coronavirus peru

IL VIRUS DEGLI ALTRI - DOPO L’AUMENTO DEI CONTAGI, LA GRECIA IMPONE L’OBBLIGO DI MASCHERINA NEI LUOGHI CHIUSI - ALTRI MILLE CASI IN CATALOGNA - IN AUSTRALIA 671 POSITIVI E IL GOVERNO LOCALE HA DECISO DI TORNARE AL COPRIFUOCO NOTTURNO DI MELBOURNE - IN PERÙ SI DIFFONDE IL MERCATO NERO DELLE RARISSIME BOMBOLE D’OSSIGENO: ARRIVANO A COSTARE ANCHE MILLE EURO - LA DIFFICILE SITUAZIONE IN ARGENTINA, BRASILE E BOLIVIA

1 - IL MONDO TORNA AI DIVIETI COPRIFUOCO A MELBOURNE

Francesco Olivo per “la Stampa”

coronavirus grecia 3

 

Il numero assoluto è basso, ma i 78 contagiati fatti registrare nelle ultime 24 ore bastano per costringere la Grecia a porre nuovi divieti. Il Paese mediterraneo che finora è stato solo sfiorato dalla pandemia, vede la sua curva crescere improvvisamente, con il dato più alto dalla fine del confinamento (morbido). I nuovi casi sono concentrati ad Atene e nel suo hinterland, mentre nelle isole l'estate scorre con relativa tranquillità.

 

coronavirus grecia 2

Anche se si teme che le nuove misure, obbligo della mascherina in tutti i luoghi pubblici chiusi incluse le chiese, divieto di assembramenti nei locali al chiuso, possano spaventare quei turisti che hanno scelto la Grecia, in fuga da altre mete più coinvolte dal Covid. Sabato il governo ellenico aveva annunciato la riapertura di sei dei suoi porti principali (Pireo, Rodi, Heraklion, Volos, Corfù e Katakolo) alle navi da crociera dopo che aveva riaperto a giugno i confini terrestri e a luglio aveva ripreso i voli sull'Europa.

 

Molti meno turisti invece hanno viaggiato in Spagna, Paese che ha visto moltiplicare per 8 i positivi dalla fine del confinamento. Ieri ancora un migliaio di casi in Catalogna (con zero morti), dove però si spera che i focolai siano in una fase discendente. L'Italia continua a essere l'anomalia continentale, pochi nuovi contagiati (rispetto ai vicini), 239 ma più vittime, 8, ieri tutte in Lombardia.

 

coronavirus grecia 1

Molto più preoccupante la situazione in Gran Bretagna, ancora al quarto posto nel mondo per numero di morti con oltre 46.200 decessi. Secondo il Sunday Times il premier Boris Johnson starebbe pensando a un confinamento per gli ultracinquantenni, in caso di una seconda ondata di forte intensità.

 

L'ulteriore prova del fatto che questa non è un'estate normale è arrivata dalla Norvegia, dove quaranta tra passeggeri e membri dell'equipaggio di una nave da crociera di lusso sono risultati positivi, le autorità stanno cercando di rintracciare un numero di passeggeri di due recenti viaggi nell'Artico. La "nuova normalità" è stata bruscamente interrotta anche in Australia. Nello stato di Victoria, uno dei meno estesi e più popolati, i contagi sono tornati a salire, 671 in un giorno.

 

coronavirus grecia

Così, il governo locale ha deciso di tornare al coprifuoco notturno di Melbourne, prima città australiana per numero di abitanti. Fino al 13 settembre saranno in vigore rigide misure restrittive come la possibilità di uscire di casa una sola volta al giorno senza allontanarsi per più di 5 chilometri e il divieto di celebrare matrimoni. Ma la vera emergenza resta nel continente americano. Negli Stati Uniti per il quinto giorno consecutivo si sono superati i 60.000 nuovi contagiati, con più di mille morti (155 mila le vittime totali).

