
A GAZA SI INGRANA LA MARCIA INDIETRO - MENTRE I MEDIATORI PROVANO A TENERE IN PIEDI UNA PACE FRAGILISSIMA, NELLA STRISCIA HAMAS RIPRENDE IL CONTROLLO: I MILIZIANI COMMEMORANO LA MORTE DEL “MARTIRE” YAHIA SINWAR, PARLANO DI "TREGUA" E NON DI PACE, CONTINUANO A TRUCIDARE I COLLABORAZIONISTI MENTRE I CLAN LOTTANO PER METTERE LE MANI SULLE ZONE NON PIÙ SOTTO CONTROLLO DELL’IDF. IN QUESTO SCENARIO, PENSARE A UN DISARMO DEL MOVIMENTO È SOLO UN’UTOPIA…
Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per "la Stampa"
a gaza esecuzioni sommarie dei miliziani di hamas
Gaza è in queste ore terra di nessuno. E mentre i mediatori, di sponda con gli Stati Uniti, provano a tenere in piedi la tregua fragilissima, Hamas celebra il ricordo di Yahia Sinwar, la mente del massacro del 7 ottobre 2023 ucciso dall'esercito israeliano il 16 ottobre dello scorso anno, con un comunicato altisonante levato sulle macerie della Striscia […]
Hamas parla di tregua, non di quella fine delle ostilità con Israele che secondo il piano Trump dovrebbe avviare la road map per un possibile stato palestinese.
«Chiariamo una cosa: non abbiamo firmato un piano di pace, bensì un accordo di tregua con l'entità sionista, mediato da diversi Paesi, per un cessate il fuoco, il rilascio dei prigionieri, il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza e l'ingresso degli aiuti umanitari nella prima fase», dice in un colloquio con La Stampa Walid Kilani, portavoce del movimento fondamentalista in quel Libano segnato dalla guerra di Israele a Hezbollah.
A Gaza imperversa la resa dei conti tra clan e fazioni palestinesi avversarie di Hamas che si contendono le zone non più sotto il controllo dell'Idf. La mano pesante per accaparrarsi il futuro della Striscia? Kilani: «Gli episodi di tensione nella Striscia derivano dal confronto con coloro che collaboravano con gli occupanti e danneggiavano il nostro popolo più dell'occupante stesso.
È naturale, dopo che la resistenza ha ripreso il controllo del territorio, che ci sia un'autorità incaricata di garantire la sicurezza, proteggere le persone e i loro beni, e supervisionare in modo serio la distribuzione degli aiuti. Deve esserci una forza principale a Gaza fino alla sistemazione definitiva della situazione».
esecuzioni pubbliche by hamas nella striscia di gaza 2
[…] «Molti di coloro che collaboravano con l'occupante hanno arrecato danni enormi al nostro popolo. Erano gli stessi che controllavano gli aiuti umanitari e monopolizzavano le merci. Abbiamo visto molti membri della resistenza e giornalisti, ultimo in ordine di tempo Saleh al-Jaafrawi, uccisi a sangue freddo. È necessario che ci sia chi garantisca la sicurezza e che vi sia una punizione esemplare per chi tenta di minare la stabilità e il tessuto sociale nella Striscia di Gaza».
miliziani di hamas pattugliano il territorio della striscia di gaza
La seconda fase del piano Trump prevede tra i punti cardine il disarmo del movimento, responsabile, tra l'altro, degli attacchi terroristici del 7 ottobre 2023. «Il permanere delle armi nelle mani della resistenza è legato alla presenza dell'occupazione. Finché esiste un'occupazione, esiste il diritto alla resistenza, sancito da tutte le leggi e carte delle Nazioni Unite.
Ogni popolo sotto occupazione ha il diritto di resistere con tutti i mezzi, incluse le armi. Chi parla di disarmo della resistenza deve sapere che, finché c'è occupazione, la resistenza continuerà e le armi rimarranno nelle mani dei palestinesi. […]».
miliziani di hamas riappaiono per le strade a gaza 1
miliziani di hamas riappaiono per le strade 3
miliziani di hamas riappaiono per le strade 4
miliziani di hamas fanno passare le auto della croce rossa a gaza