damiano torrente

“ERA ADDOLORATO, SI È PENTITO” – PARLA IL SACERDOTE PALERMITANO CHE HA ASCOLTATO LA CONFESSIONE DI DAMIANO TORRENTE, CHE 5 ANNI FA HA UCCISO E FATTO SPARIRE IL CORPO DI UNA DONNA, GETTANDOLO DA UN DIRUPO: “HO LETTO NEL SUO RACCONTO TANTA SOFFERENZA. VOLEVA CAMBIARE VITA” – DOPO UN MESE DI PERCORSO SPIRITUALE L’UOMO HA CONFESSATO IL DELITTO ANCHE AI CARABINIERI, SVELANDO I DETTAGLI DI QUELLA STORIA DI DEGRADO TRA PROSTITUZIONE, USURAI E COCAINA…

Da il "Corriere della Sera"

 

Damiano Torrente

Si è tenuto dentro quell'orribile segreto per cinque anni. Un macigno che la sua coscienza non ha più retto. Fino a quando Damiano Torrente, palermitano di 46 anni, ha confessato la sua colpa a un sacerdote.

 

E da lì, è partito un percorso spirituale che lo ha portato a raccontare ai carabinieri di avere ucciso una donna, cinque anni fa. La vittima è Ruxandra Vesco, romena.

 

ruxandra vesco 2

Aveva 33 anni quando sparì, fu presentata una denuncia per la scomparsa. Torrente l'aveva uccisa, un delitto maturato in un contesto di degrado, tra prostituzione, droga e usura. Dopo tanto tempo, difficile pensare che gli inquirenti sarebbero arrivati a lui. Ma il rimorso tormentava Torrente, tanto da spingerlo ad aprirsi. «Era addolorato, si è pentito. La porta del suo cuore l'aveva già spalancata al Signore. Ritengo di aver letto nel suo racconto tanto dolore, tanta sofferenza e un sincero pentimento», dice padre Giovanni Cassata, il sacerdote che lo ha assistito nel suo percorso di redenzione.

 

le ricerche del corpo di ruxandra vesco

«Quell'uomo voleva mettere in pace la propria coscienza con il Signore, voleva cambiare vita e questo l'ho percepito con chiarezza». Dopo il delitto Torrente, un pescatore, aveva messo il cadavere in un grande sacco nero e se ne era disfatto salendo sul Monte Pellegrino, la montagna sul mare che veglia sulla città di Palermo. Il corpo era stato gettato in un dirupo, dove i vigili del fuoco ne hanno recuperato i resti, seguendo le indicazioni date ai carabinieri dal reo confesso. Sul luogo del ritrovamento sono arrivati anche i Ris.

 

monte pellegrino palermo

Torrente è stato posto in stato di fermo, le indagini sono affidate al sostituto Felice De Benedittis della procura di Palermo. La versione dei fatti dell'uomo è adesso al vaglio degli investigatori. Il pentimento di Torrente è maturato nella parrocchia di Nostra Signora della Consolazione, vicino al porto di Palermo. Il sacerdote da cui l'uomo è andato a confessarsi lo ha convinto alla fine di un confronto durato settimane a consegnarsi alle forze dell'ordine.

 

ruxandra vesco 1

Il percorso che ha portato alla confessione di Torrente è iniziato poco più di un mese fa, quando l'uomo ha cominciato a parlare a padre Cassata del suo «inferno», così lo ha chiamato da subito. «Ci siamo visti quasi ogni giorno - ha raccontato il prete -. Gli ho detto che era fondamentale chiudere i conti con la giustizia prima ancora di ricongiungersi con il Signore». Secondo il racconto reso da Torrente agli investigatori, lui e la vittima avevano intrecciato una relazione extraconiugale. Si erano conosciuti all'Addaura, una zona di mare di Palermo.

 

La donna non aveva fissa dimora - qualcuno anni fa aveva anche creato una pagina Facebook accusandola di essere una truffatrice -, arrivava a Palermo dal Trapanese. Torrente ha raccontato una terribile storia di degrado: aveva dato a Ruxandra dei soldi facendoseli prestare a usura da un personaggio poco raccomandabile, l'aveva fatta prostituire dalle parti del porto per pagare il debito, di mezzo ci sarebbe stato anche il consumo di cocaina.

 

PALERMO - IL RITROVAMENTO DEL CORPO DI RUXANDRA VESCO

A un certo punto della relazione, però, la donna romena si sarebbe presentata coi bagagli a casa sua, dicendosi pronta anche a denunciarlo per sfruttamento della prostituzione. Quel giorno di ottobre del 2015, temendo anche che la relazione fosse scoperta da sua moglie, Torrente ha strangolato con una corda «Alessandra» (così si faceva chiamare Ruxandra).

 

Poi ha messo il corpo nel bagagliaio dell'auto e se n'è disfatto, liberandosi successivamente anche degli effetti personali della vittima, ma in un posto diverso. Si era liberato di tutto Damiano Torrente, tranne che del peso del suo rimorso per l'atroce delitto. Lo ha portato con sé per anni, fino a quando non ne ha potuto più. Fino a quando un prete lo ha preso per mano.

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...