 

2 - DAL PERÙ ALL A COLOMBIA IN FILA PER SUSSIDI E CIBO E SI RIACCENDONO I FOCOLAI

Emiliano Guanella per “la Stampa”

 

CORONAVIRUS IN AUSTRALIA - LOCKDOWN NOTTURNO A MELBOURNE

Le lunghe file di venditori ambulanti di ossigeno fuori dagli ospedali sono l'immagine simbolo del disastro peruviano nella pandemia di Covid 19. Una bombola che costava abitualmente 75 dollari viene venduta al mercato nero a 400-500 dollari, il doppio del salario minimo, ma nelle località più sperdute dell'Amazzonia si arriva a 1.000 dollari. Molti peruviani sono passati dal banco dei pegni per poter comprarle e cercare di salvare i parenti finiti in ospedale.

 

Il Perù è il secondo paese sudamericano per numero di morti (quasi 20.000) dopo il Brasile, ma proporzionalmente è uno dei peggiori al mondo, con 60 decessi per 100.000 abitanti. Tutto è andato storto nonostante, a differenza del Brasile del negazionista Bolsonaro, il governo abbia reagito subito per contenere l'espansione del virus. Il presidente Vizcarra ha disposto il lockdown nazionale il 16 marzo, con appena settanta casi, schierando anche l'esercito. Una risposta immediata, ma che ha fatto acqua da più parti.

CORONAVIRUS IN PERU

 

La situazione oggi è disastrosa sia dal punto di vista della pandemia che su quello economico, meno 17% del Pil e milioni di persone rimaste senza lavoro. Uno dei principali errori è stato lasciare aperti i mercati di strada. Sono sempre molto affollati; non avendo, un frigorifero in casa, due terzi delle famiglie povere sono costrette a comprare alimenti freschi giorno per giorno.

 

Le bancherelle sono diventate dei grandi focolai; il Mercado de frutas de Lima è stato chiuso dopo aver scoperto che otto venditori su dieci erano positivi. «Vai a comprare pollo e uova - ha ammesso sconsolato Vizcarra - e ti danno il Covid in omaggio». Un altro focolaio gigante sono state le filiali delle banca, con gli assembramenti di chi andava a ritirare in contanti il sussidio emergenziale stanziato dal governo. La Caporetto è stata la capitale Lima, una città da dieci milioni di abitanti con un traffico infernale e autobus perennemente affollati; dove il 18% della popolazione ha contratto il virus.

coronavirus peru'

 

Tantissimi lavoratori informali, poi, sono rimasti senza nulla e per non morire di fame sono tornati nei loro paesi d'origine favorendo l'espansione dei contagi a livello nazionale. La débâcle stravolge il governo. Vizcarra ha cambiato undici ministri, ma il malcontento popolare è enorme.

 

La ministra della salute Mazzetti ha ammesso che i numeri ufficiali sono al ribasso, ipotizzando che almeno il doppio dei morti. Medici e infermieri, costretti a lavorare senza dispositivi di protezione, sono stati i primi a cadere; oggi gli ospedali lavorano con meno del 40% del personale a disposizione. Se il Perù è la punta dell'iceberg, il resto dell'America Latina non è messo molto meglio. In Brasile e Messico l'alto numero di morti e contagi è dovuto alle dimensioni e alle scelte ondivaghe della politica, ma anche in altri paesi dove il virus è stato preso subito sul serio la situazione è drammatica.

 

coronavirus peru' 2

L'Argentina si è chiusa al mondo a metà marzo e per un po' ha retto. Oggi la situazione è tranquilla nelle province del nord e in Patagonia, ma a Buenos Aires, 12 milioni di abitanti tra città e periferia, il trend è di 150 decessi al giorno. In Bolivia si raccolgono i morti per strada, nei quartieri poveri di Santiago del Cile o di Bogotà la gente non ha cibo né di che scaldarsi. Le Nazioni Unite prevedono nella regione più di 50 milioni di nuovi poveri da qui fino alla fine dell'anno. Epicentro mondiale del virus, il Sudamerica sarà anche il continente che soffrirà di più il disastro sociale lasciato dalla pandemia.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO