“GLI FACCIO CACA’ SANGUE”: COSÌ PARLA IL MONDO DI MEZZO - DAL “FREGNO” ALLE “STRISCIATE”: IL DIZIONARIO DELLA NUOVA MAFIA CAPITALE - CON BUZZI SI FINISCE NELLA COMMEDIA ALL’ITALIANA: “GLI HO PARLATO IN FRANCESE STRETTO E GLI HO DETTO: “O È SÌ O È NO: NON CE POI ROMPE ER CAZZO COSÌ”

Filippo Ceccarelli per “la Repubblica”

 

«Piglià ’», « paga’», « guadagna’ », « compra’ », « prosciuga’ », oltre naturalmente a « rubba’ », tutto questo in linea di massima « pe’ sistemasse », ma forse il proposito è soltanto un auto-inganno e ogni dialogo corrisponde in realtà a una concezione piuttosto elementare e famelica dell’esistenza.

ARRESTO CARMINATIARRESTO CARMINATI

 

Sia come sia, gli abitanti del «mondo di mezzo», espressione di controversa derivazione tolkeniana, troncano i verbi all’infinito, come succede a Roma, usano pochissimi aggettivi, vanno al sodo, all’osso, con il che dalle intercettazioni viene fuori una lingua sostanzialmente selvatica, predona.

 

Che tuttavia, nel mentre si avvicina alle istituzioni, per così dire, si fa ambigua, sfuggente, perciò banditi e faccendieri si ritrovano e si riconoscono l’un l’altro nella comune condizione di « campà de politica », e allora occorre « da’ na mano », « da’ ‘ na spinta », « tene’ in caldo », « crea’ » o « chiude un quadro », come pure « bussacchia’ », cioè andare a bussare nelle anticamere, pratica per molti versi necessaria, ma per alcuni dei protagonisti assai mortificante.

 

massimo carminati massimo carminati

Gli uomini veri, infatti, quelli potenti, non devono nemmeno chiedere. Il rispetto gli è dovuto dalla loro storia, anche criminale. E i «sordi» pure, secondo logiche di accumulazione abbastanza primordiale. È comunque un mondo straordinariamente maschile, in questo quasi irreale, quello che viene fuori dalle carte, per ora non c’è nemmeno una donna che parli, giusto un paio di segretarie che dicono «buongiorno ».

 

Dalle frasi e dalle parole si capisce che i protagonisti adorano il comando e giocano sui suoi effetti primari, tra cui incutere paura. Ma in questo, sia pure imbastardito, il romanesco dell’inchiesta mafia-capitale ondeggia irrimediabilmente tra l’enfasi («gli faccio caca’ sangue», «o famo strilla’ come un’aquila sgozzata »), l’automatico turpiloquio (« li mortacci»), la classica meraviglia infantile («mamma mia!») e la consueta ricaduta nella commedia.

MARINO BUZZIMARINO BUZZI

 

Notevole a questo proposito lo «scherzo» che il cooperatore sociale Buzzi riferisce di aver rivolto a uno che traccheggiava o faceva finta di non capire: «Gli ho parlato in francese stretto e gli ho detto: “Senti, o è sì o è no: non ce poi rompe er cazzo così, eh! ».

 

Così come ricorrono — e non si direbbe per delicatezza d’animo — le bestemmie cosiddette di secondo grado ovvero camuffate: oltre ai classici «porco due» e «mannaggia alla madosca» si ritrova un inconsueto «mannaggia alla madoro». Per non dire della fuga, anch’essa tutta romana, verso l’indeterminatezza, donde la frequenza di « coso » e di «cosi » e la menzione, probabilmente riferita a un dispositivo anti- intercettazioni, designato «il fregno ».

 

ARRESTO CARMINATIARRESTO CARMINATI

Per il resto, se il gangster neofascista Carminati pare decisamente a suo agio con il gergo della malavita aggiornato e corretto (il telefono intercettabile è detto « storto », le chiavi false « pongate », le tangenti « stecche », i debiti « strisciate » e per dire che lui e i complici si sono lasciati arrestare usa « se semo fatti beve »), è anche vero che nel suo complesso i confini tra la lingua in uso nelle carceri e quella della politica paiono davvero labili, come se nell’inchiesta le sedi deputate e la strada si fossero unificate anche a livello lessicale.

 

Di più: la lingua di mezzo rispecchia con suprema evidenza l’immiserimento e il degrado del potere. E peggio: parole e frasi danno la misura della più definitiva scomparsa di qualsiasi idealità, la desertificazione di ogni progetto collettivo. In pratica il nulla o quasi — là dove quel pochissimo che rimane trova immediato riferimento al mondo della prostituzione: «Mettiti ‘ a minigonna e vai a batte ... «, in tal modo Carminati incoraggia il suo compare a sedurre i successori di Alemanno

 

intercettazione carminatiintercettazione carminati

 Del resto il «Cecato» chiama spesso gli interlocutori « compa’ », che dati i trascorsi del soggetto non sta certo per «compagno ». Mentre al telefono i comprimari si salutano ilari: «Mister!», «Grande!», «Bello!», «Maestro!». L’abbondanza di soprannomi — alcuni anche vivaci: «er Cicorione» e «Kapplerino», ad esempio, più scontati «er Cane» e «er Mandrillo» — denuncia la dimensione sempre più chiusa dei circuiti, un giro ormai così stretto da certificare il tribalismo.

 

Si direbbe che questo abbia indebolito qualsiasi fantasia ed energia popolaresca, limitata alla comparsa di una figura immaginaria quale «Fraccazzo da Velletri». Ogni tanto si capisce che qualcuno fa il moderno o lo spiritoso.

intercettazione carminati intercettazione carminati

 

Il giovane Gramazio, per dire, a proposito dell’azienda dei rifiuti, in sigla Ama, proclama: «Lassù qualcuno ci Ama»; come pure il troppo pratico Buzzi vanamente si sbilancia: «Tutto under control ». Non solo non c’è nessuno che faccia ridere, ma tutti sono talmente preoccupati di arraffare entrature, quattrini e commesse che finiscono per assomigliare l’uno all’altro — a parte forse Gramazio senior che a un certo punto riconosce di essere « rincojonito ».

 

In realtà, questo mondo di bande voraci esprime un linguaggio spurio e contaminato. Solo in fondo si avverte l’ombra remota del vecchio politichese. Ben più determinanti paiono gli influssi dell’aziendalese, del giornalese («emergenza-neve», «te do una news »), dell’universo del tifo (l’immancabile «squadra»), della pubblicità («l’uomo del monte ha detto sì»).

 

arresto carminatiarresto carminati

Con qualche malizia pare anche di cogliere l’eco di edulcorazioni di derivazione meta-berlusconiana, tra cui spicca l’uso del termine «carinerie». Un discorso a parte merita le denominazione delle attività del mondo di mezzo: l’onlus «Piccoli passi», per dire, o «Il Sorriso». Qui la Grande Menzogna appare per una volta nuda e senza pudore — e la speranza è che almeno a questo servano le inchieste e quel che ne deriva.

 

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO