prof bullizzato

"CHI E’ CHE COMANDA? INGINOCCHIATI E METTIMI 6!" IL VIDEO DEL PROF BULLIZZATO DA UN ALUNNO IN CLASSE FA IL GIRO DEL WEB – IL DOCENTE, RICOPERTO DI INVETTIVE DAL BULLETTO, NON REAGISCE - I COMPAGNI NON INTERVENGONO E FILMANO LA SCENA - VIDEO

prof bullizzato

 

Enrico Galletti per www.corriere.it

Non mi faccia inca..are, metta sei». La frase, quella frase, solo la prima di una lunga serie di invettive di un alunno nei confronti di un professore. Un’aggressione verbale che si consuma all’interno di una classe. Lui, l’aggressore, uno studente, di colpo si alza e si porta verso la cattedra, a pochi centimetri di distanza dal professore che sta facendo lezione.

 

A quel punto afferra il tablet e prova a strapparglielo dalle mani. È il prologo di una violenza verbale che poi degenera. Con ogni probabilità il docente aveva appena comunicato all’alunno una valutazione negativa, un’insufficienza che avrebbe inciso sulla sua media, forse il risultato di un’interrogazione o di un compito in classe. E tanto sarebbe bastato a far scattare l’ira dell’allievo che, gridando, dice: «Lei non ha capito nulla. Chi è che comanda?» e intima il professore di inginocchiarsi. Lui si alza e non reagisce. In compenso l’allievo rincara la dose, alzando il braccio in segno di protesta. La scena che si svolge in orario scolastico in un istituto superiore viene ripresa con il telefonino da qualche studente di quella classe e postata in rete.

 

Nessuno interviene, almeno in quei ventisette secondi documentati dal video. E in poche ore l’umiliazione del professore, che nel videoclip sembra quasi rassegnato di fronte alla situazione che sta vivendo, fa il giro del web e spopola sui social network, arrivando anche ai vertici dell’Istituto. A quel punto, la decisione di convocare un consiglio di classe straordinario è stata immediata. Venerdì pomeriggio i docenti della classe in cui è avvenuto l’episodio che ha fatto il giro della rete faranno il punto e prenderanno i dovuti provvedimenti disciplinari.

prof bullizzato

 

Intanto, però, il video ha fatto il giro dei cellulari. È rimbalzato di chat in chat, nella stessa città in cui di recente un altro ragazzo si era scagliato contro la professoressa prendendola per il collo. Una violenza simile a quella immortalata nel video. E mentre tutti si chiedono per quale motivo il professore sia rimasto fermo, impassibile, di fronte all’aggressione che stava ricevendo, si guarda e si riguarda quel videoclip, increduli, prestando attenzione a ogni singolo dettaglio.

 

 

Come il sottofondo dei compagni di classe, che di fronte alla violenza ridono, ridacchiano, restano immobili. Qualcuno, sottovoce, sussurra: «Dai, Nicola (nome inventato, ndr)», quasi a dire di smetterla, di fermarsi. Quando ormai, però, è troppo tardi, e il professore ha già incassato tutta la violenza.

 

 

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