ismail haniyeh yahya sinwar

HAMAS PEGGIO DEL PD – CHE FINE HA FATTO LA DELEGAZIONE DELL'ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA CHE DOVEVA ANDARE AL CAIRO PER NEGOZIARE UNA TREGUA CON ISRAELE? I LEADER STANNO SCAZZANDO SUI TERMINI DELL'ACCORDO - ISMAIL HANIYEH, TRA GLI AGI OFFERTI DAGLI EMIRI A DOHA, PREME PERCHÉ GLI ISRAELIANI CONCEDANO IL CESSATE IL FUOCO PERMANENTE PRIMA DI QUALUNQUE NEGOZIATO. MENTRE YAHYA SINWAR, BRACCATO DALLE FORZE SPECIALI NEI TUNNEL, È PRONTO AD ACCETTARE LE SEI SETTIMANE DI PAUSA…

D.f. per il “Corriere della Sera”

 

sinwar hamas gaza

A mancare è il primo passo avanti più importante, quello per scendere dalla scaletta dell’aereo. La delegazione di Hamas, attesa nel fine settimana, al Cairo non è ancora arrivata e prima dell’incontro con Abbas Kamel, il capo dei servizi segreti egiziani, potrebbe passare ancora qualche giorno, come spiega una fonte dell’organizzazione al quotidiano The New Arab , pubblicato in Qatar. Sarebbero necessarie «altre consultazioni» con i capi a Gaza, che hanno ricevuto il documento — un paio di pagine — in cui sono definite le linee principali di un’intesa per la pausa nei combattimenti e per lo scambio di prigionieri.

Ismail Haniyeh

 

Più che «consultazioni» — rivela il quotidiano americano Wall Street Journal — tra i boss nella Striscia, sotto le bombe pur protetti dai bunker sotterranei, e quelli all’estero si sarebbe creata una vera divisione: Ismail Haniyeh, ospite degli agi offerti dagli emiri a Doha, preme perché gli israeliani concedano il cessate il fuoco permanente prima di qualunque negoziato, mentre Yahya Sinwar — braccato dalle forze speciali nei tunnel — sarebbe pronto ad accettare le sei settimane di pausa.

 

Yahya Sinwar

[…] le proteste contro i fondamentalisti si moltiplicano, la popolazione è allo stremo, affamata, ammassata sotto tende di fortuna investite in questi giorni dalle tempeste e dal freddo. Le truppe israeliane continuano a premere su Khan Younis e Yoav Gallant, il ministro della Difesa, ha dichiarato che le operazioni si allargheranno a Rafah, verso il confine con l’Egitto, dov’è fuggito l’85 per cento dei 2,2 milioni di abitanti della Striscia, i palestinesi uccisi sono oltre 27 mila.

Ismail Haniyeh

 

Gli ostaggi ancora in vita tenuti a Gaza sarebbero un centinaio sui 136 rimasti dopo lo scambio con i detenuti palestinesi e la tregua di una settimana alla fine di novembre dello scorso anno. […] I negoziatori americani sperano che l’interruzione nelle battaglie possa portare a una tregua definitiva. Benjamin Netanyahu, il premier israeliano, ribadisce che «il conflitto andrà avanti fino alla vittoria totale».

gaza distruttagaza bombardataYahya Sinwarospedale di gaza 1morti a gazagazabombardamenti a gazaHANIYEHismail haniyeh 3hassan eslaiah con il leader di hamas yahya sinwarYahya Sinwar

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...