test sierologici

PRENDIAMO IL VIRUS SUL SIERO – MOLTE PERSONE AMMALATE DI COVID-19 IN MODO LIEVE NEGATIVE AI TEST SIEROLOGICI HANNO SVILUPPATO LA COSIDDETTA ‘IMMUNITÀ MEDIATA DA CELLULE T’: I RISULTATI DI UNO STUDIO SVEDESE - CHE VUOL DIRE? QUELLO CHE IN MOLTI SOSPETTANO DA TEMPO, CIOÈ CHE I CONTAGIATI ‘INVISIBILI’ POTREBBERO ESSERE MOLTI DI PIÙ, E CHE QUASI SICURAMENTE L’IMMUNITÀ È PIÙ ALTA DI QUANTO SUGGERISCONO I TEST SUGLI ANTICORPI…

test sierologici - coronavirus

Silvia Turin per il “Corriere della Sera”

 

Una nuova ricerca del Karolinska Institutet e del Karolinska University Hospital di Stoccolma (Svezia) mostra che molte persone malate di Covid-19 in modo lieve o asintomatico — e che dunque non si sono, in moltissimi casi, mai rese conto di aver contratto la malattia — hanno sviluppato la cosiddetta «immunità mediata da cellule T» al nuovo coronavirus, anche se non risultano positivi agli anticorpi nei test sierologici.

 

coronavirus Italia

Secondo i ricercatori, in altre parole, ciò significa che probabilmente più soggetti nella popolazione hanno sviluppato immunità al SARS-CoV-2 rispetto a quanto suggerito dai test anticorpali. Questa ricerca potrebbe anche spiegare come mai alcune persone che si sono ammalate di coronavirus non risultano positive ai test sierologici, focalizzando l’attenzione su un’altra parte della risposta del sistema immunitario alla malattia.

 

Lo studio svedese

coronavirus Italia

L’articolo, ancora non pubblicato su una rivista scientifica, è stato reso disponibile online. I linfociti T sono un tipo di globuli bianchi specializzati nel riconoscimento delle cellule infette da virus e sono una parte essenziale del sistema immunitario, i risultati indicano che circa il doppio delle persone ha sviluppato l’immunità delle cellule T rispetto a quelle in cui siamo in grado di rilevare gli anticorpi.

 

Lo studio ha incluso pazienti ricoverati presso l’ospedale universitario Karolinska e i loro familiari asintomatici esposti. Sono stati inclusi anche donatori di sangue sani che hanno donato il sangue nel 2019-2020 (il gruppo di controllo). I ricercatori hanno osservato che non erano solo le persone con Covid-19 verificato a mostrare l’immunità delle cellule T, ma anche molti dei loro familiari asintomatici esposti.

 

Italia coronavirus

Inoltre, circa il 30% dei donatori di sangue attivi nel maggio 2020 aveva cellule T specifiche per Covid-19, una cifra molto più elevata rispetto a quella rilevata con i test sugli anticorpi. «I nostri risultati indicano che nella popolazione l’immunità è probabilmente significativamente più elevata di quanto suggerito dai test anticorpali», afferma il professor Hans-Gustaf Ljunggren del Center for Infectious Medicine al Karolinska Institutet.

 

IMMUNOLOGO ALBERTO MANTOVANI

Abbiamo chiesto una valutazione dello studio svedese al Professor Alberto Mantovani, Direttore scientifico dell’Istituto clinico Humanitas e Professore Emerito di Humanitas University.

«È uno studio molto importante a mio giudizio. Ci ricorda che gli anticorpi sono solo una manifestazione della risposta immunitaria, ma il cuore della risposta adattativa, quella che viene dopo la “prima linea” di difesa, sono le cellule T.

 

Questo studio suggerisce che, se si misura la risposta mediata dalle cellule T, si trova che soggetti che, sulla base degli anticorpi non hanno avuto una risposta, in realtà la risposta l’hanno avuta. Quindi mette in evidenza come in alcuni casi (come quelli descritti dallo studio) un paziente ha avuto il virus, laddove il test sierologico magari non lo ha rilevato. Gli anticorpi sono solo una spia di una risposta immunitaria e questo studio suggerisce che possano non essere la spia migliore».

 

Italia, seriate - coronavirus

Quali sono le prospettive di queste ricerche?

