fabio ciciliano green pass

"PER L'IMMUNITA' DI GREGGE NON BASTA PIU' L'80% DEI VACCINATI" - FABIO CICILIANO, UNO DEI COMPONENTI DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO, AVVERTE: "L'UNICO MODO PER VIVERE NORMALMENTE È UN USO PIÙ ESTESO DEL GREEN PASS" - "L'OBIETTIVO DELL'80% ERA VALIDO QUANDO FRONTEGGIAVAMO IL CEPPO ORIGINARIO DEL VIRUS, NON LA CONTAGIOSISSIMA VARIANTE DELTA" - L'OBBLIGO VACCINALE POTREBBE ESSERE CONTROPRODUCENTE: "BISOGNA ESSERE PRAGMATICI. È DIVENTATO ARGOMENTO DI CONTRAPPOSIZIONI IDEOLOGICHE. SI RISCHIA UNA DIVISIONE CHE PARALIZZEREBBE TUTTO"

Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”

 

Fabio Ciciliano

«Parlare di immunità di gregge con l'80 per cento di vaccinati, non è più possibile. Un uso il più esteso possibile del green pass che faccia crescere il numero dei vaccinati, è quindi l'unico modo per mantenere questo stato di cose: vivere normalmente, senza le restrizioni del passato».

 

Fabio Ciciliano, componente del Cts, in rappresentanza del dipartimento di Protezione civile, sgombra il campo dai dubbi, almeno da quelli di merito: l'estensione dell'obbligo di green pass è necessaria. «Ma le scelte, alla fine, competono sempre alla politica».

 

Vaccini

Dottor Ciciliano, fine settembre arriva e anche l'obiettivo dell'80 per cento di completamente immunizzati è a portata di mano. Perché non basta per sentirci al sicuro?

«Quell'obiettivo risente delle condizioni del periodo in cui ci trovavamo quando è stato fissato. Fronteggiavamo il ceppo originario del virus, non la contagiosissima variante Delta. Inoltre anche i comportamenti individuali erano diversi: usavamo tutti la mascherina».

 

Parla dell'obbligo di indossarla all'esterno, caduto a fine giugno?

Green pass scuola

«La cancellazione di quell'obbligo obbedisce a un principio scientifico che resta valido: all'esterno ci si contagia meno. Ma c'è un aspetto psicologico da tener presente: non indossare la mascherina all'aperto ha provocato un comportamento meno rigoroso anche al chiuso. Così la circolazione del virus aumenta. L'immediata conseguenza è l'abbassamento della copertura collettiva, nonostante un alto numero di vaccinati».

 

controlli green pass alla stazione di milano garibaldi 7

E ora?

«Serve un numero di vaccinati ancora maggiore».

 

Perché non introdurre l'obbligo vaccinale?

«Da un punto di vista epidemiologico, l'obbligo vaccinale, che in fondo è già in vigore per altre 10 categorie di infezioni, garantirebbe il risultato. Ma in teoria. Invece bisogna essere pragmatici. Il vaccino contro il Covid, purtroppo, è diventato argomento di contrapposizioni ideologiche che nulla hanno a che fare con l'evidenza scientifica. Con una legge che introduce l'obbligo, si rischia una divisione tra favorevoli e contrari che paralizzerebbe tutto».

 

Quindi meglio procedere estendendo l'obbligo del green pass.

controlli green pass alla stazione di roma 19

«Se vogliamo continuare nella indispensabile azione di contenimento della circolazione del virus, sì. L'unica alternativa all'obbligo di green pass è ricorrere di nuovo a chiusure e limitazioni. E, sinceramente, se esibire il certificato verde per entrare in ufficio può essere vissuto come una costrizione, osservare il coprifuoco lo è almeno altrettanto».

 

Lei ritiene quindi che sarebbe utile estendere l'obbligo a tutti i lavoratori?

«È un passo ulteriore rispetto all'estensione alle categorie di lavoratori in contesti in cui devono avere il green pass i fruitori, come i dipendenti di ristoranti e bar. Ma un passo secondo me necessario. E anche equanime. Se il ragionamento non è più la sola esposizione al rischio, che varrebbe per categorie come i cassieri del supermercato, ma anche la capacità di farsi vettori, ha senso un'estensione a tutti i lavoratori».

 

L'opposizione al green pass passa anche dalla diffidenza sull'utilità o sulla sicurezza dei vaccini. Per esempio, c'è una resistenza a vaccinare i 12-15enni. È giustificata?

roma vaccinazione anti covid 19 per i maturandi 5

«No. Non lo è. Il vaccino per i più giovani è approvato dalle agenzie regolatorie e quindi è utilizzabile con fiducia. Ci sono Paesi che non lo incentivano, come la Germania, per una diversa strategia che considera anche differenti abitudini sociali: lì i nonni, per esempio, convivono meno con i ragazzi. Non certo perché non sia sicuro vaccinare i 12-15enni».

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....