“IL CSM? CON LA RIFORMA SARÀ COME SCEGLIERE CON I DADI” – EDMONDO BRUTI LIBERATI, EX CAPO DELLA PROCURA DI MILANO E GIÀ PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI: "LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA? NON MI PIACE. SULLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE, I DIFETTI SONO DI GRAN LUNGA PREVALENTI SUI PREGI. PM SEPARATI DAI GIUDICI SONO PREVISTI IN MOLTE DEMOCRAZIE EUROPEE CON UNA QUALCHE FORMA DI DIPENDENZA DAL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA. FIN QUANDO QUESTA INFLUENZA VIENE ESERCITATA CON DISCREZIONE, TUTTO OK, MA LE INVOLUZIONI VERSO LE DEMOCRAZIE ILLIBERALI ALLE QUALI STIAMO ASSISTENDO IN EUROPA E NEGLI STATI UNITI DIMOSTRANO CHE I RISCHI PER LO STATO DI DIRITTO ESISTONO…”
Estratto dell'articolo di Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
Lei è stato presidente dell’Anm e di Md, corrente più progressista delle toghe, oltre che procuratore di Milano.
Dottor Edmondo Bruti Liberati, che ne pensa della riforma della Giustizia?
«Diciamo che è un passo avanti rispetto alla pigrizia di chiamarla “Separazione delle carriere tra giudici e pm”, come era la proposta originaria degli avvocati delle Camere penali ripresa da diversi parlamentari e poi cestinata senza molto garbo dal disegno di legge Meloni/Nordio, nel quale la separazione è un aspetto del tutto marginale».
RIFORMA DELLA GIUSTIZIA APPROVATA IN SENATO - CARLO NORDIO
Cosa non le piace?
«Non mi piace nulla. Sulla separazione delle carriere, i difetti sono di gran lunga prevalenti sui pregi. Si sarebbe potuto svolgere un confronto, ma la blindatura ha vanificato la riflessione prevista per le revisioni della Costituzione.
Pm separati dai giudici sono previsti in molte democrazie europee con una qualche forma di dipendenza dal ministro della Giustizia. Fin quando questa influenza viene esercitata con discrezione, tutto ok, ma le involuzioni verso le democrazie illiberali alle quali stiamo assistendo in Europa e negli Stati Uniti dimostrano che i rischi per lo Stato di diritto esistono».
[…] Negli ultimi decenni, la giustizia è stata terreno di scontro. Da qui al referendum sarà peggio?
«I cittadini saranno chiamati a votare sì o no ad un pacchetto di norme inscindibile. Si vota sullo spezzettamento del Csm in due Csm non comunicanti tra loro, sul sorteggio, il mitico “uno vale uno”, dei componenti e su una Corte disciplinare chiamata Alta, ma costruita in modo sgangherato. Temi complessi sui quali mi auguro l’opinione pubblica sarà informata puntualmente».
Le principali critiche alla riforma riguardano il sorteggio dei componenti del Csm, togati e laici.
«Per i laici è una autoumiliazione del Parlamento che si dichiara incapace di scegliere. Per i magistrati è inutile, perché i sorteggiati potranno continuare a far riferimento lo stesso alle diverse anime dell’associazionismo. La scelta con i dadi di chi è chiamato ad organizzare la giustizia è insensata. La divisione in due Csm, uno per i pm e l’altro per i giudici, non comunicanti, impedisce una visione coordinata dell’organizzazione di Procure e Tribunali».
[…] Non si è esagerato nel Csm con le nomine a pacchetto, considerate una forma di spartizione?
«Il dato negativo, sempre immanente, va contrastato, ma pretendere di abolire il raggrupparsi attorno alle diverse opzioni è impossibile e controproducente, perché apre spazio, come dicevo, ai particolarismi. Molti passi avanti sono stati fatti. Come ha ricordato il vicepresidente Pinelli sul Corriere della Sera , l’85% delle nomine lo scorso anno sono state all’unanimità. Che su alcune, magari le più importanti, ci si divida è nella fisiologia del pluralismo».
Si vuole istituire un’Alta corte disciplinare.
«Va smentita la favola che ci sia nel Csm un lassismo disciplinare, che tale è anche se rilanciata dal ministro Nordio che ha parlato di sanzioni molto morbide come le “censure”. I dati ufficiali per il 2024 dicono che prevalgono le sanzioni più gravi, come perdita di anzianità e rimozione. Il vicepresidente Pinelli ha dichiarato: “La sezione disciplinare che io presiedo, nel rispetto delle garanzie, decide con assoluto rigore”.
Questa Alta corte ha una costruzione così sgangherata che persino i, pochi, costituzionalisti che ne sono fautori evidenziano criticità insuperabili. In realtà, è uno dei tasselli per depotenziare il Csm riducendolo all’organismo assolutamente irrilevante che ha operato nell’Italia liberale e nel periodo fascista. Nel 1948 la Costituzione ha fatto una scelta diversa».
EDMONDO BRUTI LIBERATI
GIORGIA MELONI - VIGNETTA BY ROLLI IL GIORNALONE - LA STAMPA
VIGNETTA DI ELLEKAPPA - GIORGIA MELONI E I MAGISTRATI
RIFORMA DELLA GIUSTIZIA APPROVATA IN SENATO
RIFORMA DELLA GIUSTIZIA APPROVATA IN SENATO - PROTESTE DEL PD
RIFORMA DELLA GIUSTIZIA APPROVATA IN SENATO - PROTESTE DEL PD
EDMONDO BRUTI LIBERATI



