CONDANNARE BERLUSCONI – “REPORT” È ENTRATO IN POSSESSO DELL’AUDIO ORIGINALE DELLE CONVERSAZIONI TRA BERLUSCONI E IL GIUDICE AMEDEO FRANCO, RELATORE DELLA SENTENZA SUI DIRITTI MEDIASET (MORTO DUE ANNI FA): “È ANDATO GIANNI LETTA DA SANTACROCE E CI HA DETTO…” - I PRESUNTI GIUDIZI SUL BANANA DEL PRESIDENTE DEL COLLEGIO, ANTONIO ESPOSITO, E LA CLAMOROSA SCENA DI FRANCO CHE PROVA A REGISTRARE LE PAROLE DELLA CAMERA DI CONSIGLIO. POI IL REGISTRATORE SI INCEPPA, LUI SCAPPA IN BAGNO E…

report sulla sentenza dei diritti mediaset 3

IL VIDEO DI "REPORT"

https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Il-complotto-ef9af6b1-7ed8-430c-828f-7b60a56b6776.html

 

COMPLOTTO PER IL COMPLOTTO

Da www.rai.it/programmi/report

 

Silvio Berlusconi viene condannato il 1 agosto 2013 per frode fiscale nel processo Mediaset. La sentenza parla di 7,3 mln di euro evasi. Secondo i giudici Berlusconi è l'ideatore e sviluppatore del sistema che consentiva la disponibilità di denaro occulto direttamente o attraverso persone di sua fiducia.

ANTONIO ESPOSITO 1

 

Presidente del collegio arbitrale è il giudice Antonio Esposito che dopo la lettura del dispositivo di condanna dell'ex presidente del Consiglio diventa il bersaglio di una campagna di stampa che si è protratta fino ai giorni nostri. Quando esce la sentenza spuntano diversi testimoni che sostengono che il giudice Esposito avrebbe dato dei giudizi tranchant su Berlusconi.

 

 

report sulla sentenza dei diritti mediaset 4

Report si è messo sulle tracce dei testimoni, scoprendo che poi alcuni smentiscono, altri vengono indagati e una donna è condannata per falsa testimonianza. La vicenda torna d'attualità la scorsa estate perché viene diffusa la notizia che la sentenza sarebbe stata un'esecuzione politica per mano giudiziaria. A raccontarlo a Berlusconi è Amedeo Franco, morto due anni fa: è il relatore del collegio che qualche mese dopo la sentenza va a Palazzo Grazioli dal Cavaliere.

 

 Il giudice però durante quegli incontri riservati viene registrato a sua insaputa. Report è entrato in possesso dell'audio originale di quelle conversazioni, alcune inedite, che ribaltano il racconto fatto finora da alcuni organi di stampa e ha ricostruito quanto accaduto in Cassazione anche grazie alle interviste esclusive a tre giudici che facevano parte di quel collegio.

amedeo franco sulla condanna berlusconi 9

 

La nota inviata in redazione dall'avv. Niccolò Ghedini

 

BERLUSCONI E IL FINTO COMPLOTTO DELLA SENTENZA MEDIASET, ULTIMO DUELLO DAVANTI AL GIP DI NAPOLI

Conchita Sannino per www.repubblica.it

 

Il complotto inesistente, ovvero la lunga vicenda della sentenza dei diritti Mediaset che vide la conferma della condanna in Cassazione per Silvio Berlusconi (4 anni: con l'accusa di frode fiscale) fu disseminato di mistificazioni.

 

report sulla sentenza dei diritti mediaset 1

E di testimoni singolari: o colti subito in "casa", nello stesso entourage di Forza Italia, come nel caso dei tre dipendenti delle imprese del senatore Fi Domenico De Siano, che accusarono l'allora presidente che firmò la sentenza, Antonio Esposito; o presentati e lanciati post-mortem, come nel caso del giudice Amedeo Franco (scomparso due anni fa), che si fece registrare mentre diceva che quel verdetto "era stata una porcheria" .

 

Senza mai rivelare tuttavia che proprio lui, Franco, giudice di quel collegio, era stato sonoramente scoperto dai colleghi -  come rivelò Repubblica il 23 luglio 2020 -  mentre provava a registrare, un unicum nella storia della corte suprema, le parole della camera di consiglio.

 

ANTONIO ESPOSITO

Clamorosa la scena ricostruita dal nostro giornale: Franco che scappa in bagno mentre si inceppa il registratore che ha attivato in tasca, e i colleghi che, insospettiti da quel gracchiare, lo inseguono e trovano il piccolo dispositivo a poca distanza dal lavello. Inquietanti fatti su cui è tornato Report, il programma condotto da Sigfrido Ranucci con l'articolata inchiesta di Luca Chianca.

 

Ma sarà il Gip di Napoli, tra pochi giorni, a dirimere una delle puntate del grave caso giudiziario.E' quella che riguarda i lavoratori Giovanni Fiorentino, Domenico Morgera e Michele D'Ambrosio, tutti e tre legati a De Siano, interrogati dall'avvocato della difesa Berlusconi, Bruno La Rosa.

 

Tutti e tre  scaraventano su Esposito, che ha avuto la sventura di andare a villeggiare in uno degli hotel di proprietà di De Siano, le accuse di "pregiudizi" del magistrato contro l'ex premier, etichettato - a loro dire - con insulti dinanzi a loro. Tuto materiale che da ben sette anni, dal 2014, pende dinanzi alla Corte europea per i diritti dell'uomo: dove l'agguerrito collegio della difesa di Berlusconi ha depositato il materiale che proverebbe che l'ex premier fu condannato con una sentenza, a loro dire, "politica".  

report sulla sentenza dei diritti mediaset 2

 

A Napoli, invece, il 12 maggio prossimo, proprio sulle parole dei tre testimoni pro-Berlusconi, il Gip dovrà decidere se accogliere la richiesta di archiviazione del pm, oppure se dare ragione all'opposizione della difesa del giudice Esposito. Che contesta una serie di contraddizioni e di incongruenze sia sulla sostanza, sia sulle modalità di raccolta delle parole di quei tre cittadini ischitani, tanto legati al senatore forzista, che puntano il dito contro l'allora presidente del collegio che condannò il Cavaliere. 

report sulla sentenza dei diritti mediaset 6

 

Una incredibile storia all'italiana , si potrebbe dire, di come provare a costruire una contronarrazione di quella sentenza: su cui ha indagato anche la Procura di Roma, che solo qualche mese fa ha notificato un avviso di chiusura indagini a carico dei giornalisti de Il Riformista e di casa Mediaset, con le ipotesi di diffamazione contro il giudice Esposito, inchiesta portata avamti dall'aggiunto Paolo Ielo con il procuratore capo Michele Prestipino.

report sulla sentenza dei diritti mediaset 5

 

Una vicenda che viene dettagliatamente ricostruita da Chianca, per Report. Il giornalista Rai si è messo sulle tracce dei testimoni, scoprendo che poi alcuni smentiscono, altri vengono indagati e una donna è condannata per falsa testimonianza. Tornano gli audio di cui è protagonista anche il giudice  Franco, che - all'indomani della sentenza - va a Palazzo Grazioli dal Cavaliere. Report è entrato in possesso dell'audio originale di quelle conversazioni, alcune inedite.

amedeo franco sulla condanna berlusconi 8

 

IN una di queste, Berlusconi dice:  "E' andato Gianni Letta da Santacroce e ci ha detto 'Ormai avete quel collegio lì e ve lo tenete' ". L'ex premier si riferisce al contatto che il suo fedelissimo sottosegretario di Stato, Gianni Letta, avrebbe avuto con l'allora presidente della Cassazione, Giorgio Santacroce,  anche lui scomparso.

 

GIANNI LETTA BERLUSCONI

E si sente ancora Berlusconi che dice: "Il procuratore della Cassazione andiamo a toccarlo con un nostro amico". Evidente che, al di là delle intenzioni dell'entourage berlusconiano di avvicinare l'allora sostituto procuratore generale, oggi Pg della Cassazione, Antonio Mura, nessuno poté far breccia in un varco considerato insormontabile.

 

Si conferma poi un'altra circostanza: se l'avvocato Franco Coppi avesse chiesto il rinvio, la sentenza e quel materiale incandescente sarebbe passato in Cassazione in mano alla presidenza di Gennaro Marasca: a lungo autorevole esponente della fu Md, integerrimo magistrato, oltre che ex assessore bassoliniano.

 

report sulla sentenza dei diritti mediaset 9

Compaiono poi le interviste video inedite ai tre giudici che facevano parte di quel collegio: Ercole Aprile e Claudio D'Isa, oltre al giudice Esposito,  raccontano di quel gesto di Franco. L'intenzione, verosimilmente, era di immortalare per sempre quella camera di Consiglio. Franco spinse il pulante di quel registratore. Per quale motivo, lo fece? Soprattutto: a vantaggio di chi? Con ogni probabilità, non lo sapremo mai.    

report sulla sentenza dei diritti mediaset 8report sulla sentenza dei diritti mediaset

 

report sulla sentenza dei diritti mediaset 7report sulla sentenza dei diritti mediaset 10

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE...