papa bergoglio don vinicio albanesi

“SONO STATO ABUSATO IN SEMINARIO DA 3 PRETI”, PARLA DON VINICIO ALBANESI, FONDATORE DELLA COMUNITA’ DI CAPODARCO: "QUEI TRE ERANO DEI VIGLIACCHI, MALATI, OSSESSIVO-COMPULSIVI. MA HO VOLUTO PRENDERE I VOTI LO STESSO PENSANDO AI TANTI ESEMPI BELLI DI PRETI CHE CI SONO NELLA CHIESA” – LA LINEA DURA DEL PAPA CONTRO LA PEDOFILIA MA BERGOGLIO VUOLE EVITARE UNO SCONTRO TOTALE IN VATICANO – LE MOLTE "ZONE D'OMBRA" CHE ANCORA PERMANGONO…

Franca Giansoldati per “il Messaggero”

 

papa bergoglio don vinicio albanesi

Altro che test. Dal summit sugli abusi si capirà se la Chiesa è ancora in grado di autorigenerarsi e cogliere l' opportunità che gli viene fornita per risollevarsi e restare unita. La sfida colossale ha a che vedere con l' immagine che trasmette: di una realtà divisa e non sempre coerente nell' applicazione delle regole contro la pedofilia. Il Papa lo ha fatto capire bene. Si tratta dunque di interpretare, gestire e neutralizzare le forze centripete che attualmente remano contro. In questi anni Francesco ha dovuto fare fronte per varie ragioni - a parecchi guai.

 

Agli attacchi esterni non sono mancati nemmeno i problemi interni. A fasi alterne la classe dirigente vescovi e cardinali - è stata sottoposta ad una pesante revisione, a proposito della sua capacità di rispondere alle richieste di trasparenza e affidabilità nell' affrontare la gestione della pedofilia. Accanto a chi ha lottato per far prevalere la coerenza - per esempio l' arcivescovo Charles Scicluna (oggi tra gli organizzatori del summit) - è però sopravvissuta una mentalità in curia che spesso ha lasciato a desiderare. A complicare il quadro ci sono poi state anche alcune nomine fatte da Papa Francesco nella scelta dei suoi collaboratori.

 

don vinicio albanesi

Non sempre si sono dimostrate un successo. Il fallimento più clamoroso riguarda il cardinale Pell, l' ex arcivescovo sospeso due anni fa dall' incarico di super ministro' dell' economia visto che doveva essere processato a Melbourne per una vicenda di abusi. Al caso Pell, a stretto giro, è seguito il pasticcio del Cile, enorme e penoso, che finalmente ha scoperchiato la rete che taluni vescovi complice certa acquiescenza vaticana - avevano fornito ai pedofili.

 

L' anno scorso sono spretati due vescovi, dimissionati altri cinque e sono stati pensionati i cardinali Ezzati ed Errazuriz che in precedenza figuravano nel C9, il Consiglio della Corona. Dopo un primo approccio pasticciato e garantista, Francesco ha usato la mano pesante. Le pressioni dell' opinione pubblica non sono mancate nemmeno in America, altro terreno di guai che ha fatto emergere altre contraddizioni. Ad alimentare il bisogno di giustizia ci hanno pensato (strumentalmente) anche i media cattolici legati alla destra di Bannon.

 

Il cardinale Wuerl è stato pensionato per le coperture date al cardinale McCarrick che, invec, poco prima del summit è stato spretato.

Il Papa ha compreso bene che c' era in gioco la credibilità del sistema. Nessun cardinale era mai stato punito così severamente. Il messaggio è che nessuno può più godere di privilegi.

 

BERGOGLIO

PUNIZIONI Il summit ha fatto affiorare il grande bisogno di trasparenza, coerenza e rispettabilità. Sotto esame c' è l' intera classe dirigente dai vescovi ai cardinali che dovrà adeguarsi ai nuovi standard: di sicuro non sono più quelli elastici e possibilisti di un tempo, dove il concetto della misericordia finiva per coprire corresponsabilità e insabbiamenti. Stavolta il passaggio è rigoroso e totale. Bisogna solo capire quante altre teste dovrà far saltare il Papa. Nel frattempo perdurano in una zona d' ombra altri brutti esempi. L' arcivescovo argentino Zanchetta, per esempio, amico personale del pontefice e promosso all' Apsa ma poi finito sotto processo in Vaticano per abusi. In Italia, invece, ci sono due casi di insabbiamento che perdurano in un silenzio assordante da parte del Vaticano e da parte della Cei: quello dell' arcivescovo di Napoli e quello dell' arcivescovo di Milano, entrambi avrebbero spostato in altra sede un prete pedofilo.

 

 

pedofilia preti

 

DON VINICIO ALBANESI

 

Alessandra Arachi per il Corriere della Sera

Don Vinicio Albanesi, ma è vero? Anche lei è stato abusato dai preti?

«Purtroppo sì».

 

Quando?

«Avevo undici anni, ero in seminario».

 

Già in seminario per diventare sacerdote?

«Non ancora, ero lì per studiare».

 

In quale seminario?

«Quello di Fermo».

 

E cosa le è successo?

«Ho subito molestie».

 

Molestie sessuali?

«Sì, sono state decisamente esplicite».

 

Vogliamo dire da chi? Vogliamo fare i nomi?

«Sono morti ormai, ci pensa il Padre eterno a giudicarli».

 

Usa il plurale, vuole dire che è stato più di uno che l' ha molestata, Don Vinicio?

«Sono stati in tre».

 

Tre? Tutti insieme?

bergoglio

«No, uno per volta».

 

E sono durate tanto tempo queste molestie?

«Sì».

 

Mesi? Anni?

«Anni, ahimè».

E lei nonostante questo ha voluto prendere i voti lo stesso e diventare sacerdote...

«Sì, a vent' anni ho deciso di diventare prete».

 

Come ha fatto?

«Ho capito che quei tre erano dei vigliacchi, non mi dovevano mettere paura. E poi...».

Poi?

«Ho capito che erano malati, ossessivo-compulsivi. E ho pensato ai tanti begli esempi di preti che ci sono nella Chiesa».

 

Chi per esempio?

«I missionari, ma anche i parroci di montagna, o quelli di frontiera. Ho pensato che era questo che valeva la pena di fare».

Don Albanesi, lei ha fondato la Comunità di Capodarco a Fermo, e sono tanti anni che si impegna attivamente per risolvere i problemi sociali.

«Aiutare gli altri è la nostra missione, soprattutto gli altri che hanno più bisogno. Ricordiamoci l' opera di Cristo».

PRETI E PEDOFILIA

 

Ha apprezzato questa iniziativa di papa Francesco sulla pedofilia?

«Sì, ma secondo me è soltanto l' inizio, bisogna approfondire questa piaga del sacerdozio. Magari anche prevenendola».

 

In che modo?

«Cominciando con il rendere obbligatorio un test psicologico per chi vuole diventare prete».

 

PRETI E PEDOFILIAPRETI E PEDOFILIA

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