virologi pregliasco lopalco galli bassetti

"HANNO CONFUSO GLI ITALIANI E LA CONFUSIONE E’ LA MIGLIORE ALLEATA DEL VIRUS”. ECCO TUTTE LE COLPE DEI VIROLOGI “CATTIVI MAESTRI” - IL PARADOSSO TOCCA IL SUO APICE NELLA SCELTA DEL GOVERNO DI NON INSERIRE NEMMENO UN VIROLOGO NELLA FOLTA SCHIERA DI TECNICI CHE SIEDONO ACCANTO AL PREMIER CONTE A GESTIRE L'EMERGENZA SANITARIA. ANZICHÉ VEDERLI IN GIRO PER LE TIVÙ, FORSE SAREBBE STATO MEGLIO ARRUOLARLI NELLA TASK FORCE DEL GOVERNO…

Andrea Indini per ilgiornale.it

 

I VIROLOGI

Si sono accapigliati sin dall'inizio. L'uno contro l'altro. E pure contro se stessi. Dieci mesi di dichiarazioni, smentite, retromarcia, zuffe. E loro, quegli uomini di scienza che si sono trovati faccia a faccia con il virus, sono diventati "prime donne" corteggiate dai media, seguiti da decine di migliaia di follower sui social e onnipresenti su radio, televisioni e quotidiani fino via via a polarizzarsi in uno scontro che troppo sbrigativamente è stato descritto tra "catastrofisti", che spingono per misure liberticide, e "negazionisti" che invece chiedono una narrazione diversa della pandemia e misure più adeguate a quanto sta realmente accadendo.

 

Lo scontro costante tra scienziati

"La scienza ha bisogno di un confronto sereno e di ricercatori che hanno la modestia di poter cambiare opinione - spiegava tempo fa al Giornale.it Maria Rita Gismondo, direttrice responsabile di Microbiologia Clinica Virologia e Diagnostica dell'ospedale Luigi Sacco di Milano - chi ha usato la scena con insulti si è, di fatto, autoescluso dal dialogo scientifico". Il punto è che da quando in Italia è esplosa l'epidemia non abbiamo mai assistito a un "confronto sereno". Si è subito saliti sul ring. C'è un'intervista da cui partire e l'ha rilasciata Andrea Crisanti il 24 febbraio.

ANDREA CRISANTI

 

Come ripercorso ne Il libro nero del coronavirus che all'argomento dedica un capitolo sui "cattivi maestri", è da poco atterrato a Melbourne per partecipare a un congresso, ma di lì a poco tornerà al laboratorio dell’ospedale di Padova, centro di riferimento regionale per i test di individuazione del coronavirus.

 

"Questo coronavirus è altamente infettivo – spiega – una sola persona ne contagia almeno altre quattro, forse pure cinque. Per altri virus è inferiore: uno, al massimo due". Rilette oggi queste dichiarazioni non fanno né caldo né freddo. Suonano come ovvietà. Ma in quei giorni, quando cioè il virus ha appena iniziato a colpire il Nord Italia mettendo in ginocchio il Lodigiano e la provincia di Padova, in ambienti accademici il mood è minimizzare il più possibile.

ANDREA CRISANTI - BIANCA BERLINGUER - MATTEO BASSETTI

 

Una popolazione senza consapevolezza

"Nel corso di questi mesi abbiamo assistito ad una fortissima presenza mediatica da parte di virologi, esperti, responsabili di grandi strutture ospedaliere, che spesso hanno espresso opinioni contrastanti", spiega al Giornale.it Tiberio Brunetti, fondatore e amministratore di Spin Factor. "Questo - continua - non ha aiutato, soprattutto nella fase precedente la prima fase, a generare nella popolazione una consapevolezza esatta di quanto stava per accadere".

 

crisanti

Il paradosso tocca il suo apice nella scelta del governo di non inserire nemmeno un virologo nella folta schiera di tecnici che gli siedono accanto al premier Giuseppe Conte a gestire l'emergenza sanitaria. Anziché vederli in giro per le tivù, forse sarebbe stato meglio arruolarli nella task force del governo. E forse sarebbe stato anche meglio definire "virologo" chi virologo non è. "Voi giornalisti avete definito virologi tutti gli esperti intervistati, anche professionisti che nulla hanno a che vedere con la virologia", spiega Giorgio Palù, professore emerito dell'Università di Padova. "Questa non è stata una corretta informazione per la popolazione che incolpa proprio questi virologi di idee contraddittorie e di battibecchi sui media che confondono e disorientano".

 

 

La confusione alleato del virus

burioni

Purtroppo il risultato di questi continui scontri tra uomini di scienza ha contribuito a sollevare un una polverone mediatico ingenerando tra gli italiani una forte confusione. E "la confusione - ci spiega Brunetti - è il principale alleato del virus". Per capire meglio l'impatto dei "virologi" sull'opinione pubblica, Spin Factor ha scandagliato i social network analizzando post e commenti.

 

Sono state messe sotto la lente di ingrandimento oltre 400mila occorrenze dalle quali sono state estrapolate le opinioni in forma di sentiment positivo, neutro e negativo ed è stata stilata una sorta di classifica dei volti che impattano maggiormente sui social.

ROBERTO BURIONI

 

Sul podio troviamo Andrea Crisanti col 38,1% di sentiment positivo, Pier Luigi Lopalco (36,5%) e Silvio Brusaferro (33,2%). In coda Fabrizio Pregliasco (27,8%), Roberto Burioni (27,3%) e Matteo Bassetti (24,8%).

 

Ma attenzione a leggere queste percentuali. Perché, come spiega Brunetti, "non si tratta ovviamente di una classifica sull'affidabilità dei vari esperti, ma su quale percezione generano sugli utenti della rete". Chi crea maggiore ingaggio e quindi polarizza di più, è anche "chi genera più preoccupazione". Non a caso accanto a Covid, nella wordcloud delle 50 parole più riccorrenti, troviamo termini come paura, tamponi, casi, morti, emergenza, ospedali, decessi e così via.

 

matteo bassetti a coffee break 2

Un campanello d'allarme per Conte

"A maggio in poi, dopo una prima fase in cui le persone erano polarizzate sull'emergenza sanitaria, le persone si sono concentrate sull'emergenza economica", spiega Brunetti illustrando l'analisi condotta da Spin Factor. Con l'avvento della seconda ondata, gli italiani hanno ripreso a preoccuparsi per l'emergenza sanitaria. A breve, però, torneranno a guardare con preoccupazione alla crisi economica che sta divorando il sistema Italia. 

fabrizio pregliasco

 

"E quello sarà il vero campanello d'allarme per la tenuta del Paese". Quanto rilevato sui virologi, si rflette anche sulla popolarità di Conte. Durante la fase 1, quando usava dichiarazioni molto più nette, il presidente del Consiglio aveva sfondato la soglia del 40%. Ora che la situazione è molto più complessa, con l'Italia colorata di rosso, arancione e giallo, il sentiment positivo nei suoi confronti è crollato. Un altro campanello d'allarme che dovrebbe mettere in guardia Palazzo Chigi.

Matteo BassettiMatteo BassettiFABRIZIO PREGLIASCOFABRIZIO PREGLIASCO Matteo Bassetti

 

Ultimi Dagoreport

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...