javier milei - criptovaluta libra

IL CRIPTO-GATE INGUAIA MILEI – L’OPPOSIZIONE CHIEDE L’IMPEACHMENT DEL PRESIDENTE ARGENTINO, CHE VENERDÌ SCORSO HA SPONSORIZZATO SUI SOCIAL LA CRIPTOVALUTA “$LIBRA”, LE CUI QUOTAZIONI IN POCHE ORE SONO CROLLATE, FACENDO PERDERE 4 MILIARDI DI DOLLARI A 40MILA INVESTITORI – MILEI SI DIFENDE: “CHI HA INVESTITO LO HA FATTO VOLONTARIAMENTE. "SE VAI AL CASINÒ E PERDI SOLDI, QUAL È IL RECLAMO?" – MA LA SOCIETÀ CHE HA LANCIATO LA MONETA DIGITALE SMENTISCE IL PRESIDENTE TURBO-CAPITALISTA…

MILEI SI DIFENDE DALLO SCANDALO CRIPTO

JAVIER MILEI E IL CASO DELLA CRIPTOVALUTA LIBRA

(ANSA) - BUENOS AIRES, 17 FEB - Il presidente argentino Javier Milei ha rotto il silenzio lunedì sera dopo un fine settimana segnato dallo scandalo con la promozione da lui fatta su X della criptovaluta $Libra, prendendo le distanze dalla polemica in un'intervista concessa al canale Todo Noticias.

 

Milei ha detto che coloro che hanno partecipato alla compravendita della criptovaluta - che in pochi minuti ha visto il suo prezzo gonfiarsi fino a quando, in modo brusco, molti degli acquirenti si sono ritirati e hanno fatto scendere fortemente il suo valore in quello che potrebbe essere considerato un'operazione fraudolenta - "lo hanno fatto volontariamente".

CRIPTOVALUTA LIBRA

 

"Se vai al casinò e perdi soldi, qual è il reclamo se sapevi che aveva queste caratteristiche?", ha detto confrontando le operazioni con le criptovalute al "gioco d'azzardo". Milei ha aggiunto che coloro che hanno partecipato lo hanno fatto volontariamente, nel tentativo di minimizzare i danni di una presunta truffa. "È un problema tra privati, qui lo Stato non gioca alcun ruolo e lo hanno fatto volontariamente".

 

CRIPTO-GATE ARGENTINO, LA SOCIETÀ KIP PROTOCOL SMENTISCE MILEI

javier milei - criptovaluta libra

(ANSA) - La società di criptovalute Kip Protocol legata allo scandalo del meme-coin 'Libra' pubblicizzato dal presidente argentino Javier Milei, ha smentito con decisione diversi punti di un comunicato ufficiale del governo di Buenos Aires dove si cerca di chiarire alcune circostanze relative alla vicenda su cui indaga adesso anche la giustizia.

 

 In particolare, Kip Protocol smentisce che in una riunione tenuta il 19 ottobre a Buenos Aires tra il presidente Milei e il ceo della compagnia, Julian Peh, si sia discusso di un progetto denominato 'Viva La Libertad' per finanziare iniziative private attraverso la tecnologia blockchain. "Kip Protocol non è un'azienda che aiuta le organizzazioni a lanciare token ma propone soluzioni tecniche focalizzate sull'implementazione di infrastrutture di intelligenza artificiale, è ciò su cui si concentra la nostra attività e sarebbe insolito proporre qualcos'altro", si legge nella nota.

JAVIER MILEI

 

Kip Protocol smentisce, inoltre, di aver partecipato ad una nuova riunione il 30 gennaio, come afferma il governo argentino, e asserisce di non avere rapporti commerciali di nessun tipo con il ceo di Kelsen Venture, Hayden Davies, che ha materialmente gestito il lancio del meme-coin 'Libre'.

 

La nota conclude affermando che "è sostanzialmente incorretto definire quello di Libre come un progetto di Kip Protocol" e precisa che la compagnia "non ha avviato il progetto, non ha gestito o diretto il processo di lancio del token, non ha ricevuto alcun token prima o dopo il lancio e non ha tratto profitto dal lancio del token".

 

SCOPPIA IL 'CRIPTO-GATE', MILEI RISCHIA L'IMPEACHMENT

JAVIER MILEI - WORLD ECONOMIC FORUM DI DAVOS

(di Luigi Spera) (ANSA) - L'opposizione va all'attacco di Javier Milei ed evoca l'impeachment del presidente argentino, travolto da quello che i media hanno ormai ribattezzato il 'cripto-gate'. Una vicenda scoppiata nel week end dopo il lancio della cripto-valuta '$Libra', alla chiusura dei mercati venerdì scorso, con tanto di post su X del leader argentino che la promuoveva per contribuire a finanziare piccole imprese e startup. Salvo poi cancellare il post, facendo crollare il valore della neonata moneta virtuale che il suo messaggio iniziale aveva contribuito a far schizzare alle stelle.

 

Milei è finito così nella bufera, oggetto di azioni legali che lo accusano di frode mentre il deputato Esteban Paulón del Partito socialista annuncia una richiesta di impeachment per quello che considera uno "scandalo senza precedenti". E l'ex presidente progressista Cristina Fernández de Kirchner guadagna 6,4 milioni di visualizzazioni sui social con un post in cui definisce Milei un "truffatore di criptovalute".

 

javier milei ride con giorgia meloni inauguration day foto lapresse

In un messaggio su X venerdì scorso, Milei aveva elogiato il lancio dello strumento finanziario (meme-coin) generando una corsa agli acquisti con un conseguente aumento del valore. Per poi fare un passo indietro, causando un crollo del valore della valuta. Il movimento speculativo nato a seguito dell'intervento del presidente era costato già oltre 100 milioni di dollari di perdite a centinaia di investitori in tutto il mondo.

 

Almeno 112 le querele contro il leader ultraliberista sono state presentate alla magistratura argentina da parte di Ong, associazioni di consumatori e singoli investitori. Per i denuncianti Milei avrebbe approfittato della sua carica "per generare fiducia negli acquirenti" della criptovaluta, presentata come parte di un progetto privato per "finanziare piccole imprese e startup argentine".

 

JAVIER MILEI - WORLD ECONOMIC FORUM DI DAVOS

Tuttavia, cinque ore dopo la prima pubblicazione, con i social media inondati di critiche per il comportamento 'inappropriato' di Milei, il presidente aveva dichiarato di non essere realmente consapevole di come funzionasse l'operazione e aveva cancellato il messaggio originale. Il primo post aveva fatto aumentare il prezzo della criptovaluta di oltre il 1.000%. Il secondo, un crollo.

 

Alcuni investitori erano riusciti ad acquistare il token quando valeva praticamente zero per rivenderlo a prezzi record con profitti di milioni di dollari, mentre altri entrati nel mercato quando era in piena espansione non sono riusciti a vendere prima che il suo valore crollasse, perdendo tutto il capitale investito. Secondo le denunce il capo dello stato potrebbe aver commesso i reati di associazione per delinquere, frode, truffa e violazioni dei doveri di pubblico ufficiale. Mentre nelle denunce raccolte da Pagina 12 viene citata anche la possibile accusa di corruzione.

 

javier milei - giorgia meloni - INAUGURATION DAY DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP

Tra gli indagati - secondo il portale Infobae - la magistratura valuta la posizione anche dell'imprenditore Julián Peh, Ceo e co-fondatore di Kip Network Inc e KIP Protocol (società che ha sviluppato la criptovaluta), dell'infuencer Daniel Parisini noto come 'Gordo Dan', dell'economista Agustín Laje, del presidente della Camera dei Deputati, Martín Menem e del rappresentante della Kelsier Ventures, Hayden Mark Davis.

 

Quest'ultimo ha dichiarato di sentirsi in pericolo di vita e di aspettare indicazioni del governo per restituire il denaro incassato agli investitori. In quasi tutte le denunce si chiede il riconoscimento "dell'obbligo in solido di riparare i danni causati". Il caso è affidato alla giudice federale Maria Servini.

javier milei

 

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…