«Humanitas ha fatto il più grande studio di sierologia nella popolazione medico-sanitaria (io parlo solo di dati resi pubblici e condivisi con la comunità scientifica) e anche in quel caso abbiamo avuto la sensazione di vedere solo un pezzo della risposta immunitaria, tanto è vero che adesso la Professoressa Maria Rescigno sta studiando da noi la risposta T: è anche un progetto in corso ora approvato dal ministero della Salute che io coordino e che coinvolge l’Istituto nazionale di Genetica Molecolare al Policlinico e l’ospedale Papa Giovanni XXIII.

 

CORONAVIRUS ANTICORPI

E non siamo i soli al mondo a percorrere questa strada. Sappiamo molto poco di come questo virus aggira le difese immunitarie e di quali sono le risposte immunitarie del corpo nei suoi confronti. Non siamo nemmeno sicuri che gli anticorpi siano protettivi, nonostante quello che viene detto, e nemmeno che la terapia con il plasma funzioni. Per fare solo un esempio, quando ci domandiamo se un paziente abbia avuto la tubercolosi, noi non andiamo a cercare gli anticorpi, ma misuriamo la risposta delle cellule T con un test che si chiama Quantiferon».

 

Che cosa sono le cellule T?

«Il sistema immunitario usa diverse armi per affrontare i suoi nemici e gli anticorpi non sono che una delle armi del sistema immunitario. È una regola generale: c’è una “prima linea” di difesa che gestisce l’attacco dei virus ed è questa che determina in buona parte l’esito di quelle persone che vanno incontro all’infezione e non si ammalano.

 

CORONAVIRUS ITALIA

Probabilmente funziona così anche nel caso del Covid-19. Superata la prima linea di difesa, ci sono dei “direttori d’orchestra” dell’ immunità, le cellule T, che dicono ad altre popolazioni cellulari, le cellule B, di fare da anticorpi oltre che dirigere l’insieme dell’ esercito immunologico».

 

Quali sono le differenze tra cellule T e gli anticorpi?

«In generale l’eliminazione di un virus al primo incontro viene fatta non dagli anticorpi, ma proprio dalle cellule T. Le cellule T riconoscono pezzi diversi del virus rispetto agli anticorpi e sono fondamentali per la memoria dell’infezione.

test sierologico coronavirus

 

Ci sono tantissimi tipi di cellule T, di solito di solito alcune di loro, killer di professione, risolvono il problema uccidendo la cellula infettata. A questo punto il virus smette di espandersi».

 

Le cellule T sono neutralizzanti? E quando dura la protezione che conferiscono?

«Alcune di queste cellule uccidono e fermano il virus, ed è ragionevole pensare siano fondamentali per la difesa contro il coronavirus. Per quanto riguarda gli anticorpi possiamo misurare se in vitro neutralizzano il virus, ma non siano affatto sicuri che siano gli anticorpi a mediare la resistenza al Covid-19.

 

test sierologico coronavirus 1

robabilmente è la prima linea di difesa quella più importante nelle fasi iniziali, poi intervengono le cellule T e infine gli anticorpi. In generale, non sappiamo quanto dura la memoria immunologica dell’infezione e quindi per quanto tempo saremo protetti».

 

Si potrebbero mettere a punto dei test per la comunità basati sulle cellule T come si è fatto per i sierologici?

«Sono test più complicati e sofisticati che richiedono una tecnologia complessa, ma si può fare. Il precedente di uso routinario è questo test per la tubercolosi che utilizza in parte anche tecnologia italiana. Se si dimostrasse che questa tecnologia dà uno sguardo più accurato sulla memoria immunitaria e sulla protezione del sistema immunitario, si possono mettere a punto sistemi industriali per sviluppare test ad hoc».

Ultimi Dagoreport

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...

antonio tajani edmondo cirielli

ALTRO CHE GOVERNO COESO: È GUERRA APERTA IN CASA! – IL PIÙ INCAZZATO PER L’INVESTITURA DI EDMONDO CIRIELLI A CANDIDATO DEL CENTRODESTRA IN CAMPANIA È ANTONIO TAJANI. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CONSERVA UN’ANTICA ANTIPATIA (RICAMBIATA) CON IL SUO VICEMINISTRO – E IL SEGRETARIO REGIONALE AZZURRO, FULVIO MARTUSCIELLO, MINACCIA GLI ALLEATI: “PRIMA ANCORA DI SEDERCI AL TAVOLO CON EDMONDO CIRIELLI, DEVE CHIEDERE SCUSA PER GLI INSULTI RIVOLTI A SILVIO BERLUSCONI E RIPORTATI NEL LIBRO ‘FRATELLI DI CHAT’” – TAJANI TEME CHE, CON CIRIELLI CANDIDATO, FDI SCAVALCHI, E DI PARECCHIO, FORZA ITALIA IN CAMPANIA, STORICO FEUDO AZZURRO...

tridico giuseppe conte matteo salvini occhiuto giorgia meloni calabria fico antonio tajani

DAGOREPORT! IN CALABRIA, COME NELLE MARCHE, SI REGISTRA LA SCONFITTA DI GIUSEPPE CONTE: HA VOLUTO FORTISSIMAMENTE LA CANDIDATURA DI PASQUALINO TRIDICO CHE NON HA PORTATO CONSENSI NÉ AL CAMPOLARGO, NÉ TANTOMENO AL M5S CHE HA PRESO GLI STESSI VOTI DEL 2021 - LA DUCETTA ROSICA PERCHÉ FRATELLI D’ITALIA HA UN TERZO DEI VOTI DI FORZA ITALIA, CHE CON LA LISTA OCCHIUTO ARRIVA FINO AL 30% - LA SORPRESA È LA CRESCITA DELLA LEGA, CHE PASSA DALL’8,3 AL 9,4%: MOLTI CALABRESI HANNO VOLUTO DARE UN PREMIO A SALVINI CHE SI È BATTUTO PER IL PONTE SULLO STRETTO - ORA LA BASE DEI 5STELLE E' IN SUBBUGLIO, NON AVENDO MAI DIGERITO L'ALLEANZA COL PD - LA PROVA DEL FUOCO E' ATTESA IN CAMPANIA DOVE IL CANDIDATO CHE CONTE HA IMPOSTO A ELLY E DE LUCA, ROBERTO FICO, NON PARE COSI' GRADITO AGLI ELETTORI DEL CENTROSINISTRA...    

giuseppe marotta giovanni carnevali

DAGOREPORT! GIUSEPPE MAROTTA STRINGE ANCORA PIÙ LE MANI SULLA FIGC. IN SETTIMANA SI VOTA LA SOSTITUZIONE NEL CONSIGLIO FEDERALE DI FRANCESCO CALVO, EX MARITO DI DENIZ AKALIN ATTUALE COMPAGNA DI ANDREA AGNELLI, E IL PRESIDENTE DELL’INTER STA BRIGANDO PER PORTARE AL SUO POSTO IL SODALE, NONCHÉ TESTIMONE DI NOZZE, GIOVANNI CARNEVALI, AD DEL SASSUOLO (MA C'E' ANCHE L'IDEA CHIELLINI) - IN CONSIGLIO FEDERALE SIEDEREBBERO COSÌ MAROTTA, CARNEVALI E CAMPOCCIA, IN QUOTA UDINESE MA LA CUI FEDE INTERISTA È NOTA A TUTTI. MILAN, JUVENTUS, NAPOLI E LE ROMANE RIMARREBBERO CON UN PALMO DI NASO…

giorgia meloni pro palestina manifestazione sciopero

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI QUESTA VOLTA SBAGLIA: SBEFFEGGIARE LA MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA È UN ERRORE DI CALCOLO POLITICO. IN PIAZZA NON C’ERANO SOLO I SOLITI VECCHI COMUNISTI IPER-SINDACALIZZATI O I FANCAZZISTI DEL “WEEKEND LUNGO”. TRE MILIONI DI PERSONE CHE IN TRE GIORNI HANNO SFILATO E MANIFESTATO, NON SI POSSONO IGNORARE O BOLLARE COME "DELINQUENTI", COME FA SALVINI. ANCHE PERCHÉ SEI ITALIANI SU DIECI SONO SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE – LA DUCETTA È LA SOLITA CAMALEONTE: IN EUROPA FA LA DEMOCRISTIANA, TIENE I CONTI IN ORDINE, APPOGGIA L’UCRAINA E SCHIFA I SUOI ALLEATI FILORUSSI (COME IL RUMENO SIMION, A CUI NON RISPONDE PIÙ IL TELEFONO). MA QUANDO SI TRATTA DI ISRAELE, PERDE LA PAROLA…