domenico arcuri

DOMENICO ARCURI QUERELA “DOMANI” E MANDA IN TILT IL CDA DEL QUOTIDIANO VOLUTO DA DE BENEDETTI - NELLA CAUSA SONO IN CONTRAPPOSIZIONE DUE AVVOCATI PRESENTI NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA SOCIETÀ: A DIFENDERE ARCURI SARÀ LO STUDIO DELL'AVVOCATO GRAZIA VOLO. A DIFENDERE IL QUOTIDIANO SARÀ L’AVVOCATO DELL’EDITORIALE DOMANI SPA, VIRGINIA RIPA DI MEANA - TUTTO PERCHE’ E’ STATA DATA NOTIZIA DELL’ACQUISIZIONE, DA PARTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, DI DOCUMENTI SUI SUOI STIPENDI A “INVITALIA”…

 

Gianluca Zappa per https://www.startmag.it

 

DOMENICO ARCURI CON LA MASCHERINA CALATA SOTTO IL NASO

La guerra legale avviata dal commissario Domenico Arcuri, come capo azienda del gruppo statale Invitalia, divide due consiglieri di amministrazione del quotidiano diretto da Stefano Feltri, già vicedirettore del Fatto Quotidiano.

 

Ieri Arcuri ha dato mandato ai suoi legali di avviare un’azione civile contro il nostro quotidiano, Domani, dopo l’articolo pubblicato da Nello Trocchia ieri dal titolo “La guardia di finanza a Invitalia per i super stipendi di Arcuri”.

 

Il commissario agisce per tutelare la sua “immagine e reputazione”, come ha scritto ieri l’Ansa: “La cosa che avrebbe leso entrambe è aver scritto che “il 29 settembre le fiamme gialle, su delega della procura della Corte dei Conti, hanno acquisito documenti per verificare l’eventuale danno erariale e capire se la società è esonerata dal rispetto dei tetti degli stipendi”, ha scritto oggi il direttore Feltri nel suo editoriale

 

nello trocchia piazzapulita

“Arcuri non contesta la notizia, non smentisce nulla – sottolinea il direttore del quotidiano Domani – Considera semplicemente lesivo della sua reputazione che un giornale racconti una notizia vera, cioè che la procura della Corte dei conti sta ancora indagando sui suoi stipendi da amministratore delegato della società pubblica Invitalia che guida dal lontano 2007.”

 

Prosegue Feltri: “Nell’articolo noi abbiamo riportato anche la versione di Arcuri, che rivendica la legittimità di aver percepito 617mila euro di stipendio nel 2014, derogando al tetto già allora in vigore che fissa il tetto per i manager pubblici a 240mila. Nel complesso, sostiene la Corte dei Conti, ha ricevuto 1.467.200 euro più del dovuto. Arcuri dice che è tutto corretto, perché la sua società emette obbligazioni quotate, cosa che permette di sfuggire al tetto. La vicenda, peraltro, è ampiamente nota. La novità è la l’acquisizione da parte della Guardia di Finanza di nuovi documenti nelle scorse settimane, di cui abbiamo dato notizia ieri”.

stefano feltri

 

In effetti gli approfondimenti della Corte dei Conti sono stati svelati nelle scorse settimane in più puntate della trasmissione “Quarta Repubblica” condotta da Nicola Porro su Rete4.

 

Conclude oggi Feltri: “Nella mia carriera mi era capitato di incontrare soltanto persone – potenti e non – che si sentissero danneggiati dalle notizie scorrette, da epiteti offensivi, da paragoni inappropriati. Non mi era mai capitato di trovare qualcuno che si sente danneggiato da una notizia vera, peraltro riportata in un breve articolo nel basso di una pagina. Ma la legge consente ad Arcuri di chiedere danni ai giornali anche in questo caso, spetterà poi a un giudice decidere. Nell’attesa dell’esito, saranno i lettori e i cittadini a valutare l’opportunità da parte di uno degli uomini più potenti di Italia di avviare richieste di risarcimento danni nei confronti di un giornale che pubblica notizie vere sulla sua persona nel pieno di una tragica pandemia che pensavamo assorbisse ogni energia del commissario straordinario”.

stefano feltri carlo de benedetti

 

Ma dietro la guerra di Arcuri al quotidiano nato per iniziativa di Carlo De Benedetti si cela anche una diatriba di fatto all’interno del consiglio di amministrazione della società che edita il quotidiano Domani.

