
CHI È DAVVERO ANDREA SEMPIO: UN ASSASSINO O UN’“ANIMA CANDIDA” FINITA INGIUSTAMENTE IN UN INFERNO? – IL 37ENNE, INDAGATO PER OMICIDIO NELLA NUOVA INCHIESTA SULLA MORTE DI CHIARA POGGI, VIENE DESCRITTO DALLA SUA LEGALE E AMICA, ANGELA TACCIA, COME UNA SORTA DI SANTONE: “LO CHIAMO GANDHI, PER LA CALMA, PER L’ALTRUISMO. LUI ERA IL PACIERE DELLA COMITIVA, DICEVA CHE LITIGARE È TEMPO PERSO. FA MEDITAZIONE, YOGA CHE LO AIUTA A MANTENERE LA CALMA, NESSUN FARMACO. COMUNISTA? DICIAMO CHE HA IDEE SINISTRORSE MA NON ESTREME” – INSEGUITO DAI GIORNALISTI (E ANCHE DA FABRIZIO CORONA), IN QUESTI GIORNI SEMPIO CAMBIA CASA IN CONTINUAZIONE E RISCHIA DI PEREDERE IL LAVORO – SECONDO L'EX COMANDANTE DEL RIS, LUCIANO GAROFANO, NELL'IMPRONTA SUL MURO DELLE SCALE VICINO AL CORPO DI CHIARA POGGI, ATTRIBUITA A SEMPIO, "NON C'È SANGUE..."
GAROFANO A LEGALI SEMPIO, 'SU IMPRONTA 33 NON C'È SANGUE'
impronta attribuita ad andrea sempio
(ANSA) - Nell'impronta 33, quella sul muro delle scale vicino al corpo di Chiara Poggi e attribuita da una consulenza dei pm ad Andrea Sempio, "non c'è sangue", è "una certezza scientifica" relativa agli accertamenti che vennero fatti.
Sono considerazioni dell'ex comandante del Ris Luciano Garofano, esperto della difesa del 37enne, che ha avuto un colloquio coi legali Massimo Lovati e Angela Taccia in vista di una consulenza difensiva.
L'intonaco grattato dalla traccia, che i pm stanno cercando per analisi biologiche, sempre secondo Garofano non ci sarebbe più, perché "è stato consumato" nell'accertamento irripetibile dell'epoca.
SEMPIO, LA NUOVA VITA: MEDITAZIONE, YOGA, LA PASSIONE PER LE PIANTE GRASSE.
Estratto dell’articolo di Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”
Cambia case, negozi, paesi. Si sposta da Montebello a Voghera a Pavia a Garlasco a Vigevano. Non scappa dai carabinieri e neppure dalla giustizia. Andrea Sempio scappa dai giornalisti. «Le sue giornate sono un inferno», scuote la testa l’avvocata Angela Taccia, legale, amica e confidente dell’indagato più discusso d’Italia.
«L’altro giorno per poter parlare ci siamo nascosti in un parco. Domenica mi ha chiamato terrorizzato dal negozio: “Sono qui a Montebello, è entrato Fabrizio Corona e ha iniziato a urlare”. Andrea ha chiamato le guardie e l’hanno nascosto in uno sgabuzzino. Siamo alla follia. Ma poi l’ha pure inseguito in macchina…». […]
Sempio fa il commesso alla Wind 3 di Montebello della Battaglia, nelle campagne pavesi dell’Oltrepò, dove ha ripreso a servire i clienti dopo lo choc della nuova indagine che lo vede accusato di aver ucciso 18 anni fa Chiara Poggi nella sua casa di Garlasco. «Gli hanno detto che se continua l’assedio sono costretti a lasciarlo a casa. Temendo di perdere il posto ha chiesto se era possibile cambiare sedi concordando gli spostamenti. Ma non vuole essere di peso ai colleghi. Lui non vuole mai disturbare. È sempre stato così Andrea, noi lo chiamiamo Gandhi, per la calma, per l’altruismo».
impronta di andrea sempio vicino al cadavere di chiara poggi
In questa brutta storia c’è una dicotomia: dall’altra parte lavorano inquirenti serissimi, come il procuratore Fabio Napoleone, il comandante della sezione impronte del Ris, un luminare della materia. […]
l’impronta palmare sul muro della scala vicino al corpo insanguinato di Chiara: «È di Sempio». Conclusione: l’assassino potrebbe essere lui, amico del fratello minore della vittima, e non il fidanzato Alberto Stasi che sta scontando la pena per quel delitto.
E così succede che il pendolo oscilli fra due estremi: fra l’uomo diabolico e il perseguitato, fra il mostro capace di gabbare tutti e di far condannare un innocente, e l’anima candida che sta subendo una gigantesca ingiustizia un po’ come Josef K, l’impiegato di banca protagonista del Processo di Kafka finito intrappolato in un sistema infernale.
Nel pieno della tempesta Sempio cerca una faticosa normalità: «Il lavoro mi aiuta anche a non pensare in continuazione a questa vicenda». L’avvocata Taccia, che incontriamo in questo bar di Abbiategrasso dove tutti la salutano, lo sente spesso. «Ehi Andrea, tutto bene?». «Pronto Andrea, girami quel numero se puoi». «Dimmi Andrea».
MARCO POGGI - ANDREA SEMPIO - ANGELA TACCIA
Si conoscono da una vita, facevano parte dello stesso gruppo di amici a Garlasco. «Lui era il paciere della comitiva, diceva che litigare è tempo perso. Ed era anche il più sbadato e sempre l’ultimo a sapere dei pettegolezzi».
«Attenzione, si chiama controllo delle emozioni», avvertono gli esperti che stanno studiano i suoi atteggiamenti. Era una compagnia di ragazzi d’altri tempi, la loro. Nessun tatuaggio, giochi di società, il Monopoli, la playstation. «Quando venivano da me in Costa Azzurra, nessuna disco, andavamo al mare o a passeggiare in mezzo alla natura. Il lunedì al mercatino dell’antiquariato. Lui mi chiamava la randagia da divano».
Queste giornate nere del suo amico Gandhi, figlio di operai, lei le racconta così: «Si alza presto al mattino, fa meditazione, yoga che lo aiuta a mantenere la calma, nessun farmaco. Poi sistema casa, dove vive da solo, un’occhiata alle piante grasse che sono il suo amore, va al lavoro, se c’è bisogno di stare un’ora in più per aiutare la collega in difficoltà lo fa volentieri. Torna, giretto in campagna, sempre da solo. Si lava e legge. Non ha la tivù, se gli interessa vedere qualche film o trasmissione usa il pc». Prima dell’indagine usciva con gli amici. «Ora non lo fa per non metterli in difficoltà». Insomma, Sempio è un uomo solo. [...]
Non ha una fidanzata. «Non ora». Passioni? «Adora gli animali, la birra artigianale, le arti marziali, era diventato anche istruttore. E poi le biblioteche, le librerie. Sogna di fare lo scrittore, ha il mito di Emil Cioran».
E la politica? Comunista? «Diciamo che ha idee sinistrorse ma non estreme, pensa che non ci sia differenza fra opposti estremismi. Non frequenta la chiesa ma non è un mangiapreti e al Santuario della Bozzola non c’è mai andato e non vede nessi con il delitto di Chiara».
Quel foglietto dove aveva scritto «ho fatto cose brutte, immaginabili»? «Dice che può aver scritto qualcosa di simile perché quando ha le giornate no, non potendosi permettere una terapia, scrive sul diario». L’impronta palmare? «Lui è netto: “Se è di sangue non può essere la mia, ho la forza della coscienza pulita”».
LA SCENA DEL CRIMINE - CASA POGGI - GARLASCO
Chiara? «Per lui era solo la bravissima sorella di Marco». [...]
impronta attribuita ad andrea sempio
DELITTO DI GARLASCO - IMPRONTA ATTRIBUITA AD ANDREA SEMPIO
andrea sempio a quarto grado 4
andrea sempio