soumahoro

NON E’ TUTTO SOUMAHORO QUELLO CHE LUCCICA - "CHI DENUNCIA È MANIPOLATO DAI SINDACATI. VOGLIONO AFFOSSARE ABOUBAKAR" - COOP SOTTO INCHIESTA PER MANCATI PAGAMENTI E VIOLAZIONI DEI CONTRATTI, PARLANO LA MOGLIE E LA SUOCERA DEL DEPUTATO DELLA LISTA SINISTRA-VERDI: "TUTTO È STATO SPESO PER I RIFUGIATI. LO STATO NON CI HA RIMBORSATO. PER QUESTO CI SONO STIPENDI NON PAGATI. IL CONTESTO IN CUI OPERIAMO È COMPLICATO, CASAPOUND DA ANNI CI MINACCIA - SOUMAHORO? LUI NON SI E’ MAI INTERESSATO, IN FAMIGLIA NON NE PARLIAMO MAI"

Fabio Tonacci per repubblica.it

Qualche errore è stato fatto, ma Maria Therese Mukamitsindo giura che non un euro di denaro pubblico sia finito nelle sue tasche o in quelle dei suoi familiari. "Tutto è stato speso per i rifugiati, ai quali ho dedicato 21 dei miei 68 anni. Tutto è rendicontato e posso provarlo".

liliane murekatete.

La signora, originaria del Ruanda, è presidente della coop Karibu, nata nel 2001 nell'Agro pontino, che dopo la Primavera araba gestiva 154 dipendenti per 600 posti letto, divisi in progetti Sprar e Cas. E per i quali riceveva dallo Stato fino a 10 milioni all'anno.

 

aboubakar soumahoro 11

Accanto a lei, in quest'intervista a Repubblica che è la prima concessa dopo la notizia dell'indagine della procura di Latina su mancati pagamenti, malsane condizioni dei centri e violazioni dei contratti, siede la figlia, Liliane Murekatete, 45 anni, compagna del sindacalista Aboubakar Soumahoro, deputato indipendente della lista Verdi-Sinistra Italiana.

 

"Lui non si è mai interessato alla coop, né al Consorzio Aid di cui fa parte Karibu", premette Liliane. "In famiglia non ne parliamo mai".

 

All'Ispettorato del lavoro risultano 400 mila euro di stipendi arretrati e i dipendenti di Karibu si sono rivolti al sindacato Uiltucs. Hanno ragione?

Maria Therese: "Non abbiamo soldi da dargli perché lo Stato non ci paga in tempo! Nel 2019, quando Salvini ha ridotto da 35 a 18 euro il rimborso per migrante tagliando assistenza sociale, corsi di italiano e psicologi, ho lasciato l'accoglienza per dedicarmi a progetti di integrazione. Ho diminuito i dipendenti, ma 54 li ho tenuti. 

 

Karibu ha vinto i bandi 'Perseò dell Viminale, 'Perla' della Regione Lazio e un altro con l'8 per mille. Tuttavia, tra burocrazia e Covid i fondi arrivavano anche dopo un anno e mezzo".Marie Therese Mukamitsindo Non così in ritardo da giustificare il mancato stipendio, sostiene il sindacato.

 

M.T.: "Ho i bonifici con le date e una lettera di sollecito della prefettura al comune di Roccagorga che ci deve 90 mila euro. Quello di Latina 100 mila. Per il progetto 'Perla' contro il caporalato ci hanno dato la metà degli 80 mila dovuti, da quello sull'8 per mille del 2019 abbiamo ricevuto 80 mila su 157 mila solo nel 2022. Siamo andati in cassa integrazione, non ci dormivo la notte".

 

Liliane: "Sono quattro anni che mia madre non ha stipendio, è un operaio dello Stato e nessuno la difende. Quando si parla del business dell'accoglienza si casca nella narrazione di Salvini e ci sta cascando anche la sinistra".

M.T.: "Attingendo ai miei risparmi ho versato alla coop 45 mila euro. Il contesto in cui operiamo è complicato, CasaPound da anni ci attacca e ci minaccia".

 

Come pensavate di andare avanti senza pagare gli operatori?

M.T.: "Il mio errore è stato non licenziarli prima. Quando ci siamo accorti che gli anticipi dello Stato arrivavano con lentezza avrei dovuto avere il coraggio di farlo, ma li conosco da vent'anni e ho preferito aspettare".

