GIUSTIZIA AMARA PER DAVIGO – LA CORTE D’APPELLO DI BRESCIA HA CONFERMATO LA CONDANNA A 1 ANNO E 3 MESI PER L’EX MAGISTRATO PIERCAMILLO DAVIGO - “PIERCAVILLO” ERA IMPUTATO DI RIVELAZIONE E UTILIZZAZIONE DI SEGRETO PER AVER DIVULGATO “NOTIZIE RISERVATE” SULLA LOGGIA UNGHERIA, CONTENUTE NEI VERBALI SECRETATI RESI DA PIERO AMARA, EX LEGALE ESTERNO DELL’ENI, E CONSEGNATI AL PM PAOLO STORARI…
(LaPresse) - La Corte d'appello di Brescia ha confermato integralmente la sentenza di condanna a 1 anno e 3 mesi per l'ex magistrato Piercamillo Davigo, imputato di rivelazione e utilizzazione di segreto per aver divulgato a Roma, fra maggio e settembre 2020, a una dozzina di persone - membri del Csm e parlamentari - le "notizie riservate" contenute nei verbali secretati resi alla Procura di Milano dall'ex legale esterno dell'Eni, Piero Amara, sulla 'Loggia Ungheria' e a lui consegnati nell'aprile dello stesso anno dal pm milanese Paolo Storari (assolto in via definitiva) su una pen-drive in formato word.
È il verdetto letto oggi in aula dai giudici della seconda sezione penale nell'appello bis del processo dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio a nuovo giudizio una parte della condanna, quella relativa alla rivelazione del segreto a terzi.
La Corte d'Appello ha condannato l'ex segretario dell'Anm e componente del Consiglio superiore della magistratura al pagamento di ulteriori spese processuali e rifondere le spese sostenute dal magistrato Sebastiano Ardita, parte civile con l'avvocato Fabio Repici, e uno dei soggetti indicati da Amara come appartenente alla presunta loggia deviata oltre al pagamento dei 20mila euro di risarcimento già stabiliti in primo grado.
Le motivazioni verranno depositate in 90 giorni. La sentenza di primo grado era stata emessa il 20 giugno 2023. Nella prima condanna in appello era stato stabilito che Davigo avesse "sapientemente portato a conoscenza di una selezionata platea di destinatari" le "notizie coperte da segreto investigativo" sui verbali della Loggia Ungheria "pur consapevole di gettare una sinistra luce sull'operato della Procura di Milano e sui due colleghi del Csm", lo stesso Ardita e Marco Mancinetti.
È "incontrovertibile", avevano scritto i giudici Dalla Libera-Taramelli-Gurini, che Davigo abbia "effettivamente indotto" Storari "a rivelargli" le dichiarazioni di Amara sull'esistenza di una presunta loggia massonica in grado di orientare nomine e incarichi nella magistratura e nonostante fosse ben "consapevole di ricevere notizie coperte da segreto investigativo" si sarebbe adoperato in "una serie di irrituali e illecite confidenze" fino a creare "una fuga di notizie 'senza eguali precedenti'".
piercamillo davigo in tribunale a brescia per il caso amara 1
PIERCAMILLO DAVIGO IN VERSIONE JAVERT DEI MISERABILI