 

Infatti, secondo le indiscrezioni raccolte in ambienti legali romani, a difendere Arcuri sarà lo studio del noto avvocato Grazia Volo, che è uno dei consiglieri di amministrazione proprio della società del giornale debenedettiano presieduta da Luigi Zanda.

 

Non solo: a difendere invece il quotidiano diretto da Feltri sarà come sempre un avvocato che è anche membro del consiglio di amministrazione dell’Editoriale Domani spa: Virginia Ripa di Meana.

GRAZIA VOLO

 

Il 29 settembre, mentre Domenico Arcuri tesseva le lodi del nostro paese nel contrastare il virus e, implicitamente, le sue come commissario all’emergenza Covid-19, a Invitalia arrivava la Guardia di finanza.

 

Invitalia è la società del ministero dell’Economia di cui Arcuri è amministratore delegato dal 2007 (anche se all’epoca si chiamava Sviluppo Italia). «Noi tutti siamo più bravi degli altri a gestire la tragedia», diceva il commissario. Nel frattempo i militari entravano nella sede della società a Roma per acquisire documenti e materiale su delega della procura della Corte dei conti del Lazio, in una vicenda che riguarda proprio Arcuri.

 

Gli accertamenti, avviati nel 2016, riguardano un possibile danno erariale. Ma la svolta è arrivata lo scorso luglio quando i finanzieri hanno notificato ad Arcuri un atto di costituzione in mora per interrompere gli effetti della prescrizione che incombeva sul fascicolo.

DOMENICO ARCURI FRANCESCO BOCCIA

 

La storia è diventata pubblica in piena emergenza. Secondo la ricostruzione della Corte dei conti, da manager di Invitalia, Arcuri e gli altri membri del consiglio di amministrazione avrebbero per alcuni anni percepito stipendi più alti di quelli stabiliti dalla legge che ne aveva disposto la riduzione.

 

Secondo le norme che fissano a 240mila euro il tetto degli stipendi per i manager pubblici e secondo un decreto del ministero dell’Economia, Invitalia «avrebbe dovuto adeguare il compenso dell’amministratore delegato a 192mila euro». Nell’atto di costituzione in mora si legge invece che «risulta dalla tabella che, nel corso del 2014, all’ad (e dirigente) Arcuri Domenico è stato riconosciuto un compenso (comprensivo di tutte le voci, ndr) complessivo pari a 617mila euro».

 

L’amministratore delegato di Invitalia supera il tetto di 192mila euro anche nel 2015, 2016 e 2017. E questo nonostante proprio il 4 agosto 2016 l’assemblea rappresentata dal socio unico, il ministero dell’Economia, aveva invitato la società a ricondurre «i trattamenti economici ai limiti di legge vigenti».

GRAZIA VOLO

 

Arcuri si è detto pronto a spiegare tutto: «Offro la mia totale collaborazione alla Corte dei conti in modo da chiarire l’assenza di qualunque errore da parte mia o di Invitalia. Non vi è stata alcuna violazione».

 

La cifra non è stata restituita, il commissario ha ricevuto 1.467.200 euro in più rispetto ai limiti di legge, e ora la Guardia di finanza, su delega del viceprocuratore generale Massimo Lasalvia (il fascicolo è passato alla magistrata Gaia Palmieri), ha acquisito dati e documenti per approfondire due questioni. La prima riguarda la verifica degli emolumenti ricevuti, in questi anni, da Arcuri e dagli altri manager di Invitalia.

Domenico Arcuri Smascherato Foto Mezzelani GMT005

 

La seconda questione riguarda una legge che permette alle società che emettono strumenti finanziari di derogare al tetto dei compensi. I militari hanno acquisito tutta la documentazione per capire se gli strumenti finanziari emessi da Invitalia consentono di rientrare nelle società esonerate dagli obblighi di riduzione dei costi.

 

Nel 2014 Arcuri a Repubblica spiegava che al momento la società non emetteva strumenti finanziari e che guadagnava: «300mila euro l’anno, tutto compreso». Prima di lodarsi: «Se non avessi ritenuto giusto il taglio al mio stipendio me ne sarei andato».

Ultimi Dagoreport

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)

meloni prevost

DAGOREPORT - STAVOLTA, LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) L'HA COMBINATA GROSSA - "E' UN'OFFESA ENORME AL SANTO PADRE, OLTRE CHE UN ERRORE DIPLOMATICO GRAVISSIMO", È IL SENTIMENTO DI FORTISSIMA IRRITAZIONE CHE TRAPELA I PALAZZI APOSTOLICI ROMANI - IL BIG BANG IN VATICANO È ESPLOSO IL 22 MAGGIO QUANDO LA DUCETTA HA SBANDIERATO AI QUATTRO VENTI IL CONTENUTO DI UN COLLOQUIO TELEFONICO CON PAPA PREVOST CHE, PRIVO DI UN'AUTORIZZAZIONE DELLA SANTA SEDE, DOVEVA RIMANERE STRETTAMENTE RISERVATO - "ORFANA" DI TRUMP, PER NON FINIRE NEL SECCHIO DELL'IRRILEVANZA, SI BECCA OGGI L'IRONIA DI TRAVAGLIO: “GIÀ PONTE FRA TRUMP E L'EUROPA, ORA LO È FRA IL PAPA E IL PADRETERNO...” - L’INDIGNAZIONE DELLA CURIA NEL VEDER IL VATICANO TRATTATO DA MELONI MANCO FOSSE UNA PROPAGGINE DEL SUO MINISTERO DEGLI ESTERI, AVREBBE SPINTO PAROLIN A PRENDERE CARTA E PENNA PER UNA NOTA DI PROTESTA ALL’AMBASCIATORE ITALIANO PRESSO LA SANTA SEDE. INIZIATIVA CHE, PER ORA, DICONO, GIACE SULLA SCRIVANIA DEL PONTEFICE, PRIVA DI FIRMA... – C'E' ARIA DI REPULISTI ALLA COMUNICAZIONE VATICANA: VIA I BERGOGLIANI RUFFINI-TORNIELLI?

2025candela elisa isoardi incoronata boccia

PER ELISA ISOARDI C’È IL SABATO POMERIGGIO: L’EX FIDANZATA DI SALVINI NON DOVREBBE OTTENERE LO SPAZIO DI “SABATO IN DIRETTA”, CONDOTTO DA EMMA D’AQUINO, MA LA FASCIA DELLE 14, CON UN “PEOPLE SHOW” – FLOP E POLEMICHE: LA RESISTIBILE ASCESA DI INCORONATA BOCCIA, PASSATA DAL TGR SARDEGNA ALLA VICEDIREZIONE DEL TG1 (E INFINE APPRODATA SU RAI3 CON “SPES”, HA TOCCATO L’1,6% DI SHARE) E ORA IN POLE PER DIVENTARE CAPO UFFICIO STAMPA DELLA RAI - X FACTOR, SI CERCA IL SOSTITUTO DI MANUEL AGNELLI - GILETTI DA RAI CULTURA AGLI APPROFONDIMENTI – IL PROGRAMMA, REGISTRATO DA MOLTISSIMI MESI, NON È STATO TRASMESSO: A BLOCCARE TUTTO SAREBBE LA DENUNCIA DI UNA PARTECIPANTE – IL MODELLO E ATTORE PER MANCANZA DI POSE HA “INSCENATO” UN FINTO FLIRT...

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...