
ALTRO CHE "TRAGICO INCIDENTE", COME SOSTIENE NETANYAHU: DALL'INIZIO DELLA GUERRA I GIORNALISTI UCCISI DALL'ESERCITO ISRAELIANO SONO TRA I 145 E I 270 - LA LETTERA INVIATA DA "ASSOCIATED PRESS" E "REUTERS" A NETANYAHU DOPO LA MORTE DI CINQUE CRONISTI NEL RAID SULL'OSPEDALE NASSER DI KHAN YOUNIS: "SIAMO INDIGNATI PER IL FATTO CHE SIANO STATI TRA LE VITTIME DI QUESTO ATTACCO CONDOTTO IN UN LUOGO PROTETTO DAL DIRITTO INTERNAZIONALE" - IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO, EYAL ZAMIR, ORDINA DI CONDURRE UN'INDAGINE SUL BLITZ...
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— Reuters (@Reuters) August 25, 2025
Video shows the moment a second strike hit Nasser hospital in Khan Younis, as emergency responders were removing the bodies of those killed in another strike minutes earlier https://t.co/DXtTbrTRJq pic.twitter.com/J2kHVop0Ez
MEDIORIENTE: AP E REUTERS, IMMEDIATA ASSUNZIONE RESPONSABILITÀ SU CRONISTI MORTI
(LaPresse/AP) - Associated Press e Reuters hanno inviato una lettera ai funzionari israeliani in merito agli attacchi all'ospedale Nasser di Khan Younis: "Egregio Primo Ministro Benjamin Netanyahu, Ministro della Difesa Israel Katz, Capo di Stato Maggiore Generale Tenente Generale Eyal Zamir, Ministro degli Esteri Gideon Saar e Direttore dell'Ufficio Stampa del Governo Nitzan Chen - scrivono le agenzie di stampa -: Scriviamo per chiedere una spiegazione chiara degli attacchi aerei che hanno colpito l'ospedale Nasser di Khan Younis il 25 agosto 2025, uccidendo diversi giornalisti, tra cui quelli che lavoravano per Associated Press e Reuters.
I giornalisti freelance Mariam Dagga e Moaz Abu Taha avevano lavorato rispettivamente per AP e Reuters, così come per altre testate durante la guerra. Il cameraman Hussam al-Masri era un collaboratore esterno di Reuters. Il fotografo Hatem Khaled, anch'egli collaboratore esterno di Reuters, è rimasto ferito. Siamo indignati per il fatto che giornalisti indipendenti siano stati tra le vittime di questo attacco all'ospedale, un luogo protetto dal diritto internazionale.
Questi giornalisti erano presenti nell'esercizio della loro professione, svolgendo un lavoro fondamentale e testimoniando. Il loro lavoro è particolarmente vitale alla luce del divieto imposto da Israele, che dura da quasi due anni, all'ingresso di giornalisti stranieri a Gaza", prosegue la lettera.
"Le Forze di Difesa Israeliane hanno ammesso di aver condotto gli attacchi e hanno dichiarato di star indagando. In una dichiarazione, l'IDF ha affermato di 'non prendere di mira i giornalisti in quanto tali'. Purtroppo, abbiamo riscontrato che la volontà e la capacità dell'IDF di indagare autonomamente su incidenti passati raramente si traducono in chiarezza e azioni concrete, sollevando seri interrogativi, tra cui se Israele stia deliberatamente prendendo di mira le trasmissioni in diretta per sopprimere informazioni.
Ci auguriamo che questa indagine sia rapida, approfondita e fornisca risposte chiare. Queste morti richiedono un'immediata e trasparente assunzione di responsabilità".
LA STRAGE GIORNALISTI DEI
Estratto dell'articolo di Mosè Vernetti per “La Stampa”
«Rammarico per il tragico incidente avvenuto oggi a Gaza. Israele apprezza il lavoro dei giornalisti, del personale medico e di tutti i civili». Reagisce così il premier Benjamin Netanyahu all'ultimo attacco a danno dell'ospedale Nasser di Khan Younis, dove sono state uccise almeno 20 persone. Il primo razzo che colpisce l'ospedale nel sud di Gaza attira i soccorsi e i giornalisti. Il secondo fa strage dei testimoni.
È lunedì 25 agosto e tra le persone uccise dal fuoco israeliano cinque sono giornalisti, alcuni dei quali stavano documentando gli effetti del primo raid di pochi attimi prima. Il primo colpito è Osama al-Masri, collaboratore di Reuters, che si trovava al quarto piano dell'ospedale durante l'attacco.
Sono stati colpiti in seconda battuta Mohammad Salama (Al Jazeera), Ahmed Abu Aziz, Moaz Abu Taha e Mariam Abu Daqqa (freelance per Associated Press). Si aggiungono a un elenco interminabile che si aggira tra i 145 e i 270 reporter uccisi dal 7 ottobre del 2023 a oggi. A quasi due anni da quel fatidico atto di terrore, le organizzazioni che monitorano la libertà di stampa nel mondo concordano: non c'è altro campo di battaglia ha mai causato così tante vittime tra i giornalisti.
«È stata una scena mostruosa. L'attacco è avvenuto in un momento in cui c'è carenza di forniture mediche e attrezzature» dichiara il dottor Mahmoud Kullab di Medici Senza Frontiere, che si trovava al Nasser nel momento del raid. Non è la prima volta che Israele prende di mira questo ospedale di Khan Younis: a febbraio dell'anno scorso l'esercito aveva promosso un'operazione sostenendo che venisse utilizzato da Hamas come nascondiglio.
giornalisti uccisi nell attacco all'ospedale di nasser a gaza
[...] Il capo di Stato Maggiore delle Idf, Eyal Zamir, ha ordinato di condurre un'indagine sull'attacco all'ospedale «il prima possibile». Lo stesso Zamir è attualmente al centro di uno scontro con Netanyahu rispetto all'assedio in preparazione a Gaza City. Ieri ha dichiarato che «c'è un accordo sugli ostaggi sul tavolo, dobbiamo accettarlo».
«Grazie alla pressione militare» – continua Zamir – abbiamo creato le condizioni per la liberazione degli ultimi rimasti vivi», enfatizzando sul fatto che la questione è ora nelle mani di Bibi, che ha replicato ribadendo che la deicsione di assumere il controllo di Gaza city è «inequivocabile». Eppure Trump, non è chiaro su quale base, ritiene che "nelle prossime due o tre settimane la guerra finirà". [...]
Hossam al-Masri
il palestinese Oday Nasser Al Rabay
giornalisti uccisi nell attacco all'ospedale di nasser a gaza
giornalisti uccisi nell attacco all'ospedale di nasser a gaza
MOAZ ABU TAHA
giornalisti uccisi nell attacco all'ospedale di nasser a gaza