barbara capovani

È STATO ARRESTATO UN 35ENNE PER L'AGGRESSIONE DI BARBARA CAPOVANI, LA PSICHIATRA MASSACRATA ALLA FINE DEL TURNO DI LAVORO ALL’OSPEDALE SANTA CHIARA DI PISA: SECONDO L’UNICA TESTIMONE, L’UOMO, ARMATO DI SPRANGA, SI ERA NASCOSTO A UNA TRENTINA DI METRI DAL PORTONE – L’HA COLPITA RIPETUTAMENTE ALLA TESTA, LASCIANDOLA SUL MARCIAPIEDE INCOSCIENTE E IN UN LAGO DI SANGUE: LA DOTTORESSA È STATA OPERATA CON URGENZA, LE SUE CONDIZIONI RIMANGONO GRAVI – L'EX PAZIENTE È IN STATO DI FERMO PER TENTATO OMICIDIO PREMEDITATO E…

1. PSICHIATRA AGGREDITA, PROVVEDIMENTO DI FERMO PER UN UOMO E' ACCUSATO DI TENTATO OMICIDIO DELLA DOTTORESSA

barbara capovani

 

(ANSA) - PISA, 23 APR - Un uomo di 35 anni, italiano, è in stato di fermo dalle 4 della notte con l'accusa di tentato omicidio premeditato nei confronti della psichiatra Barbara Capovani, la dottoressa aggredita venerdì pomeriggio davanti all'ospedale Santa Chiara di Pisa e ricoverata in fin di vita, le sue condizioni sono molto critiche. Il fermo è stato eseguito dalla polizia e disposto dalla procura di Pisa, in seguito a indagini condotte dalla squadra mobile. I dettagli verranno forniti in una conferenza stampa che si terrà oggi alle ore 11.15 in questura, in via S. Francesco.

barbara capovani 1

 

2. PSICHIATRA AGGREDITA. E' IN CONDIZION GRAVISSIME

Estratto dell’articolo di Andrea Vivaldi per “la Repubblica”

Davanti all’ingresso della psichiatria del Santa Chiara a Pisa due medici svoltano l’angolo e si infilano in un vialetto alberato che costeggia il reparto dell’ospedale: guardano il punto dove è avvenuta l’aggressione, sotto una finestra ci sono ancora delle tracce. Poi indicano una telecamera sull’altro lato della strada, al padiglione della pediatria. «Forse quella è riuscita a inquadrare l’uomo» dicono allontanandosi.

 

ospedale santa chiara di pisa

Ad ora, del brutale agguato a Barbara Capovani, 55 anni e primaria della Salute mentale territoriale a Pisa, sembra che ci sia solo una testimone. Un’infermiera della pediatria che ha assistito di sfuggita alla violenza venerdì pomeriggio. Un uomo, ha raccontato, era nascosto a una trentina di metri dal portone della psichiatria. È rimasto nell’ombra, in un angolo, armato con una spranga o una mazza.

 

E ha atteso che la dottoressa finisse il proprio turno. Finché alle 18.30 la psichiatra è uscita. È salita sulla sua bicicletta e a quel punto lui è spuntato fuori e scattato verso di lei: in pochi istanti l’ha colpita alla testa, più volte, lasciandola incosciente a terra. Poi è fuggito, sembra da un’uscita sul retro dell’area ospedaliera. Gravissime le condizioni di Capovani: nella notte è stata operata d’urgenza a Cisanello, ma fino a ieri sera era ancora in una situazione molto critica, gravissima.

[…]

aggressione barbara capovani 2

la caccia al responsabile. Sono ore frenetiche di ricerche: si scava soprattutto tra i pazienti che erano in cura alla psichiatria del Santa Chiara negli ultimi anni. E che potrebbero quindi essere stati presi in carico da Capovani. L’aggressore aveva preso precauzioni per non essere riconosciuto: era vestito di nero, con un cappello e una mascherina anti Covid a coprire il volto. […] non si escludono neppure i parenti dei pazienti o di ex assistiti. Fino alle 22 di ieri sera l’autore ancora non era stato arrestato, ma le attenzioni si sono già concentrate su un paio di pazienti, uno in particolare.

 

Mentre proseguivano le ricerche della polizia, ieri pomeriggio 80-90 persone, psichiatri soprattutto, si sono riuniti sotto i cancelli del pronto soccorso Cisanello di Pisa per stare vicini a Capovani […]

 

aggressione barbara capovani 1

Il presidio di solidarietà diventa anche una rivendicazione di diritti: «Serve più sicurezza per chi lavora in sanità» dicono uno dopo l’altro medici e ospedalieri. I numeri del settore sono allarmanti: «In media vengono registrati 2.500 casi l’anno di infortuni legati ad aggressioni nella sanità — spiega Giovanna Crespi, segretaria della Società italiana di psichiatria forense — ad essere più colpite sono le operatrici sanitarie, sono le vittime nel 75% dei casi».

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