diabolik eva kant

E’ MORTO DIABOLIK - SE N’E’ ANDATO AD 80 ANNI SERGIO ZANIBONI, IL DISEGNATORE DEL FAMOSO FUMETTO. INVENTO’ IL “CATTIVO”, E LE STORIE PRESERO SPUNTO DA UN FATTACCIO DI CRONACA AVVENUTO A TORINO QUASI 60 ANNI FA - L’ASSASSINO SI FIRMAVA “DIABOLICH” 

1. PER I PROTAGONISTI FOTOGRAFA GLI AMICI

Guido Tiberga per La Stampa

 

Sergio ZaniboniSergio Zaniboni

«Mi piace disegnare a matita. Posso permettermi di schizzare o essere preciso, e l’immagine si definisce quasi da sola sul foglio. So bene che il ripasso a china arriverà, e la gomma per cancellare annullerà i miei disegni per sempre, senza lasciare traccia. Ma mentre disegno non ci devo pensare: la mia matita diventerebbe triste...».

 

Sergio Zaniboni, l’autore di queste parole, è morto ieri a ottant’anni. Se n’è andato portando con sè la passione per il disegno che aveva fatto di lui uno dei grandi artisti del fumetto italiano. Il disegno a matita, quello più naturale, lasciando agli altri (spesso al figlio Paolo) il compito di inchiostrare le tavole prima della stampa.

 

DIABOLIK EVA KANTDIABOLIK EVA KANT

Il torinese Zaniboni è l’uomo che per oltre quarant’anni ha accompagnato l’evoluzione grafica di «Diabolik», il primo protagonista «cattivo» a frequentare le nostre edicole: Con lui, il volto monocorde e sempre corrucciato che il personaggio aveva mostrato agli esordi si era aperto a una serie di espressioni più varie: è diventato più credibile, più «vero».

Zaniboni schizzi TEXZaniboni schizzi TEX

 

Zaniboni, d’altro canto amava lavorare dal vero. Faceva fotografie («anche ai passanti che avevano posizioni strane») e a quelle si ispirava nel disegnare. «Usava» amici e conoscenti come modelli per i personaggi e alcuni gli sono stati grati per anni.  «Diabolik» non era la sua unica creatura. Aveva lavorato per il «Giornalino» e si era anche cimentato con una storia speciale di Tex. Forse però è il personaggio cui aveva dato di più, ricevendone una fama limitata ai soli appassionati e agli addetti ai lavori. Eppure era davvero un grande: oggi non è solo la sua matita a essere triste. 

 

2. LO SPUNTO DEL FUMETTO VENNE DA UN CASO DI CRONACA NERA DEL 1958

Maurizio Ternavasio per La Stampa

 

Mercoledì 26 gennaio 1958, tra le centinaia di lettere che ogni giorno arrivavano alla redazione della Stampa, la cui sede era allora in Galleria San Federico, ce ne era una scritta a matita con la carta carbone su un foglio protocollo a quadretti, che era stata spedita qualche giorno prima da Porta Nuova. 

 

omicidio diabolikomicidio diabolik

La missiva riportava questa frase:

 

«Sono venuto da lontano per via 

di compiere il mio delitto, da non confon-

dersi con uno qualsiasi. Ho studiato la cosa perfetta 

in modo da non lasciare traccia ne-

anche di un ago. Con il delitto è cessato insi-

eme l’odio per lui. Questa sera parto alle ore 20».

 

La lettera, di cui abbiamo riportato gli «a capo» originali, proseguiva così:

 

«Un tempo io e la vittima eravamo molto amici e portavamo la divisa insieme. Poi lui mi tradì come fossi un cane. Oggi stava bene, e così la mia vendetta lo ha raggiunto. Spero che scoprirete il suo cadavere prima che diventi marcio. Leggendo con attenzione la lettera troverete con precisione dove è stato compiuto il mio delitto perfetto».

diabolik fontanesidiabolik fontanesi

 

La lettera terminava con uno strano nome apposto in calce: Diabolich. Un testo analogo era stato spedito pure in questura. Dove in poco tempo venne risolto lo strano rebus: le sillabe terminali di ogni riga della prima parte erano infatti VIA-FON-TA-NE-SI-20, una breve e stretta strada del quartiere Vanchiglia, compresa tra corso Tortona e la Dora. Al piano terreno di questo stabile, in un laboratorio da poco dismesso da un calzolaio, viene scoperto il cadavere di Mario Giliberti, ventisettenne foggiano di Lucera che da poco più di un anno e mezzo era giunto a Torino dove era stato assunto dalla Fiat. Il suo corpo era orribilmente martoriato da 18 coltellate. 

 

Il giovane, in attesa di trovare una sistemazione migliore, viveva lì, in quel povero locale messogli a disposizione dal cugino ciabattino da poco andato in pensione. Sul pomello di uno sportello della dispensa era appeso un bigliettino che, con una grafia simile a quella della lettera inviata a La Stampa, riportava la scritta «Riuscirete a trovare l’assassino?». L’autore del delitto, forse per confondere le carte, aveva rubato trentamila lire e qualche oggetto prezioso.

 

delitto diabolikdelitto diabolik

Gli inquirenti, come si diceva allora, brancolano nel buio. Sembrava veramente il classico delitto perfetto: i tanti indizi lasciati dal colpevole per lungo tempo non portano da nessuna parte. La Stampa dà grande risalto al caso, le prime pagine della cronaca cittadina si sprecano per molti giorni. E intanto si scatena l’emulazione: nei giorni successivi alla redazione del quotidiano torinese vengono recapitate diverse missive dal tenore simile a quella contenete la crittografia. Le lettere finali di una di esse 

 

«Sono arrivato. Vi 

do la traccia. Cen-

to saluti e pazienza»

 

DIABOLIK EVA KANTDIABOLIK EVA KANT

riportavano alla città veneta dove lo pseudo-assassino voleva far credere di essersi rintanato. Quello vero, invece, aveva commesso un clamoroso errore. Nel portafoglio della vittima, alleggerito di tutti i soldi, aveva dimenticato di rimuovere una foto che lo ritraeva nel giorno del Natale del 1955 a casa sua insieme al Giliberti.

 

Lui è Aldo Cugini, discendente di una benestante famiglia di imprenditori bergamaschi, che aveva fatto il servizio militare proprio con il giovane ucciso in via Fontanesi. Cugini viene arrestato, e rimarrà in carcere a lungo prima di essere scagionato per insufficienza di prove dopo una lunga battaglia legale improntata sulle perizie calligrafiche sulla lettera alla Stampa e sui bigliettini lasciati sulla scena del crimine. Il loro sarebbe stato un rapporto improntato a quelle «amicizie particolari» che allora definivano gli amori tra due persone dello stesso sesso. Le voci maligne dicono che il Cugini fosse parente alla lontana di papa Giovanni XXIII.

 

Nel novembre del 1962, cioè quattro anni dopo il terribile delitto, le sorelle milanesi Giussani creano il fortunato fumetto Diabolik. E per il nome Angela e Luciana avevano pubblicamente dichiarato di essersi rifatte a quel fatto di cronaca nera. Così il killer di via Fontanesi sarebbe rimasto per sempre nella storia. 

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….