pensionato al mare

NON C’È AUSTERITY CHE TENGA: LE FERIE NON GODUTE VANNO SEMPRE PAGATE – LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA È INTERVENUTA PER RISOLVERE UNA CONTROVERSIA PROMOSSA DA UN EX DIPENDENTE COMUNALE ITALIANO ANDATO IN PENSIONE. LO STAKANOVISTA AVEVA ACCUMULATO 79 GIORNI DI FERIE, E CHIEDEVA CHE GLI VENISSERO LIQUIDATI. IL MUNICIPIO, PERÒ, SI È RIFIUTATO, INVOCANDO UNA NORMA ISPIRATA AL “CONTENIMENTO DELLA SPESA PUBBLICA”. PECCATO CHE QUELLA LEGGE NON FOSSE COMPATIBILE CON IL DIRITTO COMUNITARIO (DELLA SERIE, L’EUROPA FA ANCHE COSE BUONE)

Estratto dell'articolo di Giampiero Falasca e Matteo Prioschi per "il Sole 24 Ore”

 

CORTE DI GIUSTIZIA DELL UNIONE EUROPEA

Le esigenze di finanza pubblica non possono travolgere alcuni diritti dei lavoratori, come l'indennità sostitutiva per ferie non godute. […] la Corte di giustizia europea (sentenza C-218/2022) chiude una vicenda che interessa direttamente il nostro Paese, in quanto relativa a oggetto una norma italiana.

 

La questione nasce dalla controversia promossa da un ex dipendente comunale che, nel 2016, si è dimesso ed è andato in pensione. Al momento della cessazione del rapporto di lavoro, ha chiesto al Comune presso cui lavorava il pagamento di 79 giorni di ferie accumulati e non goduti.

 

vacanza

Il Comune ha respinto la richiesta, invocando l'articolo 5 del Dl 95/2012. Tale normativa, ispirata a esigenze di contenimento della spesa pubblica, nega il diritto al pagamento di un'indennità finanziaria in luogo dei giorni non goduti di ferie annuali retribuite, quando finisce il rapporto di lavoro nel settore pubblico (analogo principio non esiste nel lavoro privato dove l'indennità è dovuta, salvo i casi in cui la mancata fruizione delle ferie sia ascrivibile a esclusiva responsabilità del dipendente).

 

Il giudice ha chiamato a decidere la controversia in Italia non era, tuttavia, convinto della compatibilità di questa norma con il diritto comunitario, tanto che ha rinviato la questione della Corte di giustizia. Il profilo su cui è stato sollevato il dubbio riguarda, in particolare, la compatibilità della legislazione italiana con la direttiva comunitaria 2003/88 sull'orario di lavoro, secondo la quale un lavoratore che non ha potuto fruire di tutte le ferie annuali retribuite prima della cessazione del rapporto ha diritto a un'indennità finanziaria per i giorni non goduti; una direttiva che non sembra fare eccezioni tra settore pubblico e privato, su questo tema.

stress da vacanza 1

 

Il dubbio del giudice italiano è confermato dalla Corte Ue, che ha dichiarato l'incompatibilità con il diritto comunitario di una normativa nazionale che vieta di versare al dipendente un'indennità finanziaria per i giorni non goduti di ferie annuali retribuite qualora il dipendente ponga fine volontariamente al rapporto di lavoro.

 

Questo contrasto, precisa la Corte, non si può giustificate con considerazioni puramente economiche, quali il contenimento della spesa pubblica, perché la direttiva sull'orario di lavoro ha lo scopo di tutelare il diritto dei lavoratori alle ferie annuali retribuite (di cui fa parte anche il diritto al pagamento di un'indennità finanziaria, quando non sia stato possibile fruirle).

 

CORTE DI GIUSTIZIA DELL UNIONE EUROPEA

La direttiva tutela, sempre secondo la Corte, il diritto-dovere del lavoratore di riposarsi e, in questa prospettiva, lo incentiva a fruire dei suoi giorni di ferie: questo diritto deve essere attuato anche dal datore di lavoro pubblico, che deve programmare in modo razionale […] la fruizione delle ferie. Pertanto, conclude la Corte, il diritto al pagamento dell'indennità sostitutiva delle ferie si può escludere solo nel caso in cui il lavoratore si sia astenuto dal fruire dei suoi giorni di ferie deliberatamente.

 

Astensione che deve seguire a un esplicito invito del datore di lavoro, accompagnato dall'informativa circa il rischio di perdere tali giorni alla fine di un periodo predefinito. La Corte rinvia quindi al giudice nazionale il compito di fare verifica: se il Comune non dimostra di aver esercitato tutta la diligenza necessaria affinché il lavoratore fosse effettivamente in condizione di fruire dei giorni di ferie annuali ai quali diritto aveva, dovrà essere pagata l'indennità economica sostitutiva dei giorni non goduti.

vacanza 5rientro dopo le ferievacanza 5

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO