mauro gambetti

“DA RAGAZZO IL MIO MITO ERA GIANNI AGNELLI, VOLEVO DIVERTIRMI” – IL CARDINALE MAURO GAMBETTI, PER SETTE ANNI CUSTODE DELLA TOMBA DI SAN FRANCESCO E ORA È ARCIPRETE DI SAN PIETRO, SI CONFESSA CON ALDO CAZZULLO: SOGNAVO DI DIVENTARE UN GRANDE IMPRENDITORE. MI ISCRISSI A INGEGNERIA. E MI FIDANZAI CON CRISTINA. COSA NON FUNZIONÒ? NULLA. LA VITA DI COPPIA È UN INCANTO. TROVARE UN EQUILIBRIO TRA DUE OPPOSTI È LA CONDIZIONE DI MASSIMA FELICITÀ. SENTO NOSTALGIA DELLA VITA DI COPPIA. EPPURE DIFENDO IL CELIBATO. PERCHÉ LO SCELSE GESÙ. LA MIA FIDANZATA? FU LEI A ROMPERE GLI INDUGI E…”

Estratto dell’articolo diAldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

 

mauro gambetti 1

Ingegnere, un metro e 90, 59 anni, francescano, il cardinale Mauro Gambetti è stato per sette anni il custode della tomba di San Francesco, e ora è l’arciprete della basilica di San Pietro e vicario del Papa per il Vaticano. Ha insomma esplorato le due dimensioni della cristianità: il chiostro e il Cupolone, il monastero e il potere, Assisi e Roma.

Eminenza...

«... Fra Mauro»

 

Fra Mauro, lei viene da una famiglia di imprenditori.

«Il nonno aveva un podere, che per tradizione spettava al primogenito. Mio padre era il secondo di quattro figli, fu l’unico a studiare: perito tecnico. Aveva intraprendenza e una sua genialità, così aprì un’azienda di riparazione macchine agricole».

 

mauro gambetti papa francesco 2

[…] lei quando ha avuto la vocazione?

«La prima volta ero piccolo, avevo undici anni. Il parroco ci chiese cosa fosse per noi la preghiera. Quello che stavo dicendo stupì anche me. Diventai tutto rosso. Lì avvertii per la prima volta il tocco di Dio. Una carezza sul cuore».

 

E il parroco?

«Probabilmente se ne accorse e disse: “Se qualcuno di voi pensa di entrare in seminario, quando verrà a confessarsi me lo dica”. Mi venne una gran paura, e non dissi nulla».

 

E la seconda volta?

mauro gambetti 2

«Arrivò molti anni dopo. Da ragazzo avevo voglia di divertirmi, di essere felice, di realizzarmi. Erano gli anni 80. La vita clericale non è che mi attraesse molto. Il mio mito era Gianni Agnelli. Sognavo di diventare un grande imprenditore e magari un benefattore. Avevo buoni amici, tra cui il mio compagno di classe Stefano Domenicali, che ora è il capo della Formula Uno. Mi iscrissi a ingegneria. E mi fidanzai con Cristina».

 

Cosa non funzionò?

«Nulla. La vita di coppia è un incanto. Ne sono convinto tutt’ora: trovare un equilibrio tra due opposti, l’uomo e la donna, è la condizione di massima felicità per un essere umano. Eppure, l’esperienza dell’amore mi riportava all’amore di Dio, mi riproponeva la domanda sul senso della vita».

mauro gambetti 7

 

E si ritirò in convento.

«Non subito. Incontrai un vecchio amico, che voleva entrare in seminario. Mio fratello Fabio, che è quello bravo della famiglia, ora fa il preside, mi parlò dell’amore di Dio. Ripresi in mano la Bibbia per cercarlo. La lessi tutta, dall’inizio alla fine, capendone poco. Eppure da quel libro emergeva un disegno che mi ha sovvertito. Partii per un campo estivo nella tendopoli dei passionisti, al santuario di San Gabriele dell’Addolorata, sul Gran Sasso. Al ritorno, tornai in parrocchia. Furono sorpresi di rivedermi, dopo tanto tempo. Era una comunità un po’ particolare...».

 

Perché?

mauro gambetti 3

«Il parroco della mia fanciullezza si era innamorato, ma pretendeva di sposarsi senza lasciare il ministero sacerdotale. I suoi seguaci la occuparono. Intervennero i carabinieri. Il catechismo si faceva in un garage. Insomma, uno scandalo, che nel tempo il vescovo riuscì ad arginare. Ma ricordo ancora il cartello: “Anno zero, Gesù nasce in una stalla. 1975, Gesù nasce in un garage”».

 

Torniamo alla sua vocazione. Quanti anni aveva?

«Stavo per compierne 24. Il nuovo parroco mi diede qualche libro da leggere. Ma poi mi disse: “O ti fidi, o non ti fidi”. Qualcosa scattò dentro di me. Quest’idea di fidarmi di Dio, e di affidarmi a lui. Mi confessai. Tornai a messa. E il Vangelo di quella domenica era la parabola del figliol prodigo».

mauro gambetti 6

 

E la fidanzata?

«Ci volevamo un gran bene, parlavamo di matrimonio. Ma non ero sicuro che quella fosse la mia strada, e glielo dissi. Mi sentivo come se mi fossi infilato un vestivo in cui non mi ritrovavo fino in fondo. Incontrai i frati minori conventuali, a Bologna. Feci il servizio militare. Poi passai una settimana nel sacro convento di Assisi. Ne uscii con la consapevolezza che Dio è libertà, e vuole la libertà dei suoi figli, come un padre. A quel punto decisi di consegnarmi a lui. E scoppiai a piangere».

 

mauro gambetti papa francesco 1

Perché?

«Perché Dio aveva scardinato la realtà, l’aveva fatta esplodere».

 

E a Cristina come lo disse?

«Non avevo il coraggio di farlo. Fu lei a rompere gli indugi. Mi scrisse una lettera bellissima, in cui mi diceva tutto il bene che mi voleva, e che proprio per questo avrebbe accettato qualsiasi mia decisione. Credo sia stato meglio anche per lei. Si è sposata, ha avuto un figlio».

 

E lei è tornato ad Assisi.

«Sì. Dopo la laurea, Assisi, poi a Osimo, e ancora Assisi. Ho studiato teologia. Sono diventato frate e sacerdote».

san pietro 3

 

[…]

Cosa è disumano?

«La mancanza di compassione».

La fraternità fa parte del motto della Rivoluzione francese, con la libertà e l’uguaglianza.

 

La Chiesa si è riconciliata con l’illuminismo?

«Sì, ma la fraternità non l’hanno inventata i rivoluzionari francesi; Gesù è il primo vero fratello e ci dice di amarci l’un l’altro come fratelli. Inseguire l’uguaglianza fino all’eccesso ha portato al comunismo; esasperare la libertà ha portato all’iperliberismo di oggi».

 

Trump la preoccupa?

mauro gambetti 4

«Dagli eccessi del nazionalismo non è mai venuto nulla di buono. Ci sono molti modi per farsi la guerra, non solo con le armi. Le guerre moderne si combattono con la tecnologia, e si traducono sempre nell’affermazione sull’altro».

Sull’Ucraina però anche il Papa era parso giustificare la Russia, parlando al Corriere dell’«abbaiare» della Nato.

«Non è così. L’inclinazione di Trump verso Putin preoccupa. Però potrebbe risvegliare l’impegno e la responsabilità degli europei. La storia si è fatta imprevedibile».

 

Perché i preti non si possono sposare, o almeno gli sposati non possono diventare preti? Papa Francesco ci aveva pensato.

«Guardi, io sento nostalgia della vita di coppia. È la più bella tra le vite che si possono immaginare. Non vedo una forma più alta di riconoscimento dell’umano, perché ricompone la differenza tra uomo e donna e genera altri alla vita. Eppure difendo il celibato. Perché lo scelse Gesù. E perché il sacerdote deve essere lo “sposo” di tutti».

mauro gambetti 5

 

Come ha vissuto la malattia del Papa, e il suo ritorno?

«La malattia come una prova. L’abbiamo condivisa con lui nella preghiera, come l’immensa gioia del suo ritorno a casa».

 

Francesco riuscirà ancora a fare il Papa?

«Mi perdoni: Francesco è il Papa».

 

Com’è per lei passare da Assisi a San Pietro?

«Assisi, con la cripta dove riposa san Francesco, è la profondità della dimensione spirituale. San Pietro, con la cupola che sorge sulla tomba dell’apostolo, è il dilatarsi universale ed eclatante di questa profondità».

 

Come sta andando il Giubileo qui in basilica?

mauro gambetti 4

«Ci sono meno turisti e più pellegrini. Molti più fedeli si confessano, infatti abbiamo dovuto raddoppiare la squadra dei confessori: ora sono una quarantina».

 

Come immagina l’aldilà?

«Una diffusione di luce. Ci conosceremo e ci riconosceremo, al calore della fiamma divina che scalda e vivifica».

Sembra il Paradiso di Dante.

«Dante aveva capito tutto. C’è una sua immagine molto potente: le anime sono come braci di un fuoco incandescente, più luminose del fuoco stesso».

mauro gambetti 2mauro gambetti 5

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)