mitford

LA DUCHESSA COCCODE’ - DAI DISCHI DI ELVIS ALLE ZUPPIERE A FORMA DI GALLINA: CON LA COLLEZIONE DI DEBORAH MITFORD VA ALL’ASTA A LONDRA LA STORIA DI UNA DINASTIA POP - QUELLA VOLTA CHE A CENA LA DUCHESSA MISE A CENTROTAVOLA DELLE SCATOLE DI VETRO CONTENENTI PIGOLANTI GALLINE

Natalia Aspesi per “la Repubblica”

 

DUCHESSA MITFORD 2DUCHESSA MITFORD 2

Sulla copertina dell’avvincente catalogo di un’asta che riassume una nobile e sontuosa vita, c’è una fotografia datata 1952 quando la trentenne Deborah, duchessa di Devonshire, ancora viveva nella maestosa Chatsworth House: bellissima bionda in abito da sera di velluto nero, con un solo gioiello, una spilla grondante perle, le armoniose braccia nude, il profilo severo.

 

Due cani biondi pure loro, e pure loro di razza purissima, distesi ai suoi piedi e alle spalle un ritratto di Enrico VIII a grandezza naturale, opera di Holbein, il pittore dei Tudor: poco dopo, questo solenne capolavoro fu venduto assieme ad opere di Raffaello, Rembrandt, Van Dyck, ad altre magioni e a una vasta parte del terreno che circondava l’immensa dimora, per pagare la tassa di successione, dal 10° all’11° duca di Devonshire pari all’80% (214 milioni di sterline di oggi) del valore della proprietà.

 

Il nuovo Duca, Andrew Cavendish, aveva sposato Deborah sotto i bombardamenti del 1941 e il ricevimento si era svolto in una casa senza più vetri alle finestre e con una torta di nozze, essendo proibito l‘uso di zucchero per la glassa, ricoperta di cartone bianco.

 

L’asta di domani da Sotheby’s, a Londra, ci racconta la terza vita di Deborah, ultima delle celebri sei sorelle Mitford figlie del barone Redesdale, che diventata vedova dell’aristocratico, affascinante e molto cornificante marito nel 2004, lasciò a suo figlio Peregrine, 12° Duca di Devonshire, oggi settantenne, il peso di quel regno tudor-barocco, 175 stanze, 21 cucine,17 scale, dove aveva vissuto per cinquant’anni e che ormai, soprattutto per merito suo, era diventato una ricca industria del turismo storico e agricolo.

DUCHESSA MITFORD 1DUCHESSA MITFORD 1

 

Lei andò a vivere in una casina nella proprietà, l’Old Vicarage, la vecchia canonica, una graziosa costruzione settecentesca tipo casetta dei nani, con un grande giardino carico di fiori. Lì la duchessa madre è morta, a 94 anni, il 23 settembre 2014, lasciando, dicono gli eredi, un testamento molto preciso: gli oggetti di grande valore divisi tra il fondo fiduciario di Chatsworth House e i tre figli (quattro erano morti alla nascita) il Duca Peregrine Cavendish, Lady Emma Tennant (madre della top model Stella) e Lady Sophia Topley.

 

Questi, già soffocati da meraviglie di ben più grande valore, hanno ceduto a Sotheby’s 450 lotti di oggetti personali della madre, per una stima totale tra 500 mila e 700 mila sterline, con singoli oggetti da 10 a 40 mila sterline, da una litografia colorata con una portatrice di galline, dono di una simpatica e parsimoniosa contessa, a un dipinto campestre di Sir George Clausen, del 1900, che rappresenta due coltivatori di patate al tramonto e che solo il proprietario di una fortunata industria di patatine fritte potrebbe desiderare.

DUCHESSA MITFORDDUCHESSA MITFORD

 

Anche i gioielli concessi all’incanto non sono molto preziosi né di valore storico, nessuno per esempio apparteneva alla bellissima Georgiana moglie del V Duca di Devonshire, dipinta da Gainsborough e da Reynolds (film del 2008 con Keira Knigthley).

