xi jinping africa cina cobalto nickel

LA DIPLOMAZIA DEL VACCINO – LA COLONIZZAZIONE DELL’AFRICA PASSA ANCHE DAL CORONAVIRUS: LE POTENZE SONO IN COMPETIZIONE PER ESPANDERE LA LORO INFLUENZA NEL CONTINENTE NERO – LA RUSSIA STA CERCANDO DI FARE ACCORDI CON I SINGOLI PAESI PER LA SPERIMENTAZIONE E LA DISTRIBUZIONE – LA CINA INVECE NON HA PROBLEMI A FARSI PRE-ORDINARE IL SUO “ANTIDOTO” AL VIRUS, VISTO CHE DI FATTO GIÀ CONTROLLA MEZZO CONTINENTE (REMEMBER “VIA DELLA SETA”?)

Emanuel Pietrobon per https://it.insideover.com

MEME SUL VACCINO RUSSO

 

In Africa si sta scrivendo un capitolo fondamentale della competizione tra le grandi potenze del globo sin dagli albori della pandemia di Covid19. Russia, Cina, Stati Uniti, Turchia, ma anche Francia e petromonarchie della penisola arabica; sono numerosi gli attori che stanno tentando di espandere la loro influenza nel continente attraverso la diplomazia sanitaria.

 

l'invasione cinese in africa

Russia e Cina, in particolare, dopo aver dominato la prima fase della pandemia grazie ad un’imponente campagna umanitaria, stanno guidando anche la seconda e ultima fase, la più importante, quella della grande distribuzione dei loro vaccini contro il Covid19.

 

La diplomazia sanitaria della Russia

La Russia sta portando avanti due strategie in simultanea, che, per quanto separate, sono strettamente interconnesse. La prima è di carattere bilaterale e mira a raggiungere accordi con i singoli Paesi per la sperimentazione, la produzione e la distribuzione in loco.

 

vaccino russo by osho

La seconda è di natura multilaterale e vede la Russia coinvolta in un canale di dialogo con il Centro dell’Africa per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Africa CDC), l’agenzia di sanità pubblica dell’Unione Africana, con l’obiettivo di trattare a livello sovranazionale per accelerare la distribuzione a livello nazionale dei vaccini russi contro il Covid19, lo Sputnik V e l’EpiVacCorona.

vladimir putin

 

La strategia degli accordi bilaterali sta dando i primi frutti, sia nel Maghreb che nel corno d’Africa. Lo scorso settembre il Marocco ha siglato un accordo con il Fondo di Investimento Diretto Russo (RDIF) per l’acquisto di dosi dello Sputnik V utili a vaccinare oltre il 20% della popolazione.

 

la colonizzazione cinese in africa

Il documento ha spianato la strada ad una collaborazione più ampia, estesa ed ambiziosa; Rabat, infatti, vorrebbe utilizzare la rete di contatti di Galenica, la casa farmaceutica più grande del Paese, per “distribuire lo Sputnik V in tutti quei mercati africani dove la compagnia ha collaboratori e legami affaristici di lunga data”.

 

Il piano del governo marocchino ha attratto l’interesse di Mosca e nel mese di novembre sono iniziate ufficialmente le trattative per permettere la trasformazione di Rabat nel centro di smistamento e distribuzione dello Sputnik V nel continente africano.

xi jinping

 

Vi è poi l’Etiopia, che ha invitato la Russia ad aprire un centro di produzione all’interno dei propri confini, sottolineando come tali dosi potrebbero essere utilizzate sia per vaccinare l’intera popolazione del Paese, pari a 110 milioni di persone, che per l’esportazione nel resto del continente. Come il Marocco, in breve, anche l’Etiopia vorrebbe diventare un centro di distribuzione.

 

vaccino cina

L’elenco dei Paesi che hanno raggiunto degli accordi per l’acquisto di lotti e/o per la formazione di partenariati nel campo della ricerca, però, è più lungo e include, tra gli altri, Egitto, Nigeria, Kenya e Algeria. Ed è in questo contesto che entra in gioco l’Unione Africana, con la quale la Russia ha instaurato un canale di comunicazione per accelerare la distribuzione dello Sputnik V. Secondo John Nkengasong, direttore dell’Africa CDC, che il 24 novembre ha partecipato alla video-conferenza “Bloomberg Invest Africa”, il tentativo del Cremlino è andato a buon fine perché l’organizzazione internazionale “è pronta a lavorare con loro”.

esercito cinese wuhan 1

 

La diplomazia sanitaria della Cina

La Cina è protagonista indiscussa della battaglia degli aiuti umanitari in Africa sin dallo scoppio della pandemia, perciò l’inizio della seconda e ultima fase è stato accolto con relativa serenità. Una vera competizione tra la Cina e le grandi potenze, in realtà, non ha mai avuto luogo, perché l’Africa è stata al centro di una campagna umanitaria imponente e senza interruzioni, coordinata intelligentemente da agenzie statali e grandi privati, che ha investito ogni singolo Paese del continente.

 

Come la Russia, anche la Cina ha avvicinato l’Africa CDC per facilitare l’intera opera di distribuzione del futuro vaccino su scala continentale e accorciarne le tempistiche; contrariamente ad essa, però, non si tratta di un modo con cui aggirare l’ostacolo della possibile diffidenza a livello bilaterale.

 

vaccino russo coronavirusvaccino cina

Pechino, infatti, avendo inviato ingenti donazioni a ciascuno dei 54 stati che compongono l’Africa, non sta avendo difficoltà a concludere accordi per la sperimentazione in loco del CoronaVac e non ne avrà per la sua distribuzione. Il Kenya, ad esempio, ha effettuato un pre-ordine di CoronaVac, che riceverà in modalità prioritaria al termine degli accertamenti.

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO