papa leone xiv robert francis prevost andrea riccardi gianfranco ravasi

CHI È LEONE XIV? PARLA ANDREA RICCARDI, FONDATORE DELLA COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO: “NON È UN CLONE DI PAPA FRANCESCO. DEL PREDECESSORE NON HA L’ESUBERANZA IMPAZIENTE. È UN UOMO LEVIGATO DA UN SERVIZIO MITE, COSTANTE, E FRANCESCO LO AVEVA VOLUTO VICINO A SÉ PER LE SUE DOTI DI EQUILIBRIO. LE DIVERSITÀ? SI FARÀ AIUTARE NEL GOVERNO. LA SCELTA DI PARLARE DI PACE SENZA CITARE GAZA E UCRAINA? È UN PAPA METAPOLITICO” – E PER IL CARDINALE GIANFRANCO RAVASI È “UNA PERSONA MOLTO SEMPLICE, DI UN’UMANITÀ INTENSA. È PIÙ DOLCE DI BERGOGLIO…”

1 - «CONOSCE LA MISERIA SAPRÀ REALIZZARE LE IDEE DI FRANCESCO»

Estratto dell’articolo di Maurizio Caprara per il "Corriere della Sera"

 

robert francis prevost papa leone xiv

«È stato scelto tra i cardinali un Pontefice che sarà in continuità con l’eredità di papa Francesco, ma con una diversità riconoscibile nella sua tempra di religioso. Credo sarà un realizzatore di quelle che sono state le intuizioni di Jose Mario Bergoglio, tante volte lanciate e non sempre concluse», dice Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio e storico della Chiesa moderna e contemporanea.

[…]

 

In quale misura Leone XIV potrà risultare in continuità con papa Francesco?

«Non ne è un clone. Del predecessore non ha l’esuberanza impaziente e “portégna”, di Buenos Aires. É un uomo levigato da un servizio mite, costante, e Francesco lo aveva voluto vicino a sé per le sue doti di equilibrio».

andrea riccardi presidente della dante alighieri foto di bacco

 

Quale può essere un aspetto della diversità?

«Si farà aiutare nel governo, come ha fatto da superiore generale degli Agostiniani».

 

Secondo lei quale significato ha l’elezione di un cardinale degli Stati Uniti?

«Può stupire tanti perché non c’era mai stata. Ma per capire bisogna entrare nella biografia di Robert Francis Prevost».

 

Faccia lei da guida.

«Un religioso degli Agostiniani. Ha una dimensione non solo americana, bensì universale. Il rischio è essere interni alle divisioni del cattolicesimo americano. Non con lui. Poi è stato vescovo in Perù in zone particolarmente disagiate. Conosce la miseria del popolo peruviano. Di questo Paese ha la cittadinanza e ai fedeli ieri ha parlato in spagnolo, non in inglese».

le parole di papa robert francis prevost leone XIV

 

Non gli manca «l’odore delle pecore», dei «pastori in mezzo al proprio gregge», come raccomandava Francesco ai sacerdoti?

«Lo ha. E da Francesco era stato chiamato come capo del dicastero dei vescovi, ha seguito tutta la sua politica di nomina dei vescovi, i quali sono il futuro della Chiesa. Prevost è stato al di sopra delle divisioni e delle ambizioni della Curia romana. Sempre figura ritirata.

 

In Curia ha fatto una vita operosa, però allo stesso tempo al di fuori di dibattiti e discussioni. La sua è una biografia molto universale. Americana, latinoamericana, romana. È Papa di grande esperienza. Troverà un popolo che ha avvertito il vuoto della scomparsa di Francesco e il bisogno di un leader spirituale. Questo popolo, come si è visto già da piazza San Pietro, lo accompagnerà».

robert francis prevost in peru

 

[…]

Parlando da Leone XIV alla piazza, ha invocato pace senza nominare le guerre in corso in Ucraina e a Gaza. Nel rinunciare a citarle nella prima occasione in veste da Papa, ha dimostrato accortezza: sul momento ha evitato ogni parola interpretabile a favore di un tipo di pace o di un’altra.

«È un Papa metapolitico».

 

Al di sopra della politica senza che gliene manchi la conoscenza?

 «Sì».

PAPA LEONE XIV - ROBERT FRANCIS PREVOST

[…]

 

Dal 1978 non c’è un Papa italiano. L’ultimo fu Albino Luciani. Tanti pronostici puntavano sul segretario di Stato uscente Pietro Parolin. Significa che c’è molta sopravvalutazione su quanto conta l’Italia nella Chiesa?

«Non è stato scelto un Papa diplomatico. Parolin lo sarebbe stato. La scelta ha riguardato un pastore che ha svolto poi lavoro di Curia, ritenuto più adatto per affrontare le questioni di pace e di guerra. C’è una sopravvalutazione del Papa italiano. Era come se ce ne fosse una nostalgia, ma penso non si sia deciso tra un italiano e un non italiano. La scelta è stata di un uomo che potesse raccogliere l’eredità di Bergoglio e Prevost ne è stato un intimo collaboratore».

ANDREA RICCARDI

 

Nella dialettica interna alla Chiesa quale filone o concezione dell’agire è prevalso?

«[…] Di certo Leone XIV può conciliare quei curiali che volevano Parolin. È persona di sintesi. E mentre all’inizio nella messa del Conclave non è stato ricordato Bergoglio, il nuovo Papa lo ha voluto ricordare».

 

Qual è la componente del Conclave che a prima vista non è risultata vincente?

«Quella di chi voleva tornare indietro, mettere le cose in ordine considerando il pontificato di Francesco un periodo estemporaneo. Di chi diceva che bisogna preoccuparsi del figlio maggiore che resta a casa e non del figliol prodigo che è uscito fuori».

PAPA LEONE XIV - ROBERT FRANCIS PREVOST

 

2 - «UN ACCORDO VELOCE NEL SUO PROGRAMMA I TEMI DI BERGOGLIO MA LUI È PIÙ DOLCE»

Estratto dell’articolo di Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”

 

«È una persona molto semplice, di un’umanità intensa. Sulla linea di Francesco, ma meno spigoloso. Molto delicato, molto fine, un uomo mite». Il cardinale Gianfranco Ravasi è colpito, anche se a ripensarci i segnali c’erano stati. «Sorprende la velocità, ma durante le congregazioni alcuni segnali erano emersi…».

 

Aveva detto qualcosa di particolare?

MONSIGNOR GIANFRANCO RAVASI jpeg

«Ciò che pensa, il suo programma, è tutto nelle parole che ha rivolto ai fedeli dalla loggia delle Benedizioni. La pace, la missione, la spiritualità. Anche quello dei migranti sarà un tema che proseguirà. Sono i cantieri di papa Francesco, non per niente ha citato pure la sinodalità. Ma l’essenziale, ciò che ha colpito, è il suo modo di essere».

 

In che modo?

«[…] È un uomo che crea spontaneità, cosa che a un tempo lo unisce e lo differenzia da Bergoglio. È più dolce. In un mondo urlato, è un americano delicato che rappresenta tutto il continente, anche l’America del Sud. Non è lo statunitense yankee. Una persona semplice, che si occupava di un dicastero importante come quello dei vescovi, e per questo ha uno sguardo internazionale, ma non amava apparire».

ROBERT FRANCIS PREVOST - PAPA LEONE XIV

 

[…] Leone XIV ha parlato di missione…

«Sì, e questi giorni hanno mostrato come anche in una società scristianizzata c’è sete di trascendenza. In un mondo dove domina l’indifferenza morale e religiosa, la fede è considerata irrilevante, l’etica è mobile secondo le circostanze, la Chiesa ha la possibilità di entrare con la potenza del suo messaggio, di parlare ancora dell’oltre, delle cose ultime: la vita, la morte, la libertà, il male, la sofferenza, l’amore, la felicità, la verità, la pace, l’armonia. Leone XIV si è definito un figlio di Agostino, la figura più alta della cristianità...».

 

Insomma, c’è ancora spazio per parlare delle questioni escatologiche?

«Più che mai, lo abbiamo visto. Molti hanno provato attrazione nel sentire risuonare la parola evangelica che inquieta le coscienze intorpidite. Aveva ragione Pascal quando diceva che l’uomo supera infinitamente l’uomo. La domanda religiosa resta viva, nonostante tutto.

robert francis prevost in peru

 

C’è stata un’esplosione di interesse che allontana la tentazione di dire: rifugiamoci all’interno del tempio, difendiamo le nostre posizioni. Si tratta di tornare a proporre le grandi questioni della trascendenza, della vita e della morte. Bisogna tornare al kerygma, all’annuncio delle origini. Non c’è niente da fare. Questo è l’orizzonte in cui opererà il nuovo Papa».

papa leone xiv a sorpresa al palazzo del sant uffizio 4papa leone xiv a sorpresa al palazzo del sant uffizio 5papa leone XIV centrale foro italicoPAPA FRANCESCO E ROBERT FRANCIS PREVOST PAPA FRANCESCO E ROBERT FRANCIS PREVOST PAPA FRANCESCO ROBERT FRANCIS PREVOST - FOTO LAPRESSE papa leone xiv MEME SU LEONE XIV - ROBERT FRANCIS PREVOSTROBERT FRANCIS PREVOST - PAPA LEONE XIV - VIGNETTA BY VUKIC robert francis prevost papa leone xiv

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…