
PRIMA L’HANNO FATTA DIVENTARE UNA SPECIE DI "SIBILLA PRO-PAL" E ADESSO PRENDONO LE DISTANZE: DA FIRENZE A PADOVA, I DEM FANNO RETROMARCIA SULLE ONOREFICENZE A FRANCESCA ALBANESE, TRASFORMATA DAI SINISTR-ELLY IN UNA ROCKSTAR CON LA KEFIAH – GLI SCIVOLONI DELLA RELATRICE SPECIALE ONU CHE SI PERMETTE DALL'ALTO DELLA SUA ARROGANZA DI CONCEDERE IL “PERDONO” AL SINDACO DI REGGIO EMILIA CHE OSA PARLARE DEGLI OSTAGGI ISRAELIANI E LE FRASI ABERRANTI SU LILIANA SEGRE, SOPRAVVISSUTA ALL’OLOCAUSTO (“NON È LUCIDA” QUANDO SI PARLA DI GENOCIDIO) HANNO PROVOCATO DIVERSI MAL DI PANCIA NEL PD (NON SOLO TRA I RIFORMISTI)
Alessandra Arachi per il “Corriere della Sera” - Estratti
Il tentativo di Francesca Albanese di fare una marcia indietro non è bastato. Non, perlomeno, per far passare i mal di pancia all’interno del Partito democratico. Non è facile nemmeno per i dem digerire le parole che la relatrice dell’Onu sui territori occupati ha riservato alla senatrice a vita Liliana Segre.
Persino il deputato Arturo Scotto preferisce astenersi dal giudicare le azioni di Francesca Albanese, in questi giorni criticata pure per l’atteggiamento che ha avuto con il sindaco di Reggio Emilia Marco Massari: «Non spetta a me giudicare», dice lui che reduce dalla missione della Flotilla, preferisce valutare e concentrarsi sul «lavoro egregio che Francesca Albanese ha fatto all’Onu».
I mal di pancia non sembrano arrestarsi nel Pd. Sono cominciati nell’ala riformista e adesso si stanno estendendo nel partito un po’ a macchia di leopardo. Gli effetti sono visibili a livello locale, in prima linea nei comuni che hanno attribuito onorificenze a Francesca Albanese. O che ancora non lo hanno fatto.
Come sta succedendo a Firenze, città guidata dalla dem Sara Funaro. Mercoledì scorso era stato fissato in consiglio comunale il voto per conferire alla relatrice dell’Onu la cittadinanza onoraria. Ufficialmente la seduta della commissione è saltata per un’indisposizione della presidente Stefania Collesei. La verità è che le «indisposizioni» verso questa cittadinanza sono davvero molte.
A Palazzo Vecchio è più che una voce di corridoio che la prima contraria a questa onorificenza sia proprio la prima cittadina, Sara Funaro. Ma poi ci sono Marco Semplici, della lista Funaro, e Luca Milani del Pd, che le voci le mettono in chiaro. Dice Semplici: «Sono contrario a quell’atto e avrei votato contro». E Milani rincara: «Sulla cittadinanza onoraria ci vuole una maggioranza qualificata per cui va prima ‘costruita’ politicamente».
A Bologna la cittadinanza onoraria è stata conferita tre giorni fa, ma già sono state raccolte 3 mila e 500 firme bipartisan per farla togliere.
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Non si è «gestita benissimo» Francesca Albanese nella cerimonia di conferimento del Primo Tricolore, a Reggio Emilia, lì dove subito dopo le polemiche una commissione ha rapidamente approvato un regolamento preciso che stabilisce come deve essere conferita la cittadinanza onoraria. «Pura coincidenza temporale», tendono a minimizzare dal Comune, dopo che i più avevano visto in questo un voler mettere le mani avanti per eventuali prossime decisioni sull’onorificenza.
A Padova la cittadinanza onoraria è stata conferita un mese fa. È di questi giorni la richiesta di toglierla. Parte dalla minoranza della destra, ma a capitanarla c’è un consigliere del Pd.
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