eva riccobono

“MIO PADRE MI COSTRINSE A IMPARARE IL PALERMITANO STRETTO. NON VOLEVA CHE FOSSI SCAMBIATA PER UNA TURISTA” - EVA RICCOBONO: “MI DICEVA: SE PENSERANNO CHE SEI UNA DEL POSTO TI TRATTERANNO DI CONSEGUENZA. PALERMO HA UN SOLO DIFETTO: LA SI AMA TANTO DA NON VEDERNE LE PECCHE, PER TROPPO DESIDERIO DI PROTEZIONE. PENSO ALLA PULIZIA. POTREBBE COMPETERE CON QUALUNQUE ALTRA MERAVIGLIA SE SOLO QUALCUNO PRENDESSE IN MANO LA SITUAZIONE…”

Estratto dell'articolo di Paola Pollo per www.corriere.it

 

eva riccobono 3

Papà Giacomo quando ancora era una ragazzina decise di insegnarle il palermitano, quello del centro, dei mercati di Ballarò e della Vucciria. «Eva devi parlarlo meglio di tutti noi, così non penseranno che sei una turista ma una del posto e ti tratteranno di conseguenza», le diceva. «E così il mio dialetto è il più dialetto della famiglia. E pensate le facce quando facevo la spesa al mercato, alta e bionda e con la erre arrotolata, non appena cominciavi a parlare in siciliano stretto ma stretto, dall’altra parte del banco quasi svenivano».

 

palermo 8

Già, chissà. Poi, forse, è da qui che comincia la Eva Riccobono che ride e scherza e stupisce. Quarant’anni tondi tondi, è stata fra le modelle più famose al mondo, ora è attrice e scrittrice. È lei che ci porta per mano nella Palermo in cui è nata e cresciuta, da padre siciliano e mamma tedesca: «Fino a 19 anni non mi sono mai mossa da lì» racconta oggi entusiasta di parlare della città che è il suo cuore.

 

«Poi ho cominciato a viaggiare, e parecchio, direi. Ma lì sono le mie radici, il mio tutto. Ogni anno ci torno con i bambini e Matteo ( Ceccarini, suo marito, ndr): ci sono la mia famiglia (i genitori e le due sorelle, ndr), gli amici, gli affetti. A Pasqua e a fine agosto. E quando arrivo sono Eva. Eva e basta […]».

eva riccobono 1

 

Il luogo del cuore?

«In assoluto è un paesino vicino che si chiama Scopello. Un luogo bellissimo dove io vivevo da giugno fino a settembre, finita la scuola. C’era questa piazza e questa gebbia ( tipica vasca-cisterna usata in campagna, ndr) dove l’acqua era potabile e noi ci divertivamo un sacco. Ci conoscevamo tutti e anche oggi quando vado ritrovo la gelataia di quando ero ragazzina e altri volti amici, mi si apre il cuore. Un posto magico insomma, dove mangiavo, ma in realtà lo mangio ancora, il panino “cunzato” più buono al mondo: pomodoro, primo sale, origano, acciughe, olio buono e pane cotto nel forno a legna. Puoi cercare di replicarlo ovunque, perché la ricetta è semplice, ma come in piazza a Scopello, mai!».

 

In città?

«I posti più belli di Palermo sono i quartieri del centro storico, quelli che partono dal vero cuore della città, i Quattro Canti, dunque i vecchi mercati cioè Ballarò o la Vucciria. Oggi le nuove generazioni hanno deciso di prenderli in mano e di ri-vitalizzarli. E ora sono quartieri sicuri che la notte si trasformano: i vicoli e le botteghe artigianali che si riempiono dal tramonto in poi di giovani. Con un’offerta di street food incredibile, di cibo e di vino e di birre artigianali. Lì sono proprio cresciuta facendo le serate più belle della mia vita, semplicemente stando in piedi a chiacchierare per le stradine. Un po’ fatiscenti, è vero.

palermo 3

 