 

Pare che ci siano tracce di pagamenti effettuati da conti esteri. A chi fate gestire la contabilità?

M.T.: "Barbara, una commercialista indicataci dalla Lega delle cooperative. Conserva le fatture della spesa, le ricevute dei pocket money, i registri... Siamo sottoposti a controllo della Prefettura, che autorizza il saldo delle fatture solo dopo verifica. Pagamenti dall'estero? Impossibile, abbiamo un unico conto con Banca Intesa".

"Manca l'elettricità e l'acqua", "il cibo è scadente", "non ci danno i vestiti", "ci trattano male", "sono razzisti": sono alcune delle testimonianze dei minorenni del vostro centro di Latina finite in procura e di cui ha dato conto Repubblica. Cosa rispondete?

M.T.: "I ragazzi, che hanno un tutore legale, non si sono mai lamentati con noi. A luglio si è rotto l'impianto idraulico e abbiamo chiuso quello elettrico per precauzione, quindi abbiamo chiesto al comune di trasferirli in altra struttura".

 

L.: "E quella frase sul razzismo è riferita a uno dei posti dove sono stati portati dopo".

 

Però di cibo non sufficiente parlano anche due dipendenti, tra cui la ex cuoca. Come lo spiegate?

M.T.: "La cuoca è arrabbiata perché deve essere ancora pagata, il contratto le è scaduto. Dei ragazzi non me lo spiego, forse sono manipolati".

 

Da chi?

M.T.: Dal sindacato. È il sindacato che è andato da loro, e mi chiedo se sia corretto raccogliere testimonianze senza il permesso del tutore legale".

 

Agli atti c'è una chat in cui un lavoratore del Consorzio Aid è invitato a spedirvi una fattura "per metà dell'importo". I pm credono sia un contratto irregolare.

M.T. : "Del Consorzio sono consigliera, ma questa storia l'ho saputa per caso. Cercavamo un mediatore che parlasse arabo e si è presentato un egiziano, diceva di avere i documenti in regola. Ha lavorato per noi per un mese come manutentore nel centro per i dieci minorenni che abbiamo a Latina, faceva anche da mediatore. Abbiamo scoperto solo dopo che non aveva documenti e, supponiamo, neanche il permesso di soggiorno".

 

Il Consorzio della famiglia del sindacalista Soumahoro che fa lavorare qualcuno al nero e senza permesso di soggiorno. È un pasticcio, si rende conto?

M.T. : "Quel caso è stato gestito con leggerezza, se l'avessi saputo non l'avrei permesso".

L.: "Il mio compagno non è al corrente di niente. Oltretutto la Karibu non è mia, contrariamente a quanto leggo sugli articoli dei giornali. Ci sono entrata solo alla fine del 2017 per dare una mano a mia madre con la riorganizzazione. Prima lavoravo per il rappresentante della Presidenza del consiglio per l'Africa, sia durante il governo Berlusconi sia con Prodi. Per un anno sono stata alla Karibu gratis, poi ho conosciuto Aboubakar, sono rimasta incinta e sono andata in maternità. A luglio di quest'anno il rapporto di lavoro si è concluso".

 

La Lega dei Braccianti di Soumahoro ha sede allo stesso indirizzo di Latina della Karibu. Possibile che lui non sapesse proprio niente di questi problemi?

M.T. : "È una sede come tante altre, lui non veniva mai. Ci ha messo un ragazzo per fare campagne di sensibilizzazione sui braccianti sfruttati".

L.: "L'obiettivo è chiaramente Aboubakar, vogliono affossarlo. Guarda caso un mese dopo il suo ingresso in Parlamento, e subito dopo essere andato a Catania per difendere lo sbarco dei migranti, scoppia questo scandalo".

 

MARIE TERESE MUKAMITSINDO MOGLIE DI SOUMAHOROaboubakar soumahoro 12aboubakar soumahoro 10aboubakar soumahoro 9aboubakar soumahoro 4LILIANA MUREKATETE MOGLIE DI SOUMAHOROsoumahoroABOUBAKAR SOUMAHORO 7aboubakar soumahoro con la moglieaboubakar soumahoro e la moglieLILIANE MUREKATETE SUOCERA DI SOUMAHORO

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)