franco gabrielli

“L’INTELLIGENCE ITALIANA NON HA MAI STILATO ALCUNA LISTA DI POLITICI, GIORNALISTI, OPINIONISTI O COMMENTATORI, NÉ HA MAI SVOLTO ATTIVITÀ DI DOSSIERAGGIO” - L’AUTORITÀ DELEGATA PER LA SICUREZZA DELLA REPUBBLICA, FRANCO GABRIELLI, LEGGE DAGOSPIA E CONFERMA LA NOSTRA ANTICIPAZIONE SUL DOCUMENTO, PUBBLICATO DAL “CORRIERE”, CON DEI “PUTINIANI D’ITALIA”: “SI È RIUNITO UN GRUPPO DI LAVORO INTERMINISTERIALE DEDICATO ALLA MINACCIA IBRIDA ALLA SICUREZZA NAZIONALE A CUI HANNO PARTECIPATO LE DIVERSE AMMINISTRAZIONI COMPETENTI PER MATERIA, LA CUI ATTIVITÀ, SVOLTA ESCLUSIVAMENTE SULLA BASE DI FONTI APERTE, MIRA NON ALL’INDIVIDUAZIONE DI SINGOLI SOGGETTI, BENSÌ ALLA DISAMINA DI CONTENUTI RICONDUCIBILI AL FENOMENO DELLA DISINFORMAZIONE”

Articoli correlati

DAGOREPORT! ECCO COME E ANDATA. DUE GIORNI PRIMA CHE IL CORRIERE PUBBLICASSE LA LISTA DEI PUTINIANI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da https://www.ilfattoquotidiano.it

 

FRANCO GABRIELLI

L’intelligence italiana “non ha mai stilato alcuna lista di politici, giornalisti, opinionisti o commentatori, né ha mai svolto attività di dossieraggio”. L’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli, interviene nello scontro scatenato dalla pubblicazione sul Corriere della Sera di una rosa di nomi, tra politici, giornalisti, docenti e altre personalità che secondo il quotidiano di via Solferino sono finiti nel mirino dei servizi per le loro posizioni e attività volte a favorire la propaganda di Mosca.

 

ELISABETTA BELLONI - FRANCO GABRIELLI

Recentemente, sottolinea il sottosegretario, si è riunito “secondo una prassi routinaria il gruppo di lavoro interministeriale dedicato alla minaccia ibrida alla sicurezza nazionale“. Un tavolo “di confronto – spiega Gabrielli – istituito sin dal 2019 presso il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza e al quale partecipano le diverse amministrazioni competenti per materia, la cui attività, svolta esclusivamente sulla base di fonti aperte, mira non all’individuazione di singoli soggetti, bensì alla disamina di contenuti riconducibili al fenomeno della disinformazione“. Alla luce di ciò, conclude, le notizie su una presunta attività di dossieraggio e su eventuali liste “sono dunque destituite di ogni fondamento“.

 

i putiniani italiani secondo il corriere

Ieri era stato il presidente del Copasir, tirato in ballo proprio dagli articoli del Corriere, Adolfo Urso (FdI), a smentire che la presunta lista di filo-putiniani fosse finita in mano ai membri del Comitato: “La lista l’ho letta sul giornale, io non la conoscevo prima – ha dichiarato – Noi abbiamo attivato un’indagine alla fine della quale, ove lo ritenessimo, produrremo una specifica relazione al Parlamento”.

 

E ha poi ricordato: “Che esista una macchina della disinformazione e della propaganda che agisce da almeno dieci anni non lo dico io, ma istituzioni del Parlamento europeo”. Il presidente aveva infine aggiunto che solo lunedì mattina ha “ricevuto un report specifico che per quanto ci riguarda, come sempre, resta classificato“. Ma non è da lì che escono i nomi fatti dal Corriere: “In merito a quanto riportato da alcuni organi di stampa, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica rileva di non aver mai condotto proprie indagini su presunti influencer”.

 

articolo del corriere su orsini e i putiniani italiani

La notizia pubblicata dal giornale milanese ha scatenato per prima la reazione del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte: “Ho dato un’occhiata a quelle foto segnaletiche, a quella lista di proscrizione – ha affermato – Ho visto anche che è stata abbinata a presunte inchieste del Copasir. Secondo me bisogna stare molto attenti.

 

Anzi, voglio essere esplicito, trovo indegno che si facciano delle liste di proscrizione, che si mettano delle immagini di alcune persone, estraendo delle opinioni che hanno espresso. Il nostro Paese è bello perché siamo in democrazia, teniamocela stretta”.

 

i putiniani d'italia corriere della sera 5 giugno 2022

Non la vede diversamente il segretario federale della Lega, Matteo Salvini: “Diciamo che le liste di proscrizione ricordano anni bui del nostro Paese. Un conto è la libertà di opinione, un conto è mettere nomi, cognomi e facce di persone sgradite sui giornali. Additarli come nemici del popolo mi sembra volgare. Lo faceva qualcuno negli anni Venti del secolo scorso e non è finita bene. Non mi piacciono le liste di nomi e cognomi sgraditi, a meno che non ci siano dei reati”.

laura ruggeri maurizio vezzosi claudio giordanengo alberto fazolo alessandro orsini vito petrocelli maria dubikova giorgio bianchi manlio dinucci

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…