diverso, come se avessimo una crescita economica, come se andasse tutto bene, come se non ci fosse la guerra", ha detto Crosetto riferendosi ancora alle scelte della Bce.

christine lagarde

 

BINI SMAGHI: STRATEGIA INCOMPRENSIBILE, L’ITALIA SI ISOLA IN EUROPA

Fabrizio Goria per “la Stampa”

 

«Senza la ratifica dell'Italia, si bloccano anche gli altri Paesi». Lorenzo Bini Smaghi, presidente di Société Générale ed ex membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce), fa il punto dopo l'aspro dibattito scaturito dopo le parole di Christine Lagarde sulla mancata ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilità. Gli occhi sono puntati sull'Italia.

 

bini smaghi presidente SocGen

L'approvazione, secondo Bini Smaghi, era un dossier che poteva essere chiuso da tempo. Invece, fa notare, si è scelta una «strategia incomprensibile». Che ora sta mettendo il Paese in netto isolamento nei confronti del resto dell'Europa. I malumori della Commissione sono elevati, quelli dentro l'istituzione guidata da Pierre Gramegna, spiegano gli addetti ai lavori, pure. E i segnali che arrivano, anche sul mercato obbligazionario, con il rendimento dei Btp decennali italiani ben sopra quota 4,3 per cento, non sono positivi. Specie considerando le incertezze future.

 

Il governo italiano critica duramente la Bce su Mes e tassi. Ha ragione?

«Più che altro è inutile. La decisione sui tassi d'interesse compete alla Bce e con una inflazione al 10% su quali basi si può criticare un aumento dal 2 al 2,5%? Quanto al Mes, la Bce ha solo chiesto al governo italiano di ratificarlo, come si era impegnato a fare da tempo».

GUIDO CROSETTO GIORGIA MELONI

 

Al di là del merito, è opportuno che un governo vada allo scontro con un'istituzione indipendente? Quanto può incidere sui mercati?

«Sul Mes lo scontro non è con la Bce ma semmai con gli altri Paesi europei, che hanno tutti ratificato il nuovo statuto, rispettando gli impegni presi, e ora aspettano che l'Italia faccia lo stesso».

 

L'opposizione sembra essere diventata ideologica, dimenticando il merito della vicenda: ratificare non significa utilizzare i fondi. È così?

«Il nuovo Mes è stato negoziato dal governo giallo-verde Conte I. L'Italia aveva ottenuto tutto quello che aveva chiesto. Non si capisce perché i governi successivi non lo abbiano ancora ratificato. Peraltro, così facendo si toglie la possibilità agli altri Paesi di utilizzarlo, nel caso intendessero farlo».

 

christine lagarde

Perché discussioni del genere ci sono solo da noi?

«Hanno ratificato il nuovo Mes Paesi come la Grecia, il Portogallo o la Spagna, che in passato ne avevano fatto uso. Il Mes non sembra far paura a nessuno, eccetto all'Italia, ma non si capisce perché. La discussione in realtà in Italia finora non c'è stata. Sostenere, come fanno alcuni, che il Mes sia uno strumento superato oppure che debba essere modificato, senza spiegare come, non mi pare sia una base di discussione».

 

lorenzo bini smaghi

Con il via libera della Corte costituzionale tedesca, Roma è rimasta l'unica a non aver ratificato la riforma del trattato del Mes. Come mai si è arrivati a questa "anomalia", come ha fatto notare Lagarde? Si poteva fare prima?

«È una strategia incomprensibile. Forse qualcuno sperava che la Corte tedesca non avrebbe dato il via libera? Su quali basi? Chi ha avuto quell'idea si è infilato in un angolo e ridotto la propria sovranità decisionale. Un errore clamoroso. Ci vuole ora un po' di intelligenza politica per spiegare che è nell'interesse dell'Italia rafforzare le istituzioni comunitarie in un momento economico difficile».

 

Entriamo nel merito della riforma. Partendo dal presupposto che niente è perfetto, va nella giusta direzione?

«Come detto prima, l'Italia aveva negoziato bene con il ministro Tria e aveva ottenuto ciò che voleva. Se non ratifica il risultato, rischia di perdere credibilità con gli altri governi europei. Che senso ha negoziare con l'Italia, potrebbero chiedersi, se poi non rispetta gli accordi. Non è un buon viatico per le discussioni che si apriranno nei prossimi mesi, ad esempio sulla revisione del Patto di Stabilità».

BCE FRANCOFORTE

 

Molti osservatori italiani dicono sta per venire meno il supporto della Bce al Paese. Eppure sono tanti i programmi che, in caso di turbolenze, possono venire in aiuto

«Non c'è motivo per cui la Bce cambi atteggiamento. Ha adottato un nuovo strumento, il TPI, che ha come obiettivo di contenere gli spread in caso di tensioni elevate. L'uso di questo strumento è tuttavia legato ad una serie di condizioni che dipendono in gran parte dall'Italia».

 

Giovedì Lagarde ha parlato di unione bancaria. Ma se ne discute sempre meno. È da considerarsi su un binario morto?

CROSETTO MELONI 2

«I progressi sono lenti, in gran parte per l'opposizione delle autorità nazionali. Tuttavia, senza l'unione bancaria e senza un mercato dei capitali europeo, chi finanzierà la transizione ecologica, gli investimenti per la digitalizzazione, per l'indipendenza energetica? La crescita europea è a rischio senza il supporto del credito bancario». Il rendimento dei Btp è più elevato di quelli greci. Anche questa è un'anomalia? «Significa che gli investitori considerano il debito greco meno rischioso di quello italiano. Dovremmo chiederci perché, invece di criticare gli altri, a cominciare dalle istituzioni europee».

 

Condivide la linea esplicitata da Lagarde su tassi, inflazione e crescita?

«I tassi sono saliti al 2,5%, nettamente inferiori all'inflazione osservata e a quella prevista per i prossimi due anni. La politica monetaria non sembra pertanto particolarmente restrittiva. Per questo motivo, i tassi dovranno salire ancora nei prossimi mesi. In effetti, se l'inflazione non scende rapidamente, a rimetterci saranno i risparmiatori e i percettori di reddito fisso. E se le aspettative d'inflazione non si riducono, i tassi sui titoli di Stato aumenteranno ulteriormente e a pagarne il costo saranno soprattutto i contribuenti».

 

Ultimi Dagoreport

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...