LA "GIUSTIZIA" DI MADURO NON CONOSCE PIETÀ - È MORTA IN CARCERE YENNY LUCIA BARRIOS, DETENUTA VENEZUELANA MALATA DI CANCRO ACCUSATA DI TERRORISMO, DOPO LE PROTESTE CONTRO LA RIELEZIONE DI NICOLAS MADURO DEL 28 LUGLIO 2024 – LA 45ENNE È STATA ARRESTATA POCHE SETTIMANE DOPO UN’OPERAZIONE, NUMEROSE ONG AVEVANO CHIESTO LA SUA LIBERAZIONE PER PERMETTERGLI DI ASSISTERLA, MA LE AUTORITÀ HANNO IGNORATO DECINE DI APPELLI – IL SUO CASO È DIVENUTO SIMBOLO DELLA REPRESSIONE POLITICA E DELLA CRISI UMANITARIA CHE ATTRAVERSA IL PAESE SUDAMERICANO, DOVE QUASI DUEMILA PERSONE RESTANO ANCORA OGGI DETENUTE PER MOTIVI POLITICI…
(ANSA) - È morta Yenny Lucía Barrios, 45 anni, paziente oncologica venezuelana affetta da linfoma non-Hodgkin, accusata di terrorismo dopo le proteste post-elettorali del 28 luglio 2024.
Arrestata il 9 settembre di quell'anno, poche settimane dopo un'operazione, trascorse 93 giorni in carcere e fu poi liberata con obbligo di presentazione mensile a Caracas, nonostante la grave malattia renale. I suoi avvocati non riuscirono a ottenere che potesse firmare nel suo stato di origine, Lara, distante centinaia di km dalla capitale. Lo rende noto Infobae.
Barrios è morta senza poter vedere il suo unico figlio, Diego Sierralta, arrestato nel gennaio di quest'anno per aver pubblicato sui social un messaggio in cui cercava di scambiare un medicinale necessario alla madre. È tuttora detenuto nella sede della Polizia Nazionale Bolivariana a Barquisimeto.
Numerose Ong avevano chiesto la sua liberazione per permettergli di assisterla, ma le autorità hanno ignorato decine di appelli. L'accusa contro Barrios e altri oppositori fu promossa dal procuratore Anderson Carmona, che successivamente ha lasciato il paese sudamericano e chiesto asilo in Germania.
La denuncia partì dal dirigente del PSUV José Alexander Gil Álvarez, che la accusò la donna di aver partecipato a proteste contro la sede del partito chavista a Carora, la sua città, nello stato di Lara. Il caso di Yenny Barrios è divenuto simbolo della repressione politica e della crisi umanitaria che attraversa il Venezuela, dove quasi duemila persone restano ancora oggi detenute per motivi politici.