Ma proprio per questo puoi respirare anche così la storia e la cultura della mia città e la diversità dell’architettura e della gente. Poi c’è una socialità incredibile. Sei con un amico e ne conosci altri cinquanta. Mi succede anche tutt’ora, quando “scendo”. In questi ultimi anni trovi poi molti giovani artisti alternativi stranieri: pittori, scultori, scrittori; tedeschi, inglesi o francesi che stanno lì e ti raccontano le loro storie e del loro innamoramento per Palermo che piace perché autentica. […]».

eva riccobono 2

 

[…] C’è una comunità meravigliosa di persone fatta dei nuovi nuclei familiari di palermitani che hanno sposato ragazze venute dall’Africa e viceversa. E l’integrazione è diventata realtà […]».

 

Imperdibile?

«Il cibo: arancine, caponata, polpo fresco, ostriche e pane con la milza. Cosa te lo dico a fare? Penso sia lo street food di più alta qualità al mondo. C’è questo e quello, semplicità e tradizione. E il gelato, poi! Non c’è gelateria palermitana che non sappia farlo come si deve: su tutti i gusti, la cremolata che sembra una granita ma non lo è».

 

Il luogo “segreto”?

«Il quartiere Kalza con le sue chiesette e le sue piazze. A 22 anni me lo fece scoprire mio padre. Prendendo la patente a Milano, capii che alla fine non conoscevo così bene la mia di città. […] E poi il quartiere Ballarò, che è il più nominato e conosciuto ma non per questo ogni volta non mi stupisce. C’è sempre una sorpresa dietro l’angolo. Come quella volta che arrivai e mi ritrovai un megaschermo dove si proiettava un film d’autore. O quando mia sorella mi disse “vestiti che usciamo per andare a una festa in verticale pazzesca”».

palermo 1

 

Festa in verticale?

«Anche io non sapevo cosa fosse. Me lo spiegò lei: le organizzano le famiglie di uno stesso palazzo. Ad ognuno un compito. Quella volta invitavano gli inquilini di una casa tutta abitata da nordafricani: così trovavi il couscous al primo piano e i dolcetti al miele all’ultimo. Negli altri, musica e bevande e tanta, tantissima accoglienza e calore».

 

EVA RICCOBONO

Un profumo di Palermo?

«Quello del mare che si infrange sulle scogliere. Che è diverso da quello che senti sulla spiaggia. È unico, lo riconosco appena atterro all’aeroporto e percorro la litoranea che mi porta in città».

[…]

 

La Palermo che non consiglia?

«La mia città ha un solo difetto, cioè che la sia ama così tanto da non vederne le pecche per troppo desiderio di protezione. Penso alla pulizia. Palermo potrebbe competere con qualunque altra meraviglia se solo qualcuno prendesse in mano la situazione. […]».

eva riccobono pronta per venezia

 

La Palermo che gli non si aspettano, ma che c’è?

«Quella che abbiamo visto la scorsa settimana. Che fa parte del carattere dei palermitani: l’unione. Centinaia di persone e famiglie dei dintorni, nelle campagne, che si sono date una mano le une con le altre per spegnere gli incendi. E prima che arrivassero gli aiuti. Questo può succedere anche per strada. Se ti succede qualcosa c’è sempre qualcuno che si offre di aiutarti. Ci sono disponibilità e solidarietà. Noi ci proteggiamo e proteggiamo chi è accanto a noi. […]».

 

palermo 5

Uno scrittore per scoprirla ancora meglio?

«Tra i Pirandello e i Camilleri dico anche Goliarda Sapienza, una scrittrice donna che a me piace molto. Il suo L’arte della gioia che mi fu consigliato da una signora armena che era seduta accanto a me a una sfilata mi ha aperto un altro mondo».

EVA RICCOBONO IN PASSERELLAEVA RICCOBONO CON MARITO E FIGLIeva riccobonoEVA RICCOBONOEVA RICCOBONOeva riccobonoEVA RICCOBONO - PLAYBOYpalermo 6EVA RICCOBONO palermo 7palermo 2palermo 4

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....