 

Molti sono doni del marito, che certe volte li disegnava pure, forse in riparazione alle sue scappatelle. Doveva averne fatte di tutti i colori quando le regalò una spilla di diamanti a forma di farfalla, che è valutata tra 25mila e 35mila sterline, mentre in altre numerose occasioni i gioielli donati sono più accessibili, un paio di piccoli orecchini d’oro a forma di foglia (500-700 sterline), una spilla a forma di scarafaggio con granato (700-900 sterline).

MITFORDMITFORD

 

I suoi magnifici abiti firmati da Givenchy, Balmain, Balenciaga, che occupavano una intera stanza della sua casina, sono tornati al castello, cosi come tutti i suoi documenti e la meravigliosa quotidiana corrispondenza con le sorelle: con Pamela che aveva sposato uno scienziato appassionato nazista; con Nancy, grandiosa, autrice di storie semiautobiografiche (Adelphi ha da poco pubblicato il molto divertente Non dirlo ad Alfred), inutilmente innamorata di un colonnello braccio destro di De Gaulle.

 

Con Diana, che aveva lasciato un Guinness per sposare nel salotto di Goebbels Oswald Mosley, capo delle fascistissime camicie brune; con Unity, innamorata davvero di Hitler, che tentò il suicidio allo scoppiare della guerra, morendo nel maggio del 1948; con Jessica diventata comunista e fuggita con il cugino, nipote di Churchill, per seguire la guerra di Spagna, e poi emigrare negli Stati Uniti per occuparsi di diritti civili.

 

MITFORDMITFORD

Deborah frequentava la famiglia reale, scrittori come Evelyn Vaugh e Alan Bennett, artisti come Lucian Freud, politici come Churchill e il presidente americano John Kennedy (con cui era imparentata, perché Kick, la sorella di lui, aveva sposato il fratello maggiore di Andrew, destinato quindi a diventare Duca di Devonshire, ma morto in guerra poco dopo il matrimonio e quindi passando il titolo e il patrimonio al fratello minore).

 

 

Sei riproduzioni dei bei volti delle giovani Mitford, dai disegni di William Acton del 1937, sono in vendita a 500-600 sterline. I suoi amici le regalavano soprattutto libri con dedica affettuosa: da parte di John Kennedy (1500-2000 sterline), di Madonna (70-90 sterline) e da Evelyn Waugh una delle 50 copie destinate solo agli amici, con la dedica Debo and Andrew, with love from Evelyn, a very old fashioned story (15mi-la 20mila sterline). Le passioni vere della duchessa erano due, le galline e Elvis Presley, la cui canzone How Great Thou Art, accompagnò il suo funerale.

MITFORDMITFORD

 

In un lotto con molti pezzi, valutazione 500-1000 sterline, ci sono dischi, libri, portachiavi, bicchieri, un telefono, magneti da frigorifero, una sciarpa, orecchini, tessuti, menu, portacenere, specchio e molto altro con la faccia del cantante defunto.

 

Una famosa foto di Bruce Weber del 1995 ritrae la duchessa ridente, dai corti e ricciuti capelli bianchi, in sontuoso abito da sera con manto di taffetà, mentre nel giardino di Chatsworth, con in mano un secchio e un cucchiaio, dà da mangiare alle sue adorate galline.

 

Una volta, invitando Oscar de la Renta a cena, mise come centritavola delle scatole di vetro, che contenevano pigolanti galline.

 

Poi passò il compito ad altri e lei riempi la nuova casetta di galline di bronzo, di legno, di ceramica, tantissime all’asta: disegnate su carta, dipinte, scolpite, antiche come le due statuette dell’epoca Quing, o contemporanee, in legno firmate Nicolas Johnson, in terracotta firmate Anne Gascoigne:

 

MITFORDMITFORD

poi servizi di piatti, zuppiere e altro, sempre dipinti o a forma di gallina, da 50 a 3500 sterline. Anche dall’Italia sono arrivate molte offerte e il giorno dell’asta sarà un evento mondano come non ce ne sono più.

LADY MITFORD E IL SUO POLLAIOLADY MITFORD E IL SUO POLLAIOLADY MITFORDLADY MITFORDLADY MITFORD LADY MITFORD

 